La gestione del magazzino, all’interno delle moderne filiere della supply chain, non può prescindere dai fatti che hanno caratterizzato l’anno appena trascorso. Il 2023 infatti è stato attraversato da forti pressioni inflazionistiche a cui si sono aggiunti eventi imprevisti come la siccità del Canale di Panama (foto di apertura) o le perturbazioni nel Mar Rosso. Eventi che, nel loro insieme, hanno provocato ritardi nei trasporti insieme a un aumento significativo dei costi. Per comprendere quali sono gli orientamenti di chi opera in questo ambito, Zebra Technologies Corporation – fornitore di soluzioni digitali che consentono alle aziende di collegare in modo intelligente dati, risorse e persone – ha incaricato la società di ricerca Azure Knowledge Corporation di condurre un apposito sondaggio.
Lo studio, appena pubblicato, ha per titolo Zebra 2023 Making Modern Warehousing a Reality: Supply Chain Resiliency & Agility. Svolto nei mesi di marzo e aprile 2023, ha raccolto il punto di vista di oltre 1.400 decision maker e collaboratori che gestiscono e curano le operazioni di magazzino o dei centri di distribuzione nei settori della produzione, del retail, dei trasporti, della logistica e della distribuzione all’ingrosso in Nord America, America Latina, Europa e Asia Pacifico. Di seguito, riportiamo i principali risultati emersi.
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L’investimento in tecnologie AI per la gestione del magazzino
Il primo dato che si scopre dalla ricerca è la propensione diffusa a investire in tecnologie riconducibili all’area dell’Intelligenza Artificiale (AI). Dall’indagine si ricava infatti che, entro i prossimi 5 anni, la maggior parte dei responsabili di magazzino a livello globale prevede di investire in machine learning (94%), analisi predittiva (92%), machine vision (86%) e computer vision (85%). Si tratta di tecnologie che, a vario titolo, sono in grado di offrire funzionalità di automazione, analisi e processo decisionale automatizzato nell’ambito della supply chain e del magazzino. Questa è la ragione per cui i decision maker interpellati hanno affermato che stanno accelerando i piani di investimento in soluzioni con le quali risolvere le sfide relative all’ottimizzazione della manodopera, alla semplificazione delle attività, alle imprecisioni nella gestione delle scorte e al passaggio a sistemi basati sul cloud.
A fare da traino a queste intenzioni sono i fenomeni ricordati in apertura, con particolare riguardo alla crisi dovuta alla siccità del Canale di Panama. Una crisi che potrebbe far subire ritardi alle navi in transito fino a 20 giorni, con una riduzione dei passaggi giornalieri e tariffe di attraversamento più che raddoppiate. Va ricordato che il canale a tutt’oggi è interessato dal 3% del commercio marittimo globale. Un suo utilizzo parziale, quindi, genera conseguenze a catena che vanno da tariffe di spedizione più elevate a consegne ritardate, fino alla necessità di trovare percorsi di trasporto alternativi. Senza dimenticare che i picchi di acquisto legati alla stagionalità possono causare incertezze per retailer e operatori di magazzino, incertezze all’origine di un rischio elevato di sovra o sotto-stoccaggio.
Dal digital twin agli strumenti che danno visibilità operativa
Nell’ambito dei rispettivi piani strategici, i manager hanno introdotto anche il digital twin, una replica digitale progettata per imitare oggetti o processi del mondo reale che permette di fare simulazioni sull’andamento del futuro. “I cambiamenti dirompenti a livello globale hanno messo a nudo le vulnerabilità dei processi tradizionali e costretto le aziende di tutte le dimensioni ad abbracciare il cambiamento e a migliorare la resilienza” si legge sul documento. Ciò non toglie che, “nonostante la spinta all’innovazione, è difficile tenere il passo con la velocità della trasformazione. Il mondo continua a spostarsi online, accelerando i cambiamenti nella domanda dei consumatori e ponendo maggiore pressione sulle reti di distribuzione globali”.
Tra le criticità da risolvere, il 77% degli intervistati concorda sul fatto che l’esaurimento delle scorte e l’imprecisione dell’inventario incidono sulla produttività. Da qui l’importanza di poter contare su strumenti affidabili di gestione dell’inventario per preservarne accuratezza e accessibilità. O, ancora, la rilevanza della visibilità operativa per poter ottenere:
- Maggiore produttività dei singoli addetti
- Incremento della produttività dei team e della conformità dei flussi di lavoro
- Visibilità estesa delle risorse e indicazioni operative
- Localizzazione di risorse, persone e robot in tempo reale
- Utilizzo di più set di dati provenienti da tutto il magazzino per supportare flussi di lavoro predittivi, auto-ottimizzanti e adattivi
Non solo AI, il ruolo della sensoristica nella gestione del magazzino
“I responsabili di magazzino – sottolinea Andre Luecht, Global Strategy Lead, Warehouse, Transportation and Logistics di Zebra Technologies, commentando le evidenze dello studio – stanno adottando soluzioni di modernizzazione della supply chain e del magazzino basate su AI per rispondere alla situazione attuale, fatta di continui cambiamenti dirompenti ed eventi non previsti. I sistemi basati sul cloud, l’Intelligenza Artificiale, l’analisi e i digital twin stanno offrendo ai decision maker del comparto trasporti e logistica la visibilità, la flessibilità e la resilienza di cui hanno bisogno per affrontare il mondo odierno, in cui le supply chain sono globali, complesse e colpite da crisi mondiali. Nonostante ciò, queste tecnologie non devono essere viste come una bacchetta magica: è fondamentale implementarle quando opportuno, come parte di un ecosistema visibile e flessibile”.
A conferma delle parole di Luecht, la ricerca individua altre tecnologie che cooperano con l’AI. Nel 2024 i responsabili di magazzino a livello globale si affideranno sempre più spesso a tag e sensori passivi per l’identificazione a radiofrequenza RFID (81%), tecnologie di localizzazione in tempo reale con tag attivi (68%), sensori mobili sui carrelli elevatori (68%), sensori di monitoraggio della temperatura ed etichette intelligenti (67%). “La natura delle interruzioni e di eventi cosiddetti ‘cigni neri’ – dice in conclusione Andre Luecht – possono essere difficili da controllare, ma dobbiamo impegnarci per essere in grado di prevederli, anticiparli, mitigarli e rispondere prontamente prima che si verifichino, in modo da ridurre al minimo ed eliminare gli impatti negativi sulla supply chain e sulle operazioni di magazzino”.
Articolo originariamente pubblicato il 17 Gen 2024