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La Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026: ricerca, sviluppo e applicazioni concrete per un futuro competitivo

Pubblicato il documento completo che mira a promuovere la ricerca, sviluppare applicazioni pratiche e creare un contesto favorevole per l’adozione dell’AI, sostenendo la competitività nazionale. Il piano prevede azioni specifiche per la pubblica amministrazione, le imprese, la formazione e la ricerca.

Pubblicato il 22 Lug 2024

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Sostenere la realizzazione di applicazioni concrete di AI, promuovere la ricerca fondazionale e applicata e creare un contesto in grado di favorire la generazione del valore sfruttando le potenzialità dell’AI: sono questi i tre macro-obiettivi della Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026.

Il documento, redatto da un Comitato di esperti, ha lo scopo di supportare il Governo nella definizione di una normativa nazionale e delle politiche sull’AI, proseguendo un percorso avviato nel 2028 e già culminato nel “Programma strategico Intelligenza Artificiale 2022-2024”.

Alla luce dei recenti sviluppi tecnologici – si pensi, ad esempio, all’affermazione dell’AI generativa – e delle mutate condizioni normative, con l’AI Act che ha raggiunto la fine del suo iter legislativo con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE, si è reso necessario aggiornare la strategia.

Coordinato da Gianluigi Greco, professore di informatica all’Università della Calabria e presidente di AIxIA, il Comitato include figure di spicco come Viviana Acquaviva, Paolo Benanti, Guido Boella, Marco Camisani Calzolari, Virginio Cantoni, Maria Chiara Carrozza, Rita Cucchiara, Agostino La Bella, Silvestro Micera, Giuliano Noci, Edoardo Carlo Raffiotta, Ranieri Razzante e Antonio Teti.

Il Comitato ha beneficiato del supporto di una Segreteria Tecnica istituita presso l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), che ha affiancato il Comitato nell’organizzazione delle attività e nella stesura dei documenti.

“Le regole e lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale sono cruciali per garantire un futuro sicuro e prospero. Università e mondo della ricerca italiani, al settimo posto a livello mondiale, dimostrano la nostra capacità di innovazione e le diffuse competenze, insieme alle nostre imprese altamente competitive nel mercato globale. Tutto questo rappresenta un terreno fertile per lo sviluppo dell’AI in Italia”, ha ricordato il Direttore Generale di AgID, Mario Nobile.

“La strategia elaborata dal Comitato inquadra l’Intelligenza Artificiale come un concreto motore di sviluppo per il nostro Paese, valorizzando le nostre peculiarità e promuovendo lo sviluppo e l’adozione di soluzioni trasparenti e affidabili, in sintonia con i nostri valori”, ha affermato il Coordinatore del Comitato, Prof. Gianluigi Greco.

Una strategia italiana per l’Intelligenza Artificiale per colmare il divario tra università e industria

La nuova strategia italiana per l’Intelligenza Artificiale, di cui era stata fornita un’anteprima lo scorso gennaio, si propone di sostenere la realizzazione e l’adozione di applicazioni di AI per supportare pratiche gestionali, modelli produttivi e progetti di innovazione, preservando i vantaggi competitivi delle eccellenze nazionali.

Inoltre, promuoverà la ricerca scientifica fondazionale e applicata, incentivando la connessione delle unità di ricerca nazionali con le piattaforme internazionali e favorendo lo sviluppo di applicazioni di AI coerenti con le esigenze competitive del paese.

In questo modo si intende colmare il gap tra università e industria. Se, infatti, l’Italia si posiziona settima al mondo per numero di pubblicazioni prodotte sull’AI e le sue università e i suoi centri di trasferimento tecnologico sono coinvolti nei maggiori progetti europei riguardanti l’Intelligenza Artificiale, i dati sull’adozione nelle imprese fotografano una situazione di maggiore arretratezza, con solo il 15% delle PMI che ha intrapreso un progetto pilota riguardante l’AI.

Per valorizzare il potenziale dell’AI, la strategia punta sulla crescita di talenti attraverso un sistema di formazione orientato all’eccellenza e sull’efficientamento dei servizi della Pubblica Amministrazione mediante l’introduzione di soluzioni di Intelligenza Artificiale.

Questo approccio integrato comprende quattro macroaree: Ricerca, Pubblica Amministrazione, Imprese e Formazione, ognuna con obiettivi specifici e azioni mirate.

La Fondazione per l’Intelligenza Artificiale

Oltre alle azioni e agli interventi stabiliti per ciascuna macroarea, la strategia per l’Intelligenza Artificiale delinea le attività di attuazione, coordinamento e monitoraggio che saranno a carico della Fondazione per l’Intelligenza Artificiale, concepita come un organismo centrale nell’attuazione della strategia nazionale per l’AI in Italia.

Sotto il diretto controllo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Fondazione avrà il compito di gestire, coordinare e monitorare le singole iniziative strategiche volte a promuovere l’adozione dell’AI nel Paese.

Tra le sue principali responsabilità, vi sarà la gestione del registro nazionale di dataset e modelli di AI, garantendo la trasparenza e l’equità nell’uso e nel riuso di tali risorse.

In termini di attuazione, la Fondazione si occuperà di stabilire un fondo dedicato a rendere sostenibili le azioni strategiche e di promuovere sinergie tra i vari attori dell’ecosistema dell’innovazione, tra cui università, imprese, e pubblica amministrazione. Questo fondo potrà essere alimentato anche da ricavi generati dalle stesse azioni strategiche.

La Fondazione avrà inoltre il compito di definire un’agenda di sviluppo che identifichi le competenze, gli strumenti, i processi e i prodotti necessari per sostenere la competitività del Paese.

Sarà incaricata di promuovere iniziative di sensibilizzazione e formazione, soprattutto per le PMI, per far loro comprendere le opportunità offerte dall’AI. Tra le altre attività, la Fondazione definirà i criteri per la certificazione delle competenze digitali e di AI delle imprese, produrrà un documento annuale di previsione sull’utilizzo dell’IA, e coordinerà la valutazione dei progetti per l’accesso a finanziamenti specifici per PMI e start-up.

Infine, la Fondazione avrà il compito di monitorare costantemente lo stato di avanzamento delle singole azioni strategiche e il raggiungimento dei target, garantendo un processo di miglioramento continuo e adeguamento delle politiche in risposta all’evoluzione tecnologica.

Le infrastrutture necessarie per creare un terreno fertile ad applicazioni di Intelligenza Artificiale

La strategia delinea inoltre quali azioni dovranno essere messe a terra per creare le infrastrutture necessarie a creare un terreno fertile per lo sviluppo di applicazioni di AI.

Tra queste, la creazione di un registro nazionale di dataset e modelli, costruiti su principi di trasparenza ed equità, è un passo cruciale. Questo registro, costruito su principi di trasparenza e affidabilità etica, faciliterà il riuso di artefatti di AI, accelerando lo sviluppo di soluzioni da parte delle aziende italiane.

Il progetto si articola in tre direzioni principali: metodologica, per garantire la sicurezza legale e ingegneristica dei dataset; realizzativa, con l’implementazione di una piattaforma avanzata di Machine Learning Operations (MLops); e applicativa, con focus su ambiti di interesse nazionale.

Tutti i progetti finanziati pubblicamente dovranno contribuire a questo registro, promuovendo la condivisione e la generazione di dataset sintetici attraverso tecnologie di Privacy-Enhancing Technologies (PET).

Parallelamente, si prevede un potenziamento delle infrastrutture di rete per gestire l’incremento del traffico dati generato dalle soluzioni di AI. Azioni strategiche includeranno lo sviluppo di reti intelligenti, la collaborazione tra settore pubblico e privato, e l’implementazione di soluzioni interoperabili, accompagnate da iniziative di sensibilizzazione per una gestione responsabile dell’AI.

AI, la strategia italiana per promuovere la ricerca

Per quanto concerne la ricerca, la strategia italiana per l’Intelligenza Artificiale si articola in obiettivi e azioni concrete volte a consolidare l’ecosistema nazionale e a mantenere la competitività a livello internazionale.

Gli obiettivi principali includono l’investimento nella ricerca scientifica fondazionale sull’AI, la valorizzazione della ricerca applicata e la promozione di sinergie tra pubblico e privato.

Le azioni strategiche previste comprendono il consolidamento dell’ecosistema di ricerca italiano, trattenendo e attrarre talenti attraverso piani straordinari di assunzione e incentivi per il “brain gain”.

Si punta inoltre alla progettazione di Large Language Models (LMM) specifici per l’Italia, e alla promozione di progetti interdisciplinari che utilizzano l’AI per il benessere sociale.

La strategia include anche il lancio di programmi di ricerca fondazionale e blue-sky per l’AI di prossima generazione, ispirati alle challenge di ricerca nordamericane, e il potenziamento delle collaborazioni internazionali per sviluppare nuove soluzioni di AI e affrontare sfide globali.

Promuovere l’adozione di AI nelle imprese e la creazione di start-up

Per quanto riguarda il capitolo sulle imprese, la strategia si articola su due livelli principali: da un lato, valorizzare il ruolo delle imprese ICT come catalizzatori di nuove soluzioni di AI, e dall’altro, indirizzare le imprese non ICT verso l’innovazione della loro catena del valore attraverso l’AI.

Questo approccio mira a creare un ecosistema dell’innovazione guidato dall’AI, che rafforzi l’eccellenza delle imprese italiane, tenendo conto delle loro specificità e peculiarità.

Per raggiungere questi obiettivi, la strategia italiana per l’Intelligenza Artificiale prevede una serie di azioni strategiche specifiche. Una di queste è l’istituzione di facilitatori per l’AI nelle PMI. Questi facilitatori, radicati sul territorio e sotto il coordinamento della Fondazione per l’Intelligenza Artificiale, saranno responsabili della promozione di soluzioni e dello sviluppo di applicazioni di AI in vari settori verticali come l’automazione, l’agroalimentare, l’arredo, l’abbigliamento, il turismo, il settore chimico e farmaceutico, e l’aerospazio.

I facilitatori fungeranno da punto di incontro tra le imprese ICT, che offrono soluzioni per l’innovazione, e le imprese che beneficiano di tali tecnologie. Offriranno servizi di innovazione, valuteranno la maturità tecnologica delle aziende, abiliteranno soluzioni interoperabili e promuoveranno la formazione delle risorse umane.

Inoltre, raccoglieranno e codificheranno i dati caratteristici delle filiere produttive per l’addestramento di soluzioni di AI, alimentando il Patrimonio di Conoscenza Nazionale.

Altro pillar della strategia è il sostegno allo sviluppo e all’adozione di soluzioni di AI. Questo sarà realizzato attraverso la creazione di un serbatoio di risorse finanziarie dedicato a finanziare progetti sia di imprese ICT sia di imprese non ICT che desiderano innovare i propri processi produttivi adottando soluzioni di AI.

I progetti potranno essere promossi da reti di imprese o da singole imprese e saranno supportati attraverso vari strumenti finanziari, tra cui finanza ordinaria, corporate venture capital, private equity e voucher per attività di supporto all’innovazione basata sull’AI.

La strategia prevede anche la creazione di laboratori tematici in AI applicata, che coinvolgeranno imprese e università in progetti di ricerca applicata. Questi laboratori, focalizzati su livelli di maturità tecnologica più avanzati, svilupperanno ricerca applicata esplorativa, abiliteranno soluzioni in chiave di filiera e rappresenteranno un ponte tra le imprese, le università e il mondo della ricerca europeo e internazionale. Inoltre, forniranno supporto alla certificazione e alla brevettazione e contribuiranno alla formazione di esperti in AI.

Un altro aspetto cruciale della strategia è lo sviluppo di start-up nel settore dell’AI. Attualmente, l’Italia è in ritardo rispetto ad altri Paesi europei nel numero di start-up di AI. La strategia mira a consolidare e supportare le iniziative esistenti, creando sinergie tra programmi di finanziamento, defiscalizzazione e supporto alle start-up in tutte le fasi del loro sviluppo. Saranno promossi laboratori di AI-Enterprise negli atenei, che offriranno un ambiente dinamico per la collaborazione tra ricercatori e professionisti aziendali, e saranno incentivati progetti congiunti tra start-up e imprese utilizzatrici di AI.

Infine, la competitività dell’industria nazionale sarà sostenuta attraverso servizi per le aziende ICT sull’AI. Questo include misure di sostegno per ridurre gli oneri della compliance normativa e delle certificazioni, soprattutto per le applicazioni ad alto rischio, e l’accesso a spazi di sperimentazione normativa (sandbox). Queste misure saranno implementate attraverso bandi di finanziamento e servizi di consulenza, supportando le aziende nel riconoscimento della certificazione in settori specifici e garantendo la sicurezza e l’affidabilità delle soluzioni di AI sviluppate.

Sviluppare le competenze necessarie: le azioni strategiche nel campo della formazione sull’AI

La strategia italiana per l’Intelligenza Artificiale (AI) in ambito di formazione è ambiziosa e articolata, mirando a trasformare il sistema socio-economico del Paese attraverso lo sviluppo e la diffusione di competenze avanzate.

Il primo passo è affrontare il significativo divario tra la domanda e la disponibilità di competenze professionali in AI, che attualmente rallenta l’adozione di queste tecnologie. Per superare questa sfida, è stato elaborato un piano strategico che rafforzi e diffonda la conoscenza dell’AI nel sistema educativo, dagli Istituti Tecnologici Superiori (ITS) alle università, con particolare attenzione ai dottorati di ricerca.

Uno degli obiettivi principali è promuovere una formazione universitaria capillare sull’AI, rispondendo alle crescenti richieste di nuove competenze nella società e nel mondo del lavoro. Questo include il consolidamento della formazione specialistica nei percorsi orientati verso profili tecnici e di ricercatori, come il Dottorato Nazionale sull’Intelligenza Artificiale.

Parallelamente, la strategia mira a realizzare percorsi educativi sull’AI nelle scuole, introducendo l’alfabetizzazione sull’AI fin dalle scuole primarie e secondarie e formando sia docenti che studenti. L’integrazione dell’AI nei curricula scolastici è vista come un passo essenziale per preparare le nuove generazioni a un uso consapevole delle nuove tecnologie.

Gli ITS saranno anch’essi coinvolti nella strategia, con l’obiettivo di strutturarsi per l’erogazione di corsi specifici sull’AI e per introdurre la tematica nei corsi esistenti, coinvolgendo università e aziende del settore ICT.

La strategia prevede anche lo sviluppo di iniziative di divulgazione e sensibilizzazione per diffondere la conoscenza delle implicazioni etiche e sociali dell’AI. Questo sarà realizzato attraverso campagne pubblicitarie, programmi educativi e altre iniziative che coinvolgono scuole, lavoratori e cittadini, con l’obiettivo di evitare il digital divide e promuovere una cittadinanza digitale consapevole.

Un altro elemento chiave della strategia è il finanziamento e il sostegno di iniziative di reskilling e upskilling per aggiornare e riqualificare i lavoratori, garantendo che nessuno venga lasciato indietro nella trasformazione digitale. Saranno implementati programmi su larga scala per riqualificare i lavoratori e aggiornarne le competenze, sia nel settore pubblico che privato, creando ambienti di lavoro più efficienti e produttivi grazie all’AI.

PA 4.0: la strategia per una pubblica amministrazione intelligente ed efficiente

Per quanto concerne l’adozione e lo sviluppo di applicazioni di AI a vantaggio della Pubblica Amministrazione (PA), la strategia italiana per l’Intelligenza Artificiale si articola su diversi fronti cruciali, puntando all’adozione sistematica per migliorare l’efficienza e l’usabilità dei servizi offerti.

Tra gli obiettivi principali, si evidenzia il supporto ai processi amministrativi per ottimizzare la gestione delle risorse pubbliche e la promozione dell’interoperabilità e della neutralità tecnologica.

Le azioni strategiche – che mirano a creare una PA più efficiente, trasparente e orientata al cittadino sfruttando al massimo le potenzialità dell’ AI – comprendono:

  • la definizione di linee guida per l’adozione, il procurement e la realizzazione di applicazioni AI, con un focus sulla semplificazione dei servizi per cittadini e imprese
  • l’efficientamento dei processi interni della PA, attraverso l’adozione di sistemi di AI per la verifica della conformità degli atti e la digitalizzazione dei documenti
  • un forte investimento nella formazione del personale, con l’istituzione di corsi di eccellenza in AI presso la Scuola Nazionale dell’Amministrazione, per garantire un upskilling diffuso e preparare il terreno per future innovazioni collaborative con università e centri di ricerca

Il documento

Strategia_italiana_per_l_Intelligenza_artificiale_2024-2026

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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