Assintel: il mercato dell’ICT vale 30 miliardi di euro ed è in crescita

Pubblicato il 24 Ott 2018

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Cresce il mercato dell’ICT: quest’anno ha raggiunto i 30 miliardi di euro, crescendo dello 0,7% sul 2017, con una prospettiva di incremento del +1,6% nel 2019. È quanto si evince dall’Assintel Report presentato oggi a Smau Milano, evento dedicato alla trasformazione digitale.

Il report è stato realizzato da Assintel, Associazione Nazionale delle Imprese ICT e Digitali, con CFMT – Centro di Formazione Management del Terziario, insieme alla società di ricerca indipendente IDC Italia. Il progetto è patrocinato dall’Agenzia per l’Italia digitale e con la partnership di Confcommercio e Smau, è stato realizzato con il contributo di cinque aziende associate: Adfor, Etna Hitech, Intel, Kaspersky Lab, Noovle.

I meriti della trasformazione digitale

Considerando il solo comparto IT, cresce del +1,6%, totalizzando 22,8 miliardi di euro e un trend previsto al +2,3% nel 2019. Merito della trasformazione digitale, su cui investono soprattutto le grandi aziende, e delle tecnologie che ruotano intorno alla cosiddetta Terza Piattaforma e agli Acceleratori dell’Innovazione, che da sole valgono 18 miliardi e che hanno ritmi di crescita a due cifre: Cloud +25%, IoT +18%, Intelligenza artificiale +31%, Realtà virtuale e aumentata +72%, Wearable + 43%, Big data e Analytics +26%.

Nel 2019 la crescita positiva del mercato tecnologico sarà soprattutto sostenuta dall’evoluzione positiva delle spese per il Software (+5%, nel 2018 valgono 6,2 miliardi di euro e crescono del +4,7%) e da incrementi più moderati dei servizi IT (+1,2%, nel 2018 sono cresciuti del +1,4% totalizzando quasi 11 miliardi di euro). L’hardware, nel 2018 in calo del -1,4% a 5,6 miliardi di euro, sarà in ripresa (+1,4%), mentre continuerà il segno negativo per il mercato business dei servizi di telecomunicazioni di rete fissa e mobile (-0,6%), con un valore di quasi 7,2 miliardi di euro nel 2018 (-2,2%).

Dalla survey su oltre 1.000 aziende emerge un quadro positivo di crescita degli investimenti ICT nel 2019: il 16% delle aziende prevede di incrementare la propria spesa fino al 10% rispetto all’anno in corso, mentre solo il 4% diminuirà gli investimenti.

Il 30% delle piccole imprese non punta al digitale

La stagnazione riguarda soprattutto le micro e piccole imprese: quasi il 30% non ha in atto o in progetto nessuna strategia di trasformazione digitale. Bene invece le imprese di più grandi dimensioni: il 34% delle medie imprese e il 28% delle grandi imprese sarà in crescita.

L’industria con 7 miliardi di euro e le organizzazioni della finanza con 6,3 miliardi di euro continueranno ad essere i settori in cui si concentra il 44% della spesa ICT totale. Da segnalare anche l’emergere di un fenomeno di positiva sinergia: circa il 15% delle grandi imprese ha in corso collaborazioni attive con startup innovative per progetti di trasformazione digitale.

Il problema delle competenze

Su tutto aleggia lo spettro della mancanza di competenze digitali, difficili da reperire, formare e trattenere in azienda, e di una cultura aziendale manageriale e imprenditoriale sensibile alla trasformazione digitale, al primo posto fra gli ostacoli dichiarati da tutti i tipi di impresa.

“Per cogliere in pieno i benefici macro-economici della trasformazione digitale occorre creare condizioni di contesto che incentivino sia la collaborazione, sia una governance del processo: penso alla creazione di sinergie e reti fra gli operatori dell’offerta, come ad esempio la collaborazione fra Pmi e startup innovative, ma anche all’innovazione delle filiere del Made in Italy che coinvolga anche le micro e piccole imprese, ed infine alla grande criticità della digitalizzazione mancata della pubblica amministrazione”, commenta Giorgio Rapari, Presidente Assintel.

“Le iniziative di trasformazione digitale rappresentano un fattore di spinta per gli investimenti delle aziende italiane e richiedono il coordinamento di numerose e diversificate risorse (economiche, umane e tecnologiche) nonché l’integrazione e lo sviluppo di nuovi processi che si estendono al di là dei confini consolidati dell’azienda”, ha spiegato Daniela Rao, senior Director research and consulting di Idc Italia.

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Nicoletta Pisanu

Giornalista, collabora da anni con testate nazionali e locali. Laureata in Linguaggi dei Media e in Scienze sociali applicate all'Università Cattolica di Milano, è specializzata in cronaca.

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