MERCATI E SCENARI

Macchine per il packaging, nel 2025 il fatturato dei costruttori italiani supererà i 10 miliardi: analisi, trend e prospettive del mercato

Il settore delle macchine per il packaging si conferma un comparto dinamico e in continua crescita. L’Italia è tra i top player mondiali, grazie alla sua forte vocazione all’export, alla presenza di un tessuto industriale competitivo e alla capacità di innovare e offrire soluzioni tecnologiche avanzate. Il valore della produzione dei costruttori italiani è cresciuto anche nel difficile 2024 e continuerà a farlo nel prossimo biennio, superando già nel 2025 i 10 miliardi di euro. Nell’articolo passiamo in rassegna le dinamiche a livello globale, la struttura del settore italiano, i principali settori clienti, le tecnologie chiave, le destinazioni dell’export e le prospettive di crescita future.

Pubblicato il 28 Mar 2025

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Il settore delle macchine per il packaging (imballaggio e confezionamento) rappresenta un comparto industriale di fondamentale per la manifattura italiana, agendo come enabler per una vasta gamma di industrie, dal food and beverage al farmaceutico, fino alla logistica e oltre. L’evoluzione del comparto è strettamente legata alle dinamiche dei mercati finali, alle innovazioni tecnologiche e alle politiche industriali.

In questo articolo analizzeremo l’andamento del mercato delle macchine per il packaging e, in particolare, la posizione dell’Italia in questo contesto.

Il mercato mondiale delle macchine per il packaging: dimensioni, crescita e protagonisti

Il mercato mondiale delle macchine per l’imballaggio si attesta su un valore di circa 53 miliardi di euro e dimostra una crescita costante nel tempo, caratterizzata da una notevole resilienza anche di fronte a periodi di incertezza economica.

Nonostante le pressioni legate ai tassi di interesse, l’offerta del settore ha mantenuto un trend di crescita stabile, seppur con alcune fluttuazioni annuali. La produzione di queste macchine è prevalentemente concentrata in Europa e in Asia. L’Europa, in particolare, detiene una quota significativa della produzione: i produttori europei realizzano infatti circa la metà del totale mondiale.

I produttori asiatici, principalmente in Cina e Giappone, contribuiscono per un altro 30% circa. Il Nord America, con gli Stati Uniti in testa, rappresenta un ulteriore 7% della produzione globale. Il resto del mondo, inclusa l’Oceania, presenta un consumo modesto e una presenza limitata di produttori locali.

Analizzando la domanda, il quadro si presenta parzialmente differente. L’Asia emerge come il principale mercato di sbocco per le macchine per l’imballaggio, riflettendo la crescita industriale e demografica della regione.

Gli Stati Uniti si confermano come il primo mercato di destinazione a livello globale. È interessante notare come l’Italia si posizioni come uno dei leader a livello produttivo, giocandosela direttamente con la Cina e la Germania.

Anche se la comparazione dei volumi produttivi risulta complessa a causa delle difficoltà nel definire i confini esatti del settore a livello internazionale, emerge chiaramente la forte vocazione all’export di alcuni paesi, tra cui spiccano l’Italia e la Germania, che esportano circa l’80% della loro produzione.

I grandi player cinesi hanno una propensione all’export decisamente inferiore, attestandosi intorno al 10%, in quanto il mercato domestico assorbe gran parte della produzione. Questa dinamica si riflette sui mercati di consumo: gli Stati Uniti e la Cina, in quanto mercati più ampi, sono prevalentemente serviti dai produttori nazionali, mentre gli Stati Uniti rappresentano la principale destinazione per l’export di tutti i maggiori player internazionali.

Il mercato italiano delle macchine per il packaging

L’Italia, come abbiamo visto, vanta una posizione di leadership consolidata nel settore delle macchine per l’imballaggio. Secondo le analisi del MECS, il centro studi di UCIMA, l’associazione dei costruttori italiani, anche i dati di preconsuntivo per il 2024, nonostante le difficoltà dell’economia, registrano una crescita del settore: la previsione di chiusura dell’anno è di circa 9,8 miliardi, con una crescita del 6,1% rispetto all’anno precedente. La crescita ha interessato diversi settori di applicazione delle macchine per l’imballaggio, tra cui il vetro, la plastica, il legno e la grafica.

La crescita è generata dalle ottime performance sia del mercato domestico, che raggiunge i 2,2 miliardi di euro, con una crescita del 12,3%, sia dell’export, che si attesta sui 7,6 miliardi di euro, con un incremento del 4,2%.

Il tessuto industriale italiano nel settore del packaging è composto da circa 600 aziende.

Una caratteristica distintiva è la prevalenza di piccole e medie imprese: circa il 60% delle aziende che realizzano però solo l’8% del fatturato totale del settore.

La maggior parte del fatturato è generata invece da un numero limitato di aziende di maggiori dimensioni, con un fatturato superiore ai 50 milioni di euro, che contribuiscono per oltre il 60% al totale.

Il settore impiega circa 38.200 addetti.

Settori di applicazione e tecnologie all’avanguardia

Il settore delle macchine per il packaging e l’imballaggio trova applicazione in una vasta gamma di industrie.

Il principale settore cliente è il food and beverage, che assorbe la maggior parte della produzione, rappresentando il 56,9% della torta complessiva. All’interno del food and beverage, il comparto alimentare (food) incide per il 30,8%, mentre le bevande (beverage) rappresentano il 26,2%.

Il settore non food costituisce il restante 43,1%. Spesso le aziende italiane operano in nicchie specifiche, sviluppando soluzioni personalizzate per esigenze particolari. Tra i settori non food rilevanti figurano il farmaceutico, il cosmetico e il chimico.

Dal punto di vista tecnologico, le tecnologie per il confezionamento primario sono le più diffuse, rappresentando la maggior parte del valore complessivo del settore. All’interno del primario, le tecnologie per il confezionamento di prodotti solidi in flowpack e per il riempimento di liquidi e semiliquidi sono particolarmente importanti.

Negli ultimi anni, si è registrata una crescita significativa anche delle tecnologie di confezionamento secondario e di fine linea.

Nel 2024 si è registrata una crescita del 12,9% per il primario, del 2,8% per il secondario, del 3,6% per il fine linea e del 3,5% per il labelling e le tecnologie ausiliarie.

L’innovazione tecnologica continua a trainare lo sviluppo del settore, con un focus crescente sull’automazione, la sostenibilità e la personalizzazione delle soluzioni di imballaggio.

L’export italiano: mercati di destinazione e trend di crescita

La forte propensione all’export è un tratto distintivo del settore italiano delle macchine per l’imballaggio. Circa un terzo delle esportazioni è destinato al mercato europeo, mentre l’Asia e il Nord America rappresentano quote significative, seppur inferiori, attestandosi intorno al 15-17% ciascuno. Le esportazioni verso l’Europa extra-UE e l’Africa sono più contenute.

Per l’analisi dell’export occorre fare riferimento ai dati Istat, che sono diversi da quelli visti sopra e forniti dal centro studi MECS di UCIMA, l’associazione di settore, visti nei paragrafi precedenti. Nel 2024, secondo appunto i dati Istat, l’export italiano di macchine per il packaging ha raggiunto i 6,5 miliardi di euro, con una crescita del 3,6% rispetto all’anno precedente.

Analizzando le principali macro-destinazioni dell’export italiano nel 2024, l’Unione Europea si conferma come il primo mercato, con un valore di 2.288,7 milioni di euro e una crescita del 4,3% rispetto al 2023. L’Asia si posiziona al secondo posto con 1.127,6 milioni di euro, registrando però un calo dello 0,1%. Il Nord America rappresenta il terzo mercato di destinazione con 1.084,5 milioni di euro e una diminuzione del 5,5% rispetto all’anno precedente. Altri mercati importanti includono l’Europa extra-UE (739,1 milioni di euro, +9,6%), il Centro-Sud America (738,3 milioni di euro, +12,9%) e l’Africa e Oceania (539,2 milioni di euro, +9,8%).

Considerando i singoli paesi, gli Stati Uniti si confermano come la prima destinazione dell’export italiano nel 2024, con una quota del 15% in diminuzione del 6,3% rispetto al 2023.

Altri importanti mercati di destinazione includono la Francia (6,5%), la Germania (5,4%), la Spagna (4,8%) e il Messico (4,7%). È interessante notare come la Germania, pur essendo un diretto concorrente, rappresenti anche un importante mercato di sbocco per l’Italia, in parte grazie a collaborazioni con gli OEM tedeschi.

Un’analisi più dettagliata dei trend di crescita per paese evidenzia come alcuni mercati emergenti stiano mostrando dinamiche particolarmente positive. Cina, India e Turchia hanno registrato crescite significative nel 2024, tra il 13% e il 17%. Anche la Germania ha mostrato una forte crescita dell’export nel 2024, probabilmente a causa delle difficoltà del mercato interno. Al contrario, la Cina rappresenta un mercato in cui l’Italia sta incontrando maggiori difficoltà, registrando un calo per il secondo anno consecutivo. Ma l’Italia sta espandendo la sua presenza in molti altri paesi, soprattutto extra-europei ed emergenti, come il Regno Unito, l’India e la Romania.

Prospettive future: in Italia il mercato del packaging supererà i 10 miliardi già nel 2025

Le prospettive future per il settore delle macchine per l’imballaggio, sia a livello globale che italiano, appaiono generalmente positive.

I modelli previsionali indicano una crescita del mercato mondiale del 4,1% nei prossimi quattro anni, portando il valore complessivo a 65 miliardi di euro. Si prevede una crescita omogenea nelle diverse aree geografiche, con un forte contributo dal Nord America e dall’Asia. Nonostante le incertezze economiche globali, l’impatto sul settore del packaging dovrebbe essere limitato, con eventuali ribassi contenuti.

Anche per l’Italia le previsioni di crescita del MECS rimangono solide. Il forecast del fatturato per il 2025 si attesta a 10,1 miliardi di euro (+3,0%), con un ulteriore incremento previsto a 10,4 miliardi di euro (+3,3%) per il 2026.

Il settore beneficia di un elevato portafoglio ordini, con una media di 7 mesi di produzione assicurata nel 2023 e oltre 8 mesi nel 2024. Questo elevato backlog di ordini, unitamente alla crescita registrata, fa prevedere un ulteriore incremento del fatturato anche per i prossimi anni.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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