Marketing e industria 4.0: come cambiano le imprese nel processo di trasformazione digitale? Un quesito al quale non è stata fornita nessuna risposta definitiva, ma che è stato spunto per molte riflessioni in occasione del convegno “Marketing Innovation Hub: Marketing & Industria 4.0. Opportunità e rischi di un programma innovativo” che si è tenuto all’Università di Milano Bicocca.
Chiave di questo incontro organizzato da Criet, LeFac – TBS Group e Ipsos è stata proprio l’analisi di come il piano Impresa 4.0, anche in virtù degli importanti incentivi fiscali, ha avuto il merito di stimolare l’interesse delle imprese verso nuovi modelli di business fondati su un’innovazione tecnologica capace di archiviare, processare e analizzare, in tempo reale, una grande quantità di informazioni non strutturate provenienti da una pluralità di fonti. Il passaggio da una gestione fondata sul “reporting” ad una basata sul “real time” è dunque una delle sfide più importanti che il sistema produttivo italiano sta affrontando.
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Le opportunità fiscali
Ha aperto l’incontro Angelo Di Gregorio, direttore CRIET, facendo luce sulle misure introdotte nella Legge di Bilancio 2017, e rafforzate in quella per il 2018. Tutte queste misure fanno leva su incentivi fiscali automatici a vantaggio delle imprese che investono in un’ottica di Industria 4.0. L’obiettivo è quello di favorire l’interconnessione fra le unità elementari di impianto mediante l’acquisto di beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori. Questo tipo di operatività permette il monitoraggio dei livelli di produzione, il controllo delle unità elementari d’impianto, la manutenzione proattiva delle unità elementari d’impianto, il controllo e la gestione delle scorte e la gestione logistica.
Le opportunità del digitale per il marketing
Ad advertising, comunicazione stampa, affissioni e tutti i canali tradizionali si sono oggi aggiunte le vie del mezzo digitale, che hanno permesso, e costretto, a un diverso approccio e a un diverso trattamento dei dati disponibili, sempre più cospicui da un punto di vista numerico e sempre più dettagliati. Ecco che il tracciamento delle campagne di marketing diventa poi tracciamento delle vendite, con un cambiamento negli approcci maggiore nel B2B. Aldo Peretti di Uteco Group ha voluto ricordare come fino a qualche anno fa le fiere avessero totale centralità nel mettere in contatto aziende e buyer, ruolo che oggi – benché ancora importante – viene spartito con un’altrettanto importante fase di contatto che avviene on line.
Non solo comunicazione: l’industria 4.0 ha portato cambiamenti anche a livello operativo grazie alla forza degli incentivi, sia nella loro entità che nella modalità di erogazione. Fondamentale, in questo processo, è l’interconnessione tra le unità elementari di impianto mediante l’acquisto di beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori, di modo che sia più semplice il monitoraggio dei livelli di produzione e il controllo delle unità elementari di impianto.
Il caso Uteco
Tra i relatori, Aldo Peretti di Uteco Group, produttore di macchinari per il converting che si dimostra al passo coi tempi investendo e operando sulle maggiori direttrici che rendono l’industria “4.0”, rilanciando grandi investimenti con particolare attenzione a quelli in ricerca e sviluppo, conoscenza e innovazione. Quella che viene definita la “Quarta Rivoluzione Industriale”, che porterà all’innesto di tecnologie innovative all’interno dell’industria manifatturiera (in generale), si trova in parte già attuata e in parte in via di realizzazione all’interno di Uteco Group. In un mercato di nicchia e complesso, in cui la manifattura tedesca da sempre rappresenta la frontiera, Uteco ha saputo diventare un riferimento alternativo e italiano grazie a investimenti in automazione, in nuove tecnologie, nel miglioramento dell’organizzazione e aumento delle competenze interne, sul processo di assicurazione qualità globale e su asset chiave per il processo. “Uteco è l’unica azienda tra i produttori di macchinari per il converting che dispone di un reparto di lavorazione meccanica”, ha ricordato il CEO dell’azienda. Questo reparto è dotato di macchine alesatrici a controllo numerico a 3 e 5 assi e un nuovo centro di tornitura a 4 assi con monitoraggio delle prestazioni e ottimizzazione dei cicli di lavoro.
Uteco sta investendo in un sistema software che consentirà la migrazione dei dati “cloud”. Attualmente l’azienda utilizza un software di backup open source che può gestire, verificare e, se necessario, recuperare i dati che ripristinano i file critici persi o danneggiati. Uteco sta migliorando la continuità aziendale in caso di interruzioni grazie a un innovativo sistema di business continuity che prevede un back-up server per supportare quello principale in caso di malfunzionamento o rottura.