Le imprese della metalmeccanica chiedono liquidità immediata, fondamentale per superare l’emergenza ma anche per garantire la sopravvivenza della filiera, che coinvolge 1,6 milioni di addetti per un fatturato di 430 miliardi di euro.
Le associazioni del settore (da Anima Confindustria a Federmeccanica, da Ucimu ad Anie) chiedono di “poter contare subito sulla liquidità aggiuntiva” che il Decreto Liquidità ha messo a disposizione delle aziende, risorse che però faticano ad essere concesse con la rapidità necessaria ad un periodo di emergenza come quello in corso.
Serve quindi “semplificare al massimo le procedure di concessione della garanzia” sui prestiti alle imprese (qui spieghiamo nel dettaglio come funziona l’intervento) e “velocizzare l’erogazione del credito”. Le aziende della metalmeccanica chiedono inoltre di potenziare e rendere continuativi gli strumenti di garanzia “attraverso stanziamenti congrui, che consentano alle imprese di tutte le dimensioni di beneficiare delle agevolazioni dello Stato”, contando sull’impegno di Governo, gestori delle misure di garanzia e sistema bancario.
La metalmeccanica, come sottolineano le associazioni del settore, produce la totalità dei beni d’investimento in macchine e attrezzature, attraverso i quali trasmette l’innovazione tecnologica a tutti i rami dell’industria e contribuisce in modo determinante alla crescita di un Paese e al mantenimento dei livelli di competitività dell’intero comparto industriale. Si tratta di un settore determinante per la tenuta economica del Paese e, soprattutto, per il suo sviluppo futuro.
Pur contando su grandi aziende leader a livello mondiale, la metalmeccanica coinvolge in larga misura PMI, più esposte per dimensioni e disponibilità di risorse alla crisi connessa all’emergenza Covid-19. “In un quadro così complesso come quello creato dalla crisi attuale – scrivono le associazioni – è innegabile che la maggior parte delle imprese della filiera della metalmeccanica si trovi ad affrontare una fase molto delicata, che fin dai primi giorni di lockdown ha fatto emergere la necessità immediata di interventi a supporto della liquidità, affinché le aziende potessero far fronte al crollo della domanda e del fatturato”.
Per aiutare maggiormente tutte le imprese colpite, si chiede quindi che la moratoria sui prestiti introdotta dal Decreto Cura Italia per le PMI sia estesa anche alle imprese medio-grandi. Gli interventi proposti permetterebbero al sistema industriale italiano di rispondere al rischio di una perdita di competitività internazionale, soprattutto nel confronto con la concorrenza di Francia, Germania e Spagna.
“Nei mesi di marzo e aprile, le aziende hanno fatto un grande sforzo per tutelare i dipendenti e per mantenere viva la supply chain nel suo insieme rappresentata da diversi subfornitori di piccole e medie dimensioni, rispettando i termini di pagamento”, concludono le associazioni della metalmeccanica. “Per sostenere le aziende che si trovano ad affrontare la grave situazione di crisi generata dall’emergenza epidemiologica è necessario uno sblocco immediato della liquidità. Ne va della sopravvivenza di moltissime imprese. Occorre agire e farlo subito nell’interesse del Paese”.