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L’industria al centro delle priorità della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “L’UE sarà la casa delle opportunità e dell’innovazione”

Nel discorso al Parlamento europeo che ha preceduto la riconferma del suo incarico a guida dell’istituzione, la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha delineato le sue priorità per i prossimi 5 anni. Entro i primi 100 giorni arriverà la proposta di un “nuovo accordo per l’industria pulita”. Annunciate anche nuove misure anche per attrarre più investimenti pubblici e privati, sostenere le startup europee e promuovere la competitività delle imprese UE.

Pubblicato il 18 Lug 2024

Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea

La trasformazione sostenibile dell’industria e gli investimenti in tecnologie ed energia green saranno tra le priorità della nuova Commissione europea, così come ha confermato la Presidente Ursula von der Leyen nel suo discorso al Parlamento europeo che ha preceduto la riconferma del suo ruolo di capo dell’istituzione per i prossimi 5 anni.

Von der Leyen, rieletta con 401 voti a favore, 284 contrari (tra cui gli eurodeputati italiani di Fratelli d’Italia) e 15 astenuti, ha infatti dichiarato che nei primi 100 giorni del suo secondo mandato la Commissione presenterà un nuovo accordo per l’industria pulita (Clean Industrial Deal) per sostenere la transizione green di tutta l’industria e in particolar modo dei settori altamente energivori.

Nel suo discorso, la Presidente ha parlato anche della necessità di rafforzare il Mercato Unico europeo, snellendo molti obblighi burocratici e misure ad hoc per le PMI. Tra le priorità della Commissione anche un nuovo Fondo europeo per la competitività.

Un nuovo accordo per l’industria pulita

La proposta di un nuovo accordo pr l’industria pulita arriverà, secondo quanto detto da von der Leyen, entro i primi 100 giorni del suo nuovo mandato.

L’obiettivo è  canalizzare gli investimenti in infrastrutture e industria, in particolare per i settori ad alta intensità energetica, costruendo sui risultati ottenuti negli ultimi cinque anni.

“Nel primo semestre di quest’anno, il 50% della nostra produzione di energia elettrica è pervenuta da fonti rinnovabili, autoctone e pulite”, ha spiegato von der Leyen.

“Gli investimenti in tecnologie pulite in Europa sono più che triplicati in questo mandato. Attiriamo più investimenti nell’idrogeno pulito di Stati Uniti e Cina messi insieme. Infine, negli ultimi anni abbiamo concluso con partner globali 35 nuovi accordi su tecnologie pulite, idrogeno e materie prime critiche”, ha aggiunto.

Il nuovo accordo per l’industria pulita sarà anche strumentale a posizionare l’industria europea ai vertici della transizione sostenibile nello scacchiere internazionale e accelererà la pianificazione, le gare d’appalto e le autorizzazioni.

“Dobbiamo essere più veloci e semplici. Perché l’Europa sta decarbonizzando e industrializzando allo stesso tempo. Le nostre aziende hanno bisogno di prevedibilità, sia per i loro investimenti che per l’innovazione. E sì, possono contare su di noi”, ha aggiunto von der Leyen.

Un sostegno che arriva però anche con un monito: le imprese devono pianificare già da oggi gli investimenti per il prossimo decennio, perché l’UE andrà avanti nell’implementazione del Green Deal per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità fissati al 2030, 2040 e 2050.

Per von der Leyen sin tratta di una questione di equità intergenerazionale prima che di competitività. Ed è per questo che l’obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni di CO2 entro il 2040 – strumentale al raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050 – verrà inserito nella Legge Europea sul Clima.

Più investimenti pubblici e privati: le proposte per fare dell’UE “la casa delle opportunità e dell’innovazione”

Altra priorità del secondo mandato di von der Leyen sarà continuare a lavorare per rendere l’Europa più competitività, attirando maggiori investimenti, mettendo l’accento non solo sui settori tradizionali come l’agricoltura e l’industria, ma anche sulle tecnologie digitali e strategiche, e soprattutto sulle competenze delle persone.

“Questo mandato deve essere il tempo degli investimenti”, ha detto.

A cominciare da lìl completamento dell’Unione dei Mercati dei Capitali per mobilitare più finanziamenti privati. Attualmente, ogni anno, 300 miliardi di euro dei risparmi delle famiglie europee finiscono nei mercati esteri a causa della frammentazione del mercato dei capitali europeo. Denaro che, ha spiegato la Presidente, viene spesso utilizzato per acquistare aziende europee innovative dall’estero.

“Questo deve cambiare. Le start-up europee non dovrebbero dover guardare agli Stati Uniti o all’Asia per finanziare la loro espansione. Devono trovare ciò di cui hanno bisogno per crescere proprio qui in Europa. L’Europa deve essere la casa delle opportunità e dell’innovazione”, ha spiegato.

Per affrontare questa sfida la Commissione proporrà l’istituzione di “un’Unione europea del risparmio e degli investimenti“, supportata da una politica della concorrenza che supporti le aziende nella loro scalata.

Alle misure rivolte a stimolare gli investimenti privati dovranno affiancarsi quelle per gli investimenti pubblici, soprattutto in vista dell’esaurimento dei fondi del programma NextGenerationEU e delle risorse, sempre troppo limitate, del budget dell’UE.

“Abbiamo bisogno di maggiore capacità di investimento,” ha dichiarato, annunciando che il nuovo bilancio sarà rafforzato e dovrà essere più focalizzato sulle politiche, più semplice per gli Stati membri e più incisivo.

Nell’ambito di questa strategia, von der Leyen ha presentato la proposta di un nuovo Fondo Europeo per la Competitività. Questo fondo sarà incentrato su progetti europei comuni e transfrontalieri che stimoleranno la competitività e l’innovazione, con particolare attenzione al sostegno del Clean Industrial Deal.

“Dobbiamo garantire che sviluppiamo tecnologie strategiche e le produciamo qui, in Europa. Dal’AI alla tecnologia pulita, il futuro della nostra prosperità deve essere fatto in Europa,” ha concluso.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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