Il testo del disegno di legge di bilancio 2025 è approdato in Parlamento. La norma, che si compone complessivamente di 144 articoli, contiene una serie di disposizioni rivolte alle imprese, raggruppate in 11 articoli, tra cui l’istituzione di un fondo presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy per erogare un contributo in conto capitale alle imprese che hanno riversato il credito d’imposta in ricerca e sviluppo. C’è poi l’introduzione di contributi per facilitare la progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture passive a banda ultra larga nelle zone bianche del territorio nazionale. E sono previste proroghe per alcune delle misure conosciute e apprezzate dalle imprese, come la Nuova Sabatini, il Credito d’imposta per la quotazione delle piccole e medie imprese. Novità anche per il credito d’imposta per la Zes e la maggiorazione del costo ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni al 2027.
Vediamo nel dettaglio le misure più rilevanti.
Indice degli argomenti
Nel Ddl di Bilancio 2025 un contributo per le imprese che hanno usufruito della sanatoria del credito d’imposta R&S
L’articolo 74 del Dddl Bilancio 2025 prevede un contributo in conto capitale per i soggetti che hanno fruito del credito d’imposta ricerca e sviluppo e che hanno aderito alla procedura di riversamento dell’importo entro il 31 ottobre 2024.
La procedura, ricordiamo, è stata istituita dall’articolo 5 del decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215 per permettere a chi ha richiesto in buona fede il credito d’imposta per attività che poi fossero risultate non incluse nel perimetro dell’agevolazione di restituire il credito d’imposta indebitamente fruito senza sanzioni.
Il DDL Bilancio prevede che il contributo sia commisurato in termini percentuali a quanto riversato nei limiti massimi della spesa prevista. A questo fine, presso il Mimit verrà creato un fondo con una dotazione finanziaria di 60 milioni di euro per l’anno 2025, di 50 milioni di euro per l’anno 2026 e di 80 milioni di euro per l’anno 2027.
Sarà lo stesso ministero, in concerto con il Mef, a stabilire le modalità di erogazione del contributo, le percentuali dello stesso e la sua rateizzazione con un decreto che dovrà essere emanato entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge.
Le risorse per la Nuova Sabatini
Ulteriori risorse anche per la Nuova Sabatini, la misura volta a sostenere gli investimenti delle PMI italiane per l’acquisto (anche in leasing) di macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo, hardware, software e tecnologie digitali.
Per la misura, l’art.75 del Ddl prevede un incremento di:
- 400 milioni di euro per l’anno 2025
- 100 milioni di euro per l’anno 2026
- 400 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2027 al 2029
Proroga del credito d’imposta per la quotazione delle piccole e medie imprese
Prorogato anche il credito d’imposta per la quotazione delle piccole e medie imprese. L’incentivo, istituito dalla legge 27 dicembre 2017, n. 205, mira a sostenere le PMI che iniziano una procedura di ammissione alla quotazione in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo.
Il credito d’imposta, riconosciuto nel limite del 50% dei costi di consulenza sostenuti dall’impresa, è dedicato alle attività svolte fino al 31 dicembre 2027 ed è utilizzabile nel limite complessivo di di 6 milioni di euro per l’anno 2025 e di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027.
Ddl Bilancio, le disposizioni per il credito d’imposta Zes
L’articolo 77 del provvedimento prevede invece la proroga del credito d’imposta Zes. Lo strumento pensato per sostenere le imprese che effettuano l’acquisizione di beni strumentali destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nella Zona economica speciale per il Mezzogiorno sarà esteso, oltre che ai beni acquistati fino al 15 novembre 2024, anche a quelli acquistati dal 1° gennaio 2025 al 15 novembre 2025.
Il limite di spesa complessivo, che per il 2024 era stato fissato a 1,8 milioni, scende nel 2025 a 1,6 milioni di euro. Per il 2025, le imprese che vogliono usufruire del credito d’imposta devono comunicare all’Agenzia delle entrate, tra il 31 marzo e il 30 maggio, le spese ammissibili sostenute e previste fino al 15 novembre 2025.
Successivamente, entro il 2 dicembre 2025, devono inviare una comunicazione integrativa che attesti la realizzazione degli investimenti e contenga i dettagli del credito d’imposta maturato, accompagnati da documentazione come fatture elettroniche. I modelli di comunicazione da inviare saranno approvati dal Direttore dell’Agenzia delle entrate entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge.
La percentuale del credito effettivo sarà determinata dall’Agenzia delle entrate in base al limite di spesa complessivo. Per quanto riguarda il credito fruibile, invece, il comma 4 dell’art. 77 precisa quanto segue:
l’ammontare massimo del credito d’imposta fruibile da ciascun beneficiario è pari all’importo del credito d’imposta risultante dalla comunicazione integrativa di cui al comma 2, secondo periodo, del presente articolo moltiplicato per la percentuale resa nota con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate, da emanare entro dieci giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle comunicazioni integrative. Detta percentuale è ottenuta rapportando il limite di spesa all’ammontare complessivo dei crediti di imposta indicati nelle comunicazioni integrative di cui al secondo periodo del citato primo periodo.
In caso il credito d’imposta sia inferiore al massimo previsto, le regioni potranno utilizzare risorse dei programmi per la coesione europea per favorire gli investimenti.
Banda ultra larga, fino a 220 milioni di contributi all’anno per le zone bianche
L’articolo 76 stabilisce interventi specifici per promuovere la diffusione della banda ultra larga nelle cosiddette “zone bianche” del territorio nazionale, ovvero aree con scarsa copertura internet.
A tal fine, è previsto che il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, in collaborazione con il Ministro dell’economia e delle finanze, possa erogare contributi finanziari fino a 220 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2027 al 2029.
Questi contributi sono destinati a coprire le esigenze motivate dall’ente responsabile dell’attuazione dei progetti di progettazione, costruzione e gestione delle infrastrutture passive necessarie. Inoltre, eventuali risorse finanziarie non utilizzate in base al fabbisogno reale dovranno essere restituite al bilancio dello Stato.
Nuove assunzioni, proroga della della maggiorazione delle deduzioni fiscali
L’articolo 70 riguarda la proroga della maggiorazione del costo ammesso in deduzione fiscale collegata a nuove assunzioni, che mirano a incentivare l’occupazione attraverso agevolazioni fiscali legate alle nuove assunzioni, con specifiche modalità di calcolo degli acconti fiscali per i periodi d’imposta indicati. Questa proroga si applica per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2024 e per i due anni successivi.
Le disposizioni del decreto legislativo 30 dicembre 2023, n. 216, sono estese agli incrementi occupazionali registrati alla fine di ciascuno di questi periodi d’imposta rispetto all’anno precedente, seguendo i limiti e le condizioni specificate nel decreto stesso.
Per quanto riguarda la determinazione degli acconti fiscali, il testo precisa che:
a) per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2025 e per i due successivi si assume, quale imposta del periodo precedente, quella che si sarebbe determinata non applicando l’articolo 4 del decreto legislativo 30 dicembre 2023, n. 216;
b) per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2024 e per i due successivi non si tiene conto delle disposizioni di cui al comma 1 del presente articolo.
Il testo del DDL di Bilancio 2025
Qui di seguito il testo del DDL di Bilancio 2025 limitato alla sola sezione dedicata alle misure per le imprese.
Misure per le Imprese Manovra-2025