LA RICERCA

L’economista Korinek: “L’avvento dell’IA Generale segnerà la fine dell’era industriale”

In un nuovo lavoro pubblicato dal National Bureau of Economic Research l’economista Anton Korinek esplora le profonde sfide che il possibile avvento dell’Intelligenza Artificiale Generale, in grado di sostituire perfettamente l’uomo, porrà agli economisti e ai responsabili delle politiche economiche. Quattro i possibili scenari sui tempi e i modi dell’avvento della nuova era. Il focus sugli impatti potenziali dell’AGI sulle competenze e sul lavoro

Pubblicato il 23 Set 2024

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“L’avvento dell’Intelligenza artificiale generale segnerà la fine dell’era industriale e inaugurerà una nuova era economica, proprio come l’era industriale ha posto fine all’era malthusiana. Questo cambiamento di paradigma comporterà uno spostamento significativo dei fattori di produzione rilevanti per l’economia, dal lavoro a fattori riproducibili come le risorse computazionali e i robot, con conseguenti implicazioni per la produttività e la crescita della produzione”. Sono le parole dell’economista Anton Korinek, professore presso il dipartimento di Economia della University of Virginia, che, nel suo paper “Economic Policy Challenges for the Age of AI” pubblicato dal National Bureau of Economic Research (NBER), esplora le profonde sfide che i progressi nell’intelligenza artificiale (IA) e nell’Intelligenza Artificiale Generale (AGI) porranno agli economisti e ai responsabili delle politiche economiche.

Il documento analizza come l’era dell’IA rivoluzionerà la struttura di base delle nostre economie, riducendo il ruolo del lavoro umano e portando a guadagni di produttività senza precedenti, sollevando però potenziali squilibri e disuguaglianze nella distribuzione del reddito e nella stabilità sociale e politica.

Il progresso esponenziale dell’Intelligenza Artificiale: verso l’era dell’IA generale

L’Intelligenza Artificiale ha vissuto una crescita senza precedenti negli ultimi anni e i progressi stanno accelerando a un ritmo ancora superiore. La potenza di calcolo impiegata per addestrare i modelli di IA raddoppia ogni sei mesi da oltre un decennio: un trend che supera l’andamento previsto dalla legge di Moore, che prevedeva un raddoppio dell’efficienza dei microprocessori ogni due anni. Anche dal punto di vista economico gli investimenti in potenza di calcolo da parte delle aziende leader nel settore dell’IA sono triplicati in media ogni anno nell’ultimo periodo. Questo rapido aumento della potenza di calcolo è stato accompagnato da significativi miglioramenti nell’efficienza degli algoritmi cresciuta di 2,5 volte all’anno in media.

Mettendo insieme i guadagni di efficienza degli algoritmi, l’aumento della potenza di calcolo e l’incremento degli investimenti si ottiene un impressionante aumento di 10 volte all’anno dell’effettiva potenza di calcolo utilizzata per addestrare i modelli di IA più avanzati.

Questi sviluppi potrebbero presto rendere reale l’avvento della cosiddetta Intelligenza artificiale generale, uno sviluppo dell’IA potenzialmente in grado di eguagliare l’intelligenza umana in tutti i compiti cognitivi che gli esseri umani possono svolgere.

Secondo Korinek l’avvento dell’Intelligenza Artificiale Generale potrebbe portare a una transizione economica simile a quella avvenuta durante la Rivoluzione Industriale, con profonde implicazioni per la produttività, la crescita economica e la distribuzione del reddito.

Quattro possibili scenari

Per spiegare quali sono i possibili scenari, Korinek richiama i risultati di una ricerca intitolata “Scenarios for the Transition to AGI” svolta dallo stesso Korinek e Donghyun Suh.

Questa ricerca individua quattro possibili scenari per l’avvento dell’Intelligenza Artificiale Generale, scenari che si differenziano in base alle ipotesi sulla distribuzione della complessità dei compiti e sul tasso di progresso tecnologico.

Il primo scenario, denominato “Business-As-Usual”, presuppone che la complessità dei compiti segua una distribuzione di Pareto con una coda destra infinita, il che implica che ci saranno sempre compiti che solo gli umani potranno svolgere. In questo scenario, la produzione crescerebbe stabilmente del 2% annuo senza significativi impatti sui salari.

Il secondo scenario, “Baseline AGI”, ipotizza che la complessità dei compiti umani abbia un limite superiore finito, e che l’automazione completa possa essere raggiunta entro 20 anni, in linea con le previsioni di Geoffrey Hinton. In questo caso, i salari crescerebbero inizialmente per poi crollare prima del raggiungimento dell’automazione totale.

Il terzo scenario, “Aggressive AGI”, è simile al secondo ma prevede un’automazione completa entro 5 anni, portando a un crollo dei salari già dal terzo anno.

Infine, lo scenario “Bout of Automation” ipotizza un’intensa ondata di automazione nel breve periodo, ma che rimanga una coda infinita di compiti che non possono essere automatizzati o che si sceglie di non automatizzare. Inizialmente, la rapida automazione porta a un crollo dei salari simile allo scenario AGI aggressivo. Tuttavia, man mano che l’economia accumula capitale, il lavoro torna a scarseggiare. Alla fine, i salari salgono al di sopra del
rendimento del capitale e ricominciano a crescere.

Gli impatti potenziali dell’Intelligenza Artificiale Generale sulle competenze e sul lavoro

Secondo Korinek l’avvento dell’AGI potrebbe rendere obsolete molte competenze tradizionali, richiedendo una profonda rivalutazione dei percorsi educativi.

Le abilità attualmente apprezzate sul mercato del lavoro potrebbero perdere valore, mettendo in discussione il ruolo dell’istruzione come mezzo per acquisire competenze commerciabili e garantirsi un impiego.

Nell’era dell’AGI i lavori umani residui potrebbero essere suddivisi in due categorie: quelli preservati da barriere tecniche e sociali temporanee, e quelli mantenuti per aspetti fondamentalmente legati all’autenticità del rapporto umano, alle credenze religiose o al controllo sull’allineamento dell’IA. Il valore economico dell’istruzione si sposterà quindi verso la facilitazione di questi ultimi lavori, mentre il suo valore civico persisterà nell’insegnare a comprendere l’impatto sociale dell’IA.

Allo stesso tempo l’IA rivoluzionerà l’erogazione stessa dell’istruzione: saranno proprio i sistemi di IA a fare da tutor personalizzati agli umani. Il ruolo degli educatori umani sarà profondamente trasformato, evolvendo verso la figura dei facilitatori di esperienze di apprendimento. La domanda di istruzione superiore potrebbe diminuire drasticamente man mano che le competenze cognitive perdono valore economico, con le istituzioni costrette a ristrutturare le loro offerte per rimanere rilevanti in un futuro guidato dall’AGI.

Squilibri e disuguaglianze a livello geopolitico

L’impatto dell’IA sui paesi in via di sviluppo potrebbe essere particolarmente grave: questi paesi spesso fanno affidamento sul loro vantaggio nelle industrie ad alta intensità di manodopera, che potrebbero essere “devalorizzate” dall’automazione guidata dall’IA.

Korinek osserva che, a differenza di quanto accade per la redistribuzione delle risorse all’interno di un paese, dove i governi nazionali possono intervenire per compensare gli esclusi, non esistono istituzioni globali ben consolidate per una redistribuzione su larga scala tra paesi.

Affrontare questa questione richiederà un maggiore livello di cooperazione internazionale e potenzialmente lo sviluppo di nuove strutture di governance economica globale per condividere in modo più equo i benefici dell’IA tra le nazioni e indirizzare il progresso tecnologico in modo da massimizzare i benefici per l’umanità, piuttosto che lasciare che sia guidato solo da incentivi di mercato a breve termine.

Le otto sfide per la Politica Economica

L’enormità delle potenziali trasformazioni fin qui viste impone alla politica economica di affrontare una serie di questioni cruciali. Korinek identifica otto sfide principali poste dall’IA avanzata.

  1. Ineguaglianza e Distribuzione del Reddito: L’automazione potrebbe portare a un aumento della disoccupazione e a un calo dei salari, rendendo necessarie nuove forme di redistribuzione del reddito, come ad esempio il reddito di base universale.
  2. Educazione e Sviluppo delle Competenze: Se l’AGI rende obsolete molte competenze tradizionali sarà cruciale rivedere i percorsi educativi e la formazione per preparare gli individui a un mondo radicalmente diverso.
  3. Stabilità Sociale e Politica: I cambi radicali nel mondo del lavoro potrebbero portare a disordini economici, sociali e politici, mettendo a rischio le istituzioni democratiche.
  4. Politica Macroeconomica: Le politiche macroeconomiche dovranno essere adattate per gestire la domanda aggregata in un’economia altamente automatizzata, con nuove forme di redistribuzione e indicatori di capacità economica.
  5. Antitrust e Regolamentazione del Mercato: L’AGI potrebbe portare a una concentrazione senza precedenti dei mercati, richiedendo un ripensamento delle politiche antitrust.
  6. Proprietà intellettuale: Saranno necessarie nuove normative per gestire la proprietà intellettuale in un mondo in cui l’IA può generare innovazioni su vasta scala.
  7. L’ambiente: L’uso intensivo di risorse computazionali potrebbe aggravare i cambiamenti climatici e accelerare l’esaurimento delle risorse: bisogna quindi investire in un equilibrio tra progresso tecnologico e sostenibilità.
  8. Governance dell’IA: Saranno necessari nuovi framework internazionali per gestire le nuove dinamiche, garantire uno sviluppo equo e mitigare i rischi associati all’AGI.

Korinek conclude quindi sottolineando l’importanza che economisti e politici collaborino strettamente con ricercatori, scienziati sociali e filosofi per sviluppare approcci realmente integrati alla governance dell’IA e alla politica economica. Solo così sarà possibile garantire che i benefici dell’IA siano ampiamente condivisi e che l’umanità possa (ancora) prosperare nella nuova era dell’IA generale.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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