Spazio, intelligenza artificiale, digitalizzazione, energia, concorrenza e aiuti alle imprese: sono questi alcuni dei temi centrali per il 2024 per il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, come anticipato dal ministro Adolfo Urso nella conferenza stampa di fine anno.
Una conferenza in cui il ministro ha tracciato le somme delle attività del Governo (per quanto concerne il suo ministero) per l’anno che si sta per concludere nell’ambito delle politiche rivolte alle imprese.
L’incontro è stato anche l’occasione per anticipare alcuni dei temi che impegneranno il Mimit e il Governo nei prossimi mesi, alla luce della presidenza italiana del G7, opportunità per riaffermare la posizione italiana su temi che diventeranno sempre più cruciali nei prossimi anni, come spazio, energia (in particolare sul fronte dell’idrogeno verde), intelligenza artificiale e tecnologie digitali.
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Le ministeriali dedicate a spazio e industria, AI e digitale
Saranno proprio questi i temi su cui l’Italia cercherà di riaffermare la propria importanza su scala internazionale e che quindi sono stati inseriti nel programma degli incontri ministeriali del G7.
Sono due, nello specifico, quelli in programma per il prossimo marzo: il primo incontro sarà dedicato a industria e spazio e si svolgerà a Verona il 14 marzo 2024.
“Dopo una lacuna di 7 anni abbiamo chiesto ai nostri partner internazionali se c’era la volontà di riprendere a lavorare insieme su questi temi e abbiamo scelto Verona in quanto simbolo di un territorio che rappresenta il polmone dell’Italia in ambito di produzione industriale, innovazione, ma anche sul settore spaziale, su cui sta nascendo un distretto proprio in questo territorio”, ha spiegato il ministro.
L’incontro del 14 marzo sarà preceduto da un “B7”, un incontro che chiamerà a raccolta tutti gli stakeholder rilevanti per questi settori che potranno incontrare i ministri dell’industria dei Paesi del G7.
L’incontro successivo si svolgerà a Trento (la data esatta non è stata ancora indicata) e si concentrerà sui temi del digitale e intelligenza artificiale.
Nel 2024 il Governo si concentrerà anche sul tema energia, sia attraverso il posizionamento dell’Italia come punto di riferimento dell’hub europeo dell’indrogeno verde che con la valutazione (con autonomia decisionale affidata ai territori) della possibilità di nuove centrali nucleari di terza e quarta generazione.
Imprese, incentivi e concorrenza: le riforme fatte dal Governo nel 2023
Il Ministro Urso ha voluto anche tirare le somme di quanto ha fatto il Governo nell’ambito delle riforme e delle risorse rivolte alle imprese, partendo dalla legge quadro sul Made in Italy, approvata dal Parlamento il 27 dicembre.
Tra le tante linee di intervento introdotte dalla legge, vi sono:
- l’istituzione della giornata del Made in Italy, il 15 aprile
- l’istituzione del liceo del Made in Italy, a cui gli studenti potranno già iscriversi a partire da gennaio 2024. Il primo anno scolastico inizierà infatti il prossimo settembre
- Istituzione del Fondo Sovrano (Fondo Nazionale del Made in Italy), partecipato dal MEF, aperto alla partecipazione di fondi di investimento e altri soggetti, con la mission di investire nelle filiere dei settori strategici, sin dalla fase dell’approvvigionamento delle materie prime. Per il fondo sono stati stanziati 700 milioni per il 2023 e 300 milioni per il 2024
- sostegno all’imprenditoria femminile, con la costituzione nell’ambito della misura “nuove imprese a tasso zero” di un’apposita riserva in favore delle imprese a prevalente partecipazione femminile, mediante rifinanziamento con un’apposita dotazione di 15 milioni di euro
- incentivazione della proprietà industriale, con la reintroduzione del Voucher 3i non solo per le start-up innovative ma anche per le micro imprese di recente costituzione
- promozione e sostegno degli investimenti nei settori legno-arredo, attraverso l’istituzione di un fondo, con la dotazione di 25 milioni di euro per il 2024, per la promozione nel campo della vivaistica forestale e per la creazione e il rafforzamento delle imprese boschive e dell’industria della prima lavorazione del legno
- l’istituzione della fondazione “imprese e competenze per il made in Italy”
- sostegno del settore fieristico in Italia e ai mercati rionali
- lotta alla contraffazione, attraverso l’istituzione del “contrassegno per il Made in Italy” e il potenziamento delle norme per il contrasto dei prodotti contraffatti, incluso, come ha spiegato il ministro, la possibilità di inserire agenti infiltrati all’interno delle grandi fabbriche di contraffazione internazionali
Il Ministro Urso ha poi voluto sottolineare il lavoro svolto dal suo ministero nell’ambito della riorganizzazione degli incentivi rivolti alle imprese.
“Quando ho assunto il mio incarico mi sono trovato davanti a una vera e propria giungla degli incentivi, con circa 2.000 incentivi differenti a sostegno delle imprese tra quelli nazionali e regionali, spesso in disaccordo tra loro. Stiamo lavorando a una razionalizzazione per creare un creeremo sistema armonico, semplice ed efficace”, ha spiegato.
Tra le altre riforme che il ministro ha voluto citare nell’ambito dei traguardi raggiunti dal Mimit e dal Governo nel 2023 quelle più rilevanti per le imprese sono state:
- il disegno annuale sulla concorrenza. Un provvedimento che, ha spiegato Urso, è stato ignorato nel corso degli ultimi 12 anni e che il Governo ha ripreso in mano, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. Tra i tanti aspetti affrontati anche le norme per aumentare i limiti elettromagnetici nazionali e rimuovere quindi gli ostacoli allo sviluppo delle reti 5G e 6G
- la legge per le PMI, anche questa di natura annuale (istituita nel 2011 ma mai concretamente realizzata) con il primo provvedimento in arrivo nel 2024
- il Decreto sugli asset strategici che, anche attraverso modifiche allo strumento del “Golden Power” ha introdotto norme per incentivare il rientro di attività produttive delocalizzate all’estero (con una riduzione della tassazione del 50% in sei anni) e le misure volte a disincentivare la delocalizzazione (come l’obbligo di restituzione degli incentivi per le aziende che delocalizzano le attività all’estero nei 10 anni successivi dall’ottenimento di incentivi pubblici)
Gli interventi per “recuperare” risorse da destinare alle imprese
Per quanto concerne le politiche industriali europee, il Ministro Urso ha rivendicato il lavoro svolto dal suo ministero per riposizionare l’Italia come attore decisore insieme a Francia e Germania, soprattutto nell’ambito delle politiche volte a regolamentare il settore dell’automotive e del packaging.
Un “asse” che servirà ad allineare le politiche industriali dei tre Paesi e ad indicare alla Commissione le linee di intervento prioritarie.
Anche grazie a questa interlocuzione con l’Europa, ha spiegato Urso, il Governo è riuscito a recuperare nell’ambito della manovra economica quasi 6 miliardi da dedicare alle imprese, che il Governo utilizzerà per:
- contratti di sviluppo (1 miliardo)
- per la microelettronica (1 miliardo)
- un miliardo aggiuntivo da destinare agli IPCEI (i grandi progetti di interesse comune europei), che aumenta le risorse a disposizione a oltre 3,2 miliardi
- 330 milioni per le tre leggi che il Governo vuole realizzare nel 2024, vale a dire: la legge sulle tecnologie abilitanti, intelligenza artificiale, Blockchain e metaverso; la legge sulla space economy; la legge sulla blu economy
- 150 milioni di euro per la Nuova Sabatini
- 1,8 miliardi per la Zes unica del Mezzogiorno
A queste risorse vanno aggiunte, ricorda il ministro, gli oltre 14 miliardi ricavati dalle modifiche apportate al PNRR nell’ambito dell’aggiornamento dei piani di ripresa e resilienza nazionali e l’integrazione del capitolo dedicato al REPowerEU.
Di queste risorse, 9,6 miliardi saranno destinati al Mimit: 2,5 miliardi andranno ad aggiungersi alle risorse nazionali destinate ai contratti di sviluppo, mentre 6,3 miliardi sono stati destinati al finanziamento del Piano Transizione 5.0 , aggiungendosi ai 6,4 miliardi già a bilancio per il Piano Industria 4.0, con credito fiscale per le imprese che compreranno impianti per realizzare l’ammodernamento digitale e l’efficientamento energetico delle proprie imprese pari al 40%.
“Grazie a un’opera accorta del bilancio nazionale e un’opera intelligente di ricontrattazione in Europa siamo riusciti a mettere in campo risorse inimmaginabili per sostenere le imprese nella transizione green e digitale”, ha concluso il ministro.