Sostenere le piccole e medie imprese operanti sui mercati internazionali e con attività rilevanti per la transizione digitale e green: è questo lo scopo dello schema di aiuti rivolto alle PMI italiane approvato dalla Commissione europea. Lo schema mette a disposizione 400 milioni di euro da destinarsi alle PMI in difficoltà a causa della pandemia di Covid-19.
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I fondi a sostegno delle PMI operanti nelle trasformazioni digitali e green
La misura – che rientra nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – è stata approvata nell’ambito del quadro temporaneo degli aiuti di Stato, lo strumento dell’Unione europea che punta a aumentare le possibilità di sostegno pubblico alla ricerca, alla sperimentazione e alla produzione di prodotti utili a combattere la pandemia, salvaguardare posti di lavoro e sostenere ulteriormente l’economia.
Lo schema si rivolge alle piccole e medie imprese operanti in tutti i settori, eccetto quello finanziario, della produzione primaria di prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura. I fondi stanziati saranno destinati al supporto di:
- iniziative nel campo delle trasformazioni digitali e green
- promozione dell’internazionalizzazione delle PMI nell’ambiente digitale
- partecipazione delle PMI a eventi internazionali legati alla transizione digitale e/o verde
I fondi verranno erogati sotto forma di sovvenzioni dirette combinate con prestiti agevolati nell’ambito del regime “de minimis”.
Alle imprese beneficiarie spetterà un contributo massimo di 120.000 euro, in base alle attività dell’azienda e della regione in cui opera.
Quadro temporaneo per gli aiuti di Stato, nuovi strumenti a sostegno delle imprese
L’approvazione dello schema segue la decisione della Commissione europea dello scorso 18 novembre di prorogare fino al 30 giugno 2022 il quadro temporaneo per gli aiuti di Stato, la cui scadenza era prevista per il prossimo 31 dicembre.
La proroga di sei mesi ha una duplice finalità: da un lato punta ad accelerare ulteriormente la ripresa economica degli Stati membri. Dall’altro, la Commissione ha ritenuto necessaria l’estensione per non tagliare improvvisamente i sostegni alle imprese ancora in difficoltà.
Sempre per questi obiettivi, nell’ambito della proroga del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato, la Commissione ha deciso di introdurre nuove misure di sostegno alla solvibilità, per mobilitare fondi privati e renderli disponibili per investimenti nelle piccole e medie imprese (PMI), comprese le start-up e le piccole imprese a media capitalizzazione.
Uno strumento che la Commissione ha ritenuto necessario alla luce dei crescenti livelli di indebitamento raggiunti dalle imprese durante la crisi e che sarà a disposizione degli Stati dell’Ue fino al 31 dicembre 2023.
Nell’ambito di queste misure, gli Stati membri possono concedere garanzie a intermediari privati, introducendo incentivi a investire in questi tipi di società e offrendo loro un accesso più agevole al finanziamento del capitale, che spesso hanno difficoltà ad attirare individualmente.
La Commissione ha, inoltre, deciso di introdurre nuove misure di sostegno agli investimenti per aiutare gli Stati membri a superare la carenza di investimenti accumulata a causa della crisi. Secondo la disposizione (con scadenza al 31 dicembre 2022), gli Stati membri potranno predisporre incentivi per gli investimenti realizzati dalle imprese e utilizzare questo strumento per accelerare la transizione verde e digitale.
La misura include elementi di salvaguardia per evitare distorsioni indebite della concorrenza, ad esempio il fatto che le misure debbano interessare un ampio gruppo di beneficiari e che l’importo dell’aiuto debba essere limitato.
Con l’ultima modifica al quadro temporaneo per gli aiuti di Stato – la quinta da quando il testo è stato adottato il 19 marzo 2020 – la Commissione ha anche:
- prorogato dal 30 giugno 2022 al 30 giugno 2023 la possibilità per gli Stati membri di convertire gli strumenti rimborsabili (ad esempio garanzie, prestiti, anticipi rimborsabili) concessi in applicazione del quadro di temporaneo in altre forme di aiuto, come le sovvenzioni dirette
- adeguato gli importi massimi di taluni tipi di aiuto in maniera proporzionale rispetto alla proroga della durata
- fornito chiarimenti sul ricorso alle norme eccezionali in materia di flessibilità degli orientamenti della Commissione sul salvataggio e la ristrutturazione
- prorogato per altri tre mesi (dal 31 dicembre 2021 al 31 marzo 2022) l’elenco modificato dei Paesi con rischi non assicurabili sul mercato, nel contesto dell’assicurazione dei crediti all’esportazione a breve termine (STEC)