Acciaio: Italia ed Europa in calo, Cina in crescita

Il mercato dell’acciaio in Italia non registra aumenti, anzi: nel primo trimestre del 2019 ha avuto un calo del 2,1%. Anche l’Europa registra un -2%. Buoni i risultati dei mercati emergenti

Pubblicato il 17 Mag 2019

Italia acciaio


Il mercato dell’acciaio in Italia non registra aumenti, anzi: nel primo trimestre del 2019 ha avuto un calo del 2,1%. La situazione non è differente nel resto d’Europa (-2%), ad avere la meglio in questo momento sono i Paesi emergenti, con la Cina in testa. E’ questo lo scenario emerso a Made in steel, la fiera biennale del settore ospitata nei padiglioni di Rho Fiera.

“Il rallentamento – spiega il presidente di Federacciai, Alessandro Banzato, al Sole 24 Ore – è iniziato negli ultimi tre mesi dell’anno scorso ed è proseguito nei primi mesi dell’anno in corso, con livelli più accentuati per l’automotive in Italia e in Europa e delle costruzioni in Italia. In questo momento il problema è l’incertezza che si ripercuote non tanto sui volumi, scesi in modo contenuto, quanto sulla profondità degli ordini. Se dovessero arrivare segnali di stabilizzazione politica e commerciale si ricostituirebbe un clima di fiducia che potrebbe portare a un secondo semestre positivo con miglioramenti sia sul lato della domanda che su quello dei prezzi”.

Le previsioni

Le previsioni per il consumo globale di acciaio sono ancora positive, sia per il 2019 sia per il 2020, tuttavia la crescita avrà un ritmo inferiore rispetto al 2018. Mentre l’anno scorso il consumo è salito del 2%, nel 2019 salirà dell’1,3% e nel 2020 dell’1%.

Lo scenario europeo passa da un +4% del 2018, a un +0,3% per il 2019 e un+1,9% per il 2020. In Italia, secondo le previsioni del prof. Gianfranco Tosini dell’Ufficio Studi Siderweb, il tasso di attività dei settori utilizzatori di acciaio in Italia calerà dello 0,1% nel 2019, tratteggiando dei consumi sostanzialmente stazionari rispetto al 2018, tenuto conto di un margine di pochi decimi di punto. Anche per il 2020 il quadro dovrebbe risultare sostanzialmente invariato.

Per Stefano Ferrari, responsabile dell’Ufficio Studi siderweb, si evidenziano segnali di rallentamento e difficoltà nella siderurgia italiana “dopo un triennio, il 2016-2018, abbastanza buono. Al momento, pur non essendo una situazione entusiasmante, non ci sono nemmeno segnali di imminenti crolli. Sarà però necessario rimanere concentrati sull’efficienza e monitorare con attenzione soprattutto i segnali che arrivano dell’estero in materia di dazi e guerre commerciali, che rischiano di penalizzare l’export nazionale, che è stato negli ultimi anni un valido aiuto ai conti delle imprese”.

E’ proprio in relazione a queste previsioni di andamento del mercato dell’acciaio che il colosso industriale ArcelorMittal ha dichiarato di voler attuare alcune misure di adeguamento negli stabilimenti dislocati in Polonia, Spagna e anche a Taranto. In concreto si traducono in un taglio di 3 milioni di tonnellate della capacità produttiva annua in Europa.

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Beatrice Elerdini

Giornalista di professione, reporter, copywriter, Social Media Manager e autrice di testi per la tv e il web. Da dieci anni lavoro su piattaforma Wordpress e mi nutro di SEO. Ogni giorno mi occupo di cronaca, attualità, economia e nuove tecnologie. Avete storie, notizie e curiosità da raccontare? Scrivetemi a biaraven@libero.it

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