Manovra, Plastic Tax: ulteriore ribasso a 0,45 euro, ma si torna indietro sul Tetrapack

Nuova riduzione del valore della Plastic Tax a 0,45 centesimi al chilo, viene però reinserito il Tetrapack tra i tassabili. Rimane confermato il rinvio dell’applicazione dell’imposta a luglio 2020. E’ la nuova versione approvata in commissione Bilancio del Senato.

Pubblicato il 12 Dic 2019

Plastic Tax


La Plastic Tax cambia nuovamente volto: si riduce ulteriormente il valore dell’imposta da 0,50 a 0,45 centesimi al chilo, ma viene reinserito nella squadra dei materiali tassabili il Tetrapack, che era stato escluso soltanto due giorni fa. Vengono esentati dall’imposta i prodotti in plastica riciclata o che abbiano una componente in plastica inferiore al 40%. Rimane confermato il rinvio dell’applicazione dell’imposta a luglio 2020.

E’ quanto prevede la nuova versione della tassa sulla plastica, approvata in commissione Bilancio del Senato. La correzione dell’imposta avrà un impatto sul gettito netto “neutro”, secondo il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, poiché l’incasso resta invariato: “Con la reintroduzione del Tetrapak c’è uno spostamento di gettito che si autocompensa”.

Il subemendamento del 9 dicembre

Il 9 dicembre, è stato depositato dal Governo in commissione Bilancio al Senato, un subemendamento alla Plastic Tax, che ha apportato due importanti modifiche:

– L’introduzione nella schiera degli esclusi dal pagamento dell’imposta, oltre ai già esentati contenitori di medicinali e i dispositivi medici, la plastica compostabile e quella riciclata, anche i tetrapack.

– Lo slittamento della data di entrata in vigore della Plastic Tax: partenza a luglio, con notevole abbattimento delle stime di incasso per il 2020.

Il maxiemendamento del 5 dicembre

Le prime correzioni all’articolo 79 del DDL di Bilancio proposte la settimana scorsa, a seguito delle numerose polemiche e proteste emerse dal mondo dell’imprenditoria, avevano già portato a una sostanziale revisione della Plastic Tax.

L’aspetto più importante: l’imposta sui manufatti in plastica con singolo impiego (Macsi), rispetto al disegno di legge di Bilancio originario, era passata da 1 euro al kg a 0,50 euro al kg.

Erano stati poi ampliati i confini dei materiali esentati dal pagamento della tassa: esclusi i materiali provenienti da processi di riciclo, i dispositivi medici, nonché i Macsi adibiti a contenere e proteggere preparati medicinali.

Inoltre, era stato stabilito che l’imposta è dovuta solo per la quota parte di plastica non riciclata, in caso di manufatti realizzati allo stesso tempo con materia plastica riciclata e con materia plastica non proveniente da processi di riciclo.

Infine, la proposta emendativa alla Manovra della settimana scorsa prevedeva che non fosse considerato fabbricante “il soggetto che produce manufatti in plastica con singolo impiego utilizzando, come materia prima o semilavorati, altri manufatti in plastica con singolo impiego sui quali l’imposta sia dovuta da un altro soggetto, senza l’aggiunta di ulteriori materie plastiche”.

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Beatrice Elerdini

Giornalista di professione, reporter, copywriter, Social Media Manager e autrice di testi per la tv e il web. Da dieci anni lavoro su piattaforma Wordpress e mi nutro di SEO. Ogni giorno mi occupo di cronaca, attualità, economia e nuove tecnologie. Avete storie, notizie e curiosità da raccontare? Scrivetemi a biaraven@libero.it

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