I numeri del 5G

Le reti industriali spingono il 5G, in un mercato europeo da circa 2 miliardi nel 2026

La trasformazione dei processi produttivi, il futuro dell’automazione industriale e manifatturiera, i flussi logistici e di merci, il remote monitoring, le smart city sono solo alcuni dei principali ambiti di applicazione delle reti di nuova generazione. I dati dell’Osservatorio 5G and Beyond del Politecnico di Milano

Pubblicato il 09 Nov 2023

5G network wireless systems and internet of things with  highway overpass motion blur with city skyline background .


L’industria e la manifattura spingono le reti 5G, sia in Italia sia all’estero, per un mercato complessivo del settore che a livello europeo raggiungerà quota 1,7 miliardi di euro nel 2026. Con il 10% del totale rappresentato dall’Italia, quarto Paese per dimensione.

Collegamenti e connessioni 5G sono e saranno al centro dello sviluppo tecnologico in numerosi e grandi ambiti applicativi: la trasformazione dei processi produttivi, il futuro dell’automazione industriale e manifatturiera, i flussi logistici e di merci, remote monitoring, smart city, veicoli, trasporti, infrastrutture. Sono proprio le grandi aree industriali aperte, come quelle dei trasporti e della logistica, a essere in prima fila e spesso all’avanguardia nelle applicazioni e nello sviluppo del 5G.

Lo sviluppo futuro del mercato 5G industriale sarà influenzato da molti fattori, come le scelte politiche, ad esempio la spinta pubblica su applicazioni di smart city, l’accelerazione di progetti di mobilità autonoma o il successo di applicazioni verticali, come la localizzazione in tempo reale di beni o mezzi di produzione nei siti industriali distribuiti.

5G, un mondo in grande fermento

Sono circa 120 progetti 5G censiti in Europa, oltre metà ha meno di due anni, con 7 nuovi progetti in Italia, e a seconda delle scelte pubbliche, dell’ecosistema di offerta e della fiducia dei privati, il mercato europeo entro tre anni potrebbe oscillare tra 1 e 2 miliardi di euro. Un valore che potrebbe sembrare piccolo rispetto al mercato delle telecomunicazioni, ma che non considera il potenziale mercato di servizi a valore aggiunto che ne deriva, come il potenziamento di servizi Internet of Things, di analisi dati in real time o di realtà aumentata e virtuale.

Nel 2023 si conclude il processo di standardizzazione ‘base’ del 5G, sono diventate realtà le prime offerte commerciali di reti private, e ora l’ecosistema deve creare le condizioni per sviluppare la domanda su ampia scala.

Fonte: Osservatorio 5G and Beyond del Politecnico di Milano
Ci sono anche segnali importanti del fatto che le imprese hanno compreso come il 5G sia la piattaforma con cui digitalizzare i processi operativi e sostenere la nuova automazione. Questo è dovuto anche al ridursi di alcuni alibi tecnologici e alle esperienze internazionali che si moltiplicano.

A scattare un’istantanea dello scenario evolutivo è la terza edizione della ricerca annuale realizzata dall’Osservatorio 5G and Beyond del Politecnico di Milano, e presentata al convegno ‘5G: le reti industriali mettono in moto il mercato’.

L’importanza degli investimenti (anche) privati

Il 2023 “è stato un anno importante per il mercato industriale del 5G”, sottolinea Giovanni Miragliotta, responsabile scientifico dell’Osservatorio 5G and Beyond: “sono stati definiti gli standard principali che la rendono una tecnologia distintiva rispetto alle precedenti generazioni di rete mobili. A livello di business, tutti i principali operatori di telecomunicazioni hanno formalizzato le prime offerte commerciali di reti private, cioè dedicate a singole aziende”.

Cogliendo questa opportunità, nel 2023 diverse reti 5G Mpn (Mobile private network) sono state implementate grazie a capitali privati, e quindi non più finanziate solo da fondi pubblici come avvenuto finora.

I vantaggi del 5G

Nelle reti industriali sono ampiamente utilizzate tecnologie wireless alternative al 5G, come LoRaWan, Wmbus e WiFi. Alcune imprese però non riescono a soddisfare completamente le esigenze operative con le reti disponibili, in questo senso il 5G può andare a complemento dell’offerta attuale.

Utilizzato in luoghi con copertura geografica limitata, il 5G risulta più affidabile del WiFi per via delle minori interferenze e del migliore livello di servizio garantito. Su aree più ampie, la possibilità di sfruttare soluzioni ibride, che combinano reti private e pubbliche, è vincente. Infine, su applicazioni che richiedono alta affidabilità e copertura globale, come ad esempio applicazioni legate alla mobilità (come l’auto connessa), il 5G non ha competitor.

In generale, il 5G risulta la tecnologia dominante per tutte le applicazioni che lavorano in aree industriali estese, come siti produttivi o porti, in cui non è possibile avere una connettività cablata e dove altre soluzioni di connettività wireless risultano inadatte.

Gli ostacoli ancora da superare

La strada da percorrere per il pieno sviluppo del mercato 5G è stata tracciata, ma è ancora lunga, per alcuni ostacoli da superare. Lo sviluppo di reti pubbliche procede a velocità inferiore rispetto alle aspettative per le difficoltà economico-finanziarie degli operatori di telecomunicazioni che limitano gli investimenti.

Inoltre, i progetti 5G, a oggi, sono fortemente incentrati sull’infrastruttura di rete e non spingono abbastanza nella progettazione di applicazioni innovative, per la debolezza della proposizione di valore dei servizi della filiera ICT. Anche il soggetto pubblico, a livello italiano ed europeo, potrà giocare un ruolo chiave in termini di propulsore o freno del mercato, a seconda delle decisioni su vari fronti: dalle politiche sullo spettro ai limiti elettromagnetici, dagli incentivi alla domanda alla possibilità di diversificazione dei servizi di connettività.

I progetti in Europa

Nei 27 Paesi dell’Unione Europea sono stati identificati 92 progetti di Mpn, 26 dei quali avviati nel 2023, a indicare un interesse crescente. Germania e Finlandia primeggiano per numero di progetti, ma anche l’Italia si comporta bene con 7 nuovi progetti quest’anno.

Aggiungendo nel perimetro d’analisi il Regno Unito, arriviamo a 117 progetti nel vecchio continente. La maggioranza di questi riguarda la manifattura (il 44% del totale, soprattutto automotive e miniere) e la logistica (30%, soprattutto porti). In questi ambiti, il 5G garantisce soprattutto copertura affidabile e performante in ampi spazi, ma semplifica anche la gestione delle reti e abilita nuove applicazioni.

Lo sviluppo a livello globale

A livello globale, la velocità di sviluppo commerciale del 5G dipenderà anche dal ruolo che avranno i grandi cloud provider Hyperscaler nei confronti degli operatori di telecomunicazione: collaborativo per offerte edge cloud (come in Europa) o competitivo con proprie offerte dirette di reti private (come in Usa).

“Oggi, certamente, si nota che il 5G cresce più velocemente nei Paesi con un tessuto economico più forte e con tassi di digitalizzazione più elevati”, fa notare Marta Valsecchi, direttore dell’Osservatorio 5G and Beyond: “in Italia, è importante che il Sistema economico nel complesso favorisca gli investimenti in digitalizzazione e che la filiera TLC strutturi un’offerta adeguata al nostro contesto produttivo”.

L’accesso allo spettro per lo sviluppo del 5G è un elemento importante: in Paesi come Gran Bretagna, Usa e Germania, dove le aziende possono acquistare frequenze per uso locale senza bisogno di un operatore Telco, si stanno registrando dinamiche di mercato interessanti. Ancora più della disponibilità di spettro è importante il meccanismo con cui questo è regolato, che rende più o meno complicato lo sviluppo dei progetti. Un altro elemento che discrimina i Paesi più avanzati è la presenza di grandi aziende con alta capacità di investimento ed elevato livello di digitalizzazione.

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Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, delle imprese, delle tecnologie e dell'innovazione. Dopo il master all'IFG, l'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Milano, in oltre 20 anni di attività, nell'ambito del giornalismo e della Comunicazione, ha lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Italia Oggi, TgCom24, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Attualmente collabora con Innovation Post, Corriere Innovazione, Libero, Giornale di Brescia, La Provincia di Como, casa editrice Tecniche Nuove. Contatti: stefano.stefanocasini@gmail.com

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