L’intelligenza artificiale per l’industria: dall’ispezione e manutenzione da remoto alla gestione efficiente del magazzino

I casi dell’azienda Valtellina, che usa l’AI per ispezionare Data center, e di Gualini Lamiere, che realizza un magazzino più efficiente, riducendo i costi di gestione: se ne è discusso nel corso dell’evento ‘Artificial Intelligence Technologies in manufacturing landscape’ organizzato da Afil – Associazione fabbrica intelligente Lombardia, Consorzio Intellimech e Politecnico di Milano.

Pubblicato il 28 Apr 2021

magazzino


L’Artificial intelligence (AI) trova sempre più spazi e opportunità di applicazione all’interno delle aziende manifatturiere. Di due casi d’uso dell’intelligenza artificiale, per fare ispezione e manutenzione da remoto – con un sistema che sta sviluppando l’azienda Valtellina –, e per gestire in modo innovativo ed efficiente il magazzino aziendale, come sta facendo la bergamasca Gualini Lamiere, si è parlato nel corso della conferenza online intitolata ‘Artificial Intelligence Technologies in manufacturing landscape’, organizzata da Afil (Associazione fabbrica intelligente Lombardia), Consorzio Intellimech e Politecnico di Milano.

L’intelligenza artificiale è una tecnologia rivoluzionaria per vari settori. Nel manifatturiero, l’IA sta cambiando i processi delle aziende aumentandone la produttività, l’efficienza, la velocità, portando una maggiore personalizzazione della produzione e dei prodotti finali, riducendo i tempi e i costi operativi. “Ma sebbene i vantaggi derivanti dall’adozione dell’IA siano ampiamente riconosciuti, diverse aziende manifatturiere, in particolare le Pmi, sono ancora lontane dall’integrazione di queste tecnologie nei loro processi di produzione”, rimarca Giacomo Copani, Cluster manager di Afil.

E Gianluigi Viscardi, presidente del Consorzio Intellimech, osserva: “cultura aziendale, mancanza di competenze specifiche, barriere tecnologiche o strategie aziendali poco chiare sono alcuni degli ostacoli ancora da superare per sfruttare il potenziale offerto dall’Intelligenza artificiale”.

Ecco cosa sta facendo l’azienda Valtellina – System integrator che ha sede presso il Kilometro Rosso alle porte di Bergamo – insieme alla sue divisione tecnologica V.tech: “stiamo sviluppando un sistema di ispezione, manutenzione e mantenimento da remoto basato sull’uso dell’intelligenza artificiale”, spiega Alessandra Paladini, Software engineer presso Valtellina, “che dovrà gestire sistemi robotici a controllo remoto. La prima applicazione concreta la stiamo realizzando per l’ispezione e mantenimento dei Data center aziendali, ma la soluzione potrà avere poi altre applicazioni, industriali e non, come ad esempio anche su piattaforme petrolifere o all’interno di edifici e strutture pericolose e pericolanti, in seguito a emergenze o incendi”.

L’azienda Valtellina ha aziende clienti che utilizzano fino a 5mila Data center sparsi su tutto il territorio nazionale, e il sistema di AI che stanno mettendo a punto ha l’obiettivo di velocizzare e rendere ancora più efficienti le attività di ispezione e mantenimento operativo: mentre abitualmente un tecnico addetto alla manutenzione riceve un avviso e una richiesta di intervento, e poi impiega anche diverse ora prima di raggiungere l’impianto e il Data center da monitorare, “con il sistema di AI che stiamo mettendo a punto il tecnico sarà in grado di operare a distanza, riducendo quindi di molto i tempi di intervento, e anche i costi collegati”, anticipa Paladini.

La divisione V.tech di Valtellina sta sviluppando robot che saranno comandati a distanza dal tecnico manutentore e dagli algoritmi di intelligenza artificiale, e saranno questi robot – già presenti e stanziali presso i vari Data center – a intervenire direttamente e subito sul campo d’azione. “Questi robot dovranno essere in grado di fare molte funzioni e attività diverse, da quelle più semplici ad altre più complesse”, sottolinea Paladini: “i sistemi robotizzati dovranno essere in grado di attivare gli interruttori e accendere le luci degli spazi e dei locali, anche per permettere al tecnico di vedere a distanza, attraverso applicazioni di Machine vision”.

Ma la funzione dei robot operativi sarà anche quella, ad esempio, di “muoversi autonomamente, aprire porte e scatole, rilevare temperature ambientali, sostituire cavi, pulire o cambiare i filtri dei macchinari, fare il cablaggio dei cavi di connessione degli impianti. In questo modo, attraverso sistemi di intelligenza artificiale, saremo in grado di portare la competenza del tecnico ovunque, per interventi pressoché immediati o comunque molto più rapidi rispetto al passato”.

Stiamo parlando di operazioni e attività da svolgere all’interno di Data center grandi tra i 600 e i 1.000 metri quadri, alcuni su più livelli, quindi i robot operativi comandati a distanza e dall’AI saranno anche in grado di chiamare e prendere l’ascensore o il montacarichi. Ma, come sottolineano subito in Valtellina, quella all’interno dei Data center pieni di server è solo una delle possibili applicazioni di questa nuova soluzione per ispezioni, manutenzioni e interventi guidati a distanza.

Magazzino efficiente, dati aggiornati e meno costi

Un’altra applicazione aziendale e industriale delle potenzialità offerte dall’Artificial intelligence per il mondo manifatturiero è quella che sta realizzando la Gualini Lamiere all’interno del suo magazzino, che contiene migliaia di lastre metalliche e d’acciaio, diverse tra loro per dimensioni e caratteristiche, sistemate in una moltitudine di pile, che quindi sembrano più o meno uguali tra loro, ma non lo sono.

“Il sistema di AI che stiamo implementando – spiega Germana Gianquinto di Gualini Lamiere – fa parte di un progetto che si chiama AI Regio, che stiamo portando avanti insieme ad altri partner. L’obiettivo è quello di perfezionare e ottimizzare la gestione del magazzino, l’individuazione e la movimentazione dei materiali che servono urgentemente in produzione, scegliendoli e trovandoli all’interno di un vasto campionario e sistemati nel grande deposito aziendale”. Un sistema identificativo di ogni lastra metallica, che contiene e descrive le caratteristiche della lastra stessa, viene ‘letto’ a distanza dai sistemi di AI che sono in grado di riconoscere i dati e le caratteristiche di ogni pezzo in magazzino, in modo da scegliere quello giusto, che viene quindi ritirato velocemente dagli addetti con i loro muletti trasportatori.

Gli obiettivi del progetto che si stanno per raggiungere riguardano “ottimizzazione della gestione e movimentazione di tutti gli articoli presenti in magazzino, la riduzione degli errori relativi all’attività degli addetti in carne e ossa, il miglioramento della qualità dei dati registrati con tutte queste attività”, fa notare Gianquinto, “e quindi anche la riduzione di tempi operativi e costi di gestione”. Anche questa – come quella precedente sviluppata da Valtellina – è una soluzione di AI applicata all’industria e alle aziende che può poi trovare altri spazi e modalità di utilizzo sul campo.

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Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, delle imprese, delle tecnologie e dell'innovazione. Dopo il master all'IFG, l'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Milano, in oltre 20 anni di attività, nell'ambito del giornalismo e della Comunicazione, ha lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Italia Oggi, TgCom24, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Attualmente collabora con Innovation Post, Corriere Innovazione, Libero, Giornale di Brescia, La Provincia di Como, casa editrice Tecniche Nuove. Contatti: stefano.stefanocasini@gmail.com

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