Manifatturiero in ripresa, l’indice PMI migliora ancora (e in Italia più che nell’Eurozona)

L’indice PMI che fotografa lo stato di salute del settore manifatturiero tocca quota 53.1, portandosi al massimo da oltre due anni. Ad agosto l’Italia è anche la nazione che ha registrato il valore più alto di questo indice nell’Eurozona.

Pubblicato il 02 Set 2020

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Un mese fa il Purchasing Managers’ Index elaborato da IHS Markit, l’indice che prende in esame nuovi ordini, produzione, livello d’impiego, tempi di consegna dei fornitori, giacenze degli acquisti e tempi di consegna e dà quindi in un numero la fotografia dello stato di salute del settore manifatturiero, toccava i 51.9 punti, tornando così per la prima volta dopo due anni sopra quota 50, lo spartiacque tra l’attesa di una contrazione delle condizioni di mercato e quella di un’espansione. Ad agosto il trend prosegue e il puntino di luce in fondo al tunnel inizia ad avere le sembianze di una vera e propria uscita: l’indice PMI per il settore manifatturiero italiano fa segnare infatti 53.1. Non solo: l’Italia è anche la nazione che ha registrato il valore più alto dell’indice nell’Eurozona.

A influire favorevolmente sono la crescita della produzione e dei nuovi ordini legata all’allentamento delle restrizioni e alla riapertura di altri settori dell’economia che hanno fatto rinvigorire la domanda. In particolare la produzione manifatturiera è aumentata per il terzo mese consecutivo ed è stata attribuita dalle aziende campione all’allentamento delle misure restrittive, alla migliore domanda da parte dei clienti e al maggiore volume di ordini ricevuti adesso ma con consegna nei prossimi mesi.

Le esportazioni, tuttavia, continuano a frenare il settore: gli ordini esteri infatti hanno continuato a diminuire per il sedicesimo mese consecutivo.

La buona notizia è che continuano a migliorare le aspettative sulla produzione per i prossimi 12 mesi, grazie alle speranze di una ripresa economica e alle maggiori attese sulle vendite.

Ad agosto si è inoltre evidenziato il primo aumento da giugno 2018 degli acquisti legati alle maggiori esigenze di produzione. Le aziende hanno ridotto i magazzini per sostenere le maggiori vendite.

“Il dato PMI manifatturiero italiano primo in Europa è notevole. Ma penso sia più importante il fatto che non fosse così alto da 26 mesi, segno che il sistema imprenditoriale italiano è resiliente e che dobbiamo sfruttare il Recovery Fund per riforme strutturali che puntino sugli investimenti e non su misure spot”, ha commentato il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli.

Lo scenario dell’Eurozona

Anche in Europa l’indice PMI resta in territorio positivo, facendo segnare 51.7 punti.

La crescita è stata per tutti i sottosettori: i beni di consumo ha guidato la crescita, ma sono in aumento anche i beni intermedi e di investimento.

I dati a livello nazionale mostrano l’Italia capofila. Anche in Irlanda, Paesi Bassi e Germania la crescita è al massimo negli ultimi 22 mesi, l’Austria invece ha registrato una crescita modesta.

Invariata invece la situazione in Spagna e Francia, mentre in Grecia è stato riportato il sesto peggioramento consecutivo su base mensile.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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