Il comparto dei costruttori di macchine per il confezionamento e l’imballaggio rappresentato da Ucima dovrebbe chiudere il 2023 in crescita del 6%, superando i 9 miliardi di euro di fatturato (9.050 milioni di euro). Sono questi i numeri delle stime preliminari del centro studi MECS che Riccardo Cavanna, presidente dell’associazione, ha anticipato a Innovation Post.
La crescita del fatturato sarà determinata da un calo del fatturato realizzato in Italia (1.688 milioni, -14%) e un aumento di quello realizzato all’estero (7.362 milioni, +12%). Il rapporto tra export e fatturato dovrebbe così attestarsi sull’81%.
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Fatturato e ordinativi dei primi 9 mesi
I primi 9 mesi dell’anno mostrano infatti una crescita del fatturato del +10,5%, risultato di un rallentamento del mercato nazionale (-18,5%) e di una crescita delle esportazioni (+16,4%). Di segno opposto l’andamento degli ordinativi, che invece crescono leggermente in Italia (+2,1%) e diminuiscono all’estero (-5,7%). Lascia tuttavia ben sperare la crescita registrata a settembre, dopo i valori negativi che si sono susseguiti da aprile.
Cavanna: “La plastic tax non serve”
Negli schemi di decreti fiscali collegati alla legge di bilancio per il 2024 il Governo ha disposto il rinvio al 30/6/2024 dell’entrata in vigore della Plastic Tax.
Un rinvio che i costruttori di macchinari sperano si possa trasformare in una definitiva abrogazione.
“L’Italia non ha bisogno di una Plastic Tax: il nostro è un Paese particolarmente virtuoso sulla gestione circolare dei rifiuti, in particolare della plastica e del cartone, e l’introduzione della Plastic Tax non porterebbe alcun vantaggio all’ambiente”.
Sul tema della sostenibilità Cavanna giudica positiva l’aggiunta degli incentivi per la transizione green a quelli per la digitalizzazione nel prossimo Piano Transizione 5.0 “perché sostiene sia le PMI manifatturiere nella transizione tecnologica sia i costruttori di beni strumentali che sono leader in Italia e al mondo nello sviluppare tecnologie a supporto dell’economia circolare. Ci auguriamo che si tratti di un provvedimento pluriennale e strutturale”, dice Cavanna.