Insicurezza sociale e finanziaria, regole poco trasparenti sulle inserzioni pubblicitarie, ma anche video cancellati senza spiegazioni e introiti azzerati: sono problemi che affliggono i creatori di contenuti video online (YouTuber).
E così gli YouTuber in cerca di garanzie sindacali hanno trovato il sostegno della IG Metall, il potente sindacato dei metalmeccanici tedesco, che ha avviato un’iniziativa congiunta con l’associazione YouTubers Union: il progetto si chiama FairTube.
La decisione del più grande sindacato d’Europa offre l’occasione per riflettere da una parte su come quella dello YouTuber sia a tutti gli effetti un mestiere destinato a ulteriori sviluppi futuri, ma anche il bisogno di tutela di chi intraprende il percorso delle professioni digitali.
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I problemi degli YouTuber
Nel marzo 2018, lo YouTuber Jörg Sprave ha fondato l’associazione YouTubers Union, con l’obiettivo di fornire garanzie e sostegno ai creatori di contenuti sulla piattaforma video. A fine luglio 2019, l’associazione ha avviato un’iniziativa congiunta con IG Metall proprio allo scopo di rendere migliori le condizioni di lavoro degli YouTuber.
Lo spunto è sorto dal fatto che i guadagni di questi professionisti derivano dalla pubblicità in relazione ai video che caricano sulla piattaforma e dalle loro visualizzazioni: nel 2017 le pressioni degli inserzionisti hanno portato al cambiamento delle regole in base a cui viene assegnata la pubblicità ai video. E così, molti creatori di contenuti hanno visto un calo nei loro guadagni.
Si è quindi iniziato a riflettere sull’opportunità di garantire assistenza sindacale ai creatori di contenuti che operano su YouTube, da qui la nascita dell’associazione che dalla sua fondazione ha raggiunto i 15.000 iscritti.
La YouTubers Union chiede alla piattaforma maggiore trasparenza e chiarezza delle proprie regole sull’assegnazione della pubblicità ai video, ma anche relativamente all’oscuramento o chiusura dei canali. Si chiede inoltre di rendere possibili i guadagni tramite pubblicità anche ai canali più piccoli.
L’interesse di IG Metall per il settore
IG Metall aveva già iniziato a occuparsi di Digital nel 2015 con il progetto Crowdsourcing per avviare dialoghi sindacali relativi alle piattaforme digitali. Una prima iniziativa ha riguardato lo sviluppo di uno standard per garantire condizioni di lavoro degne ai professionisti del digital. In questo ambito, IG Metall gestisce il primo sistema di risoluzione delle controversie per i lavoratori del settore digitale, Ombudstelle.
L’interessamento del sindacato più grande d’Europa aiuterà certamente la causa degli YouTuber. In una nota ufficiale, Christiane Benner, vice presidente di IG Metall, ha commentato: “Piattaforme come YouTube costantemente cambiano le loro regole per assicurarsi profitti più elevati. Gli interessi dei produttori di video sono sempre più trascurati”.
ùIl sindacato denuncia l’insicurezza finanziaria, la mancanza di sicurezza sociale e la poca comunicazione con la piattaforma stessa: “I criteri utilizzati per determinare quali video riceveranno pubblicità e in quali video saranno mostrati i risultati della ricerca e gli elenchi dei suggerimenti sono completamente opachi. Questo deve essere urgentemente cambiato”, ha precisato nella nota Benner.