Assintel: “Un patto di sistema per riprogettare il Paese attraverso gli investimenti nel Digitale”

Metà delle imprese ICT rappresentate da Assintel sono in sofferenza, ma le previsioni per il 2021 sono positive per oltre il 90%. Scarso il ricorso alle misure di sostegno del Governo. Eppure il Digitale è il volano concreto per attivare l’evoluzione di tutto il sistema economico e sociale. Che cosa serve? Abbattere il costo del lavoro qualificato e garantire liquidità alle imprese, per incentivare la ricerca e sviluppo di innovazione.

Pubblicato il 26 Nov 2020

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Una visione che abbracci e progetti una nuova economia nazionale, un’alleanza per il Paese che faccia perno sul Digitale e vada oltre i particolarismi economici e settoriali: si chiama “Trascendenza Digitale” l’approccio proposto da Paola Generali, Presidente di Assintel, l’associazione nazionale delle imprese ICT e Digitali di Confcommercio, per trasformare i vincoli pressanti della pandemia in opportunità di crescita.

“Con il lock down, la Digital Transformation è diventata in pochi mesi una necessità, forzando culturalmente aziende, Pubbliche Amministrazioni e persone ad adottare nuovi processi ed approcci digitali: ma si è lavorato in emergenza, senza una strategia di sistema, ora è arrivato il momento di costruirla”, osserva l’associazione in una nota. “Il Digitale è fattore abilitante del sistema economico del Paese e deve servire per progettare una Nuova Economia che non può essere riconducibile all’esperienza pregressa: deve andare “Oltre””.

I n umeri del mercato dimostrano come il settore dell’ICT sia un esempio di resilienza. Costituito per la maggior parte da micro, piccole e medie imprese italiane, nei primi 9 mesi dell’anno il comparto ha tenuto: quasi la metà delle aziende associate ha gestito al meglio le difficoltà, il 18,5% crescendo di fatturato, il 24% restando stabile. E le previsioni per il 2021 sono ottimistiche: per il 58,4% sarà in miglioramento, solo l’8,6% prevede un peggioramento.

La conferma arriva anche dai dati di scenario di IDC Italia che vedono un calo complessivo del fatturato IT italiano di quasi il -2% nel 2020, una ripresa lenta nel 2021 e più marcata nel 2022, fino a superare il +3%.

Un piano in 5 punti

Gli anticorpi al virus dell’economia si chiamano investimenti: “in primis nello sviluppo di business e nella ricerca (57,6%)”, rileva l’associazione.

A poco invece sono servite le misure economiche di sostegno alle imprese via via messe in campo dalle istituzioni: solo il 14% vi ha fatto ricorso e li reputa adatti alla loro situazione.

Ma le richieste al Governo sono precise: la metà delle aziende è concorde nel chiedere interventi sul costo del lavoro, un’azienda su quattro chiede incentivi alla ricerca e sviluppo. Ed è raccogliendo gli spunti reali delle imprese associate che Assintel ha lanciato alle Istituzioni il suo programma “Oltre”, dove il Digitale è il volano concreto per attivare l’evoluzione di tutto il sistema economico e sociale.

Eccolo in 5 punti:

1. Abbattere il costo del lavoro per incentivare l’innovazione

  • Decontribuzione totale per 5 anni sulle nuove assunzioni in ambito ricerca e sviluppo senza plafond e abbassamento del cuneo fiscale delle risorse già assunte.

2. Finanziare la riprogettazione del business: serve liquidità reale al sistema delle imprese

  • Rivoluzionare l’approccio ai bandi, in cui favorire la compresenza di fornitori, fruitori e associazioni di categoria, con particolare riferimento alle MPMI
  • Rendere automatico il finanziamento anticipato degli investimenti da parte delle banche a fronte dell’assegnazione di fondi a seguito della partecipazione ai bandi
  • Inserire la cessione del credito anche per le attività di Ricerca e Sviluppo

3. La rete dell’innovazione: mettere a sistema i territori, le istituzioni e le associazioni

  • Creare tavoli permanenti a livello regionale e nazionale, integrando i lavori con le associazioni di categoria, che fanno da interpreti e catalizzatori delle esigenze delle aziende sul territorio
  • Favorire la creazione di ecosistemi domanda-offerta che valorizzino le filiere del Made in Italy valorizzando le MPMI, che rappresentano il 99% delle aziende Italiane

4. La rivoluzione delle competenze digitali: devono diventare l’asset su cui investire

  • Incentivare economicamente gli studi nei percorsi STEMA
  • Creare programmi di studio allineati con le richieste del sistema aziendale

5. Sburocratizzazione: il digitale come driver per l’efficientamento della relazione fra la pubblica amministrazione e le imprese

  • Completare l’interoperabilità delle banche dati per semplificare la relazione fra impresa e Pubbliche Amministrazioni
  • Rendere totalmente digitali tutti i servizi che la PA eroga alle imprese sia a livello Nazionale che Locale.

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Redazione

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