BENI STRUMENTALI

Macchine per la ceramica: fatturato 2023 oltre i 2,3 miliardi in calo dell’1,7%

Il settore delle tecnologie e servizi per la ceramica registra un calo dell’1,7%, con un fatturato 2023 che si attesta sui 2,31 miliardi di euro. I dati di preconsuntivo del Centro Studi Acimac

Pubblicato il 16 Dic 2023

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Secondoi i dati di preconsuntivo resi noti da Mecs, il Centro Studi Acimac, il 2023 dei costruttori di macchinari per la ceramica si chiuderà con un calo dell’1,7% con un fatturato che si attesta a quota 2,31 miliardi.

A differenza di quanto sta accadendo in altri comparti (macchine utensili e per il packaging) a perdere quota è l’export, tradizionale propulsore del settore, che si posiziona a 1,62 miliardi, con una contrazione rispetto al 2022 del -4,1%. Le vendite internazionali hanno comunque rappresentato il 70% del volume totale.

Inversione di tendenza positiva invece per il mercato interno, che ha totalizzato 687 milioni di euro, crescendo del +4,6%. Tali risultati sono anche l’effetto dell’eco del cosiddetto boom post pandemico, ovvero degli ordini accumulati dopo la fine dell’emergenza.

Costruttori “soddisfatti” per il 2023, meno ottimisti per il 2024

L’analisi del Mecs è positiva: dopo il picco raggiunto nel 2022, nonostante la crisi energetica e delle materie prime, il settore rimane sostanziamente stabile, sostenuto da un primo semestre in linea con il 2022 e un secondo semestre che ha agito come “bilanciatore”.

Secondo gli analisti la decelerazione degli ultimi mesi è dovuta in parte all’incremento dei tassi di interesse, elemento che ha innescato una spirale negativa a livello globale che si è riflessa sul settore dell’edilizia, destinazione finale dell’intera filiera della ceramica. Specificatamente per il settore ceramico, il Mecs prevede per il 2023 una perdita globale di 1 miliardo di metri quadrati di piastrelle prodotte.

“Restare ampiamente sopra quota 2 miliardi per il terzo anno consecutivo è motivo di soddisfazione – dichiara Paolo Lamberti, Presidente di Acimac -, ma stiamo già pensando al 2024, visto che i segnali non sembrano dei migliori tra i tassi d’interesse, il perdurare del conflitto in Ucraina e i grossi investimenti fatti negli ultimi anni dai nostri clienti in giro per il mondo che hanno saturato alcuni mercati. Le nostre previsioni stimano per il prossimo anno che la produzione ceramica cali nel mondo del -5,6% e in generale resti modesta fino al 2027, con una crescita media annua del +0,6%. Di riflesso il 2024 sarà per il nostro settore un vero banco di prova, ci attendiamo certamente una riduzione del giro d’affari. L’intero settore della ceramica, superata l’emergenza del rincaro energetico, sta affrontando una congiuntura complicata, come altre viste in passato. Rispetto agli shock della pandemia e dello shortage però, questa fase sembra di carattere più ciclico, quindi ne usciremo anche stavolta.

Anche perché la vera svolta – spiega il Presidente – che si sta verificando nel settore delle tecnologie ceramiche è caratterizzata da un’innovazione sempre più marcata. Gli ultimi tre anni nel comprensorio ceramico tecnologico di Sassuolo hanno visto il concretizzarsi d’invenzioni all’avanguardia, tracciando di fatto una nuova strada che inevitabilmente porterà il settore ceramico italiano a un livello ancora superiore. Un’innovazione costante – conclude Lamberti – che ci distingue dalle altre tecnologie ceramiche prodotte nel resto del mondo e che non sarebbe possibile senza questa convergenza di eccellenze in pochi chilometri quadrati”.

Paolo Lamberti, Presidente di Acimac

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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