A novembre l’indice che riflette il clima di fiducia dei consumatori torna a registrare una lieve flessione, mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese fa segnare un leggero rialzo e resta su livelli da record.
Leggera flessione, dicevamo, dell’indice del clima dei consumatori, che passa da 118,4 a 117,5: si tratta comunque di valori storicamente elevati.
A incidere sul risultato negativo sono le peggiori attese sulla situazione economica generale e quelle attinenti la sfera personale. Più in dettaglio, il clima economico e quello futuro sono in deciso peggioramento con i relativi indici che calano, rispettivamente, da 142,2
a 139,8 e da 125,4 a 121,0.
Più contenuta la flessione registrata dal clima personale, con l’indice che passa da 110,4 a 110. Solo il clima corrente è in crescita, con l’indice che passa da 113,7 a 115,2.
La fiducia delle imprese
Tendenza opposta per quanto riguarda la fiducia delle imprese, che sale da 115 a 115,1.
Il risultato riflette incrementi nel settore manifatturiero, dove l’indice aumenta da 115,1 a 116,0, e nel commercio al dettaglio, dove l’indice passa da 105,4 a 106,8.
Si registra un calo, invece, nei servizi di mercato e nelle costruzioni, dove l’indice scende, rispettivamente, da 112,1 a 111,3 e da 159,2 a 157,4.
Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura tutte le variabili sono in miglioramento ad eccezione dei giudizi sulle scorte (dove l’indice passa da -2,3 a -1,1), mentre nel commercio al dettaglio tutte le variabili sono improntate all’ottimismo.
In relazione ai servizi di mercato, i giudizi sugli ordini e quelli sull’andamento degli affari sono in peggioramento – con l’indice scende rispettivamente da 18,0 a 14,7 e da 18, 1 a 9,8 – mentre un deciso aumento caratterizza le attese sugli ordini.
Nelle costruzioni, giudizi sugli ordini sostanzialmente stabili si uniscono ad attese sull’occupazione presso l’azienda in diminuzione, con l’indice che passa da 8,1 a 5,9.