Innovazione, formazione e infrastrutture, la ricetta di Boccia per far crescere le imprese

Infrastrutture e formazione gli asset decisivi per dare respiro all’impresa italiana, che può aspirare a essere la “boutique” dell’industria mondiale. Ecco la ricetta di Vincenzo Boccia per la crescita.

Pubblicato il 22 Gen 2020

Vincenzo Boccia


“La crescita è timida, dobbiamo ambire a molto di più e pensare alla grande. Non possiamo accontentarci di questi numeri, che sono positivi se guardiamo indietro, ma troppo poco se guardiamo avanti”. Un primo commento alle stime di crescita per l’Italia del Fondo Monetario Internazionale per il 2020 (+0,5%), ma anche i temi legati al cuneo fiscale, al lavoro, alla formazione dei più giovani, alle infrastrutture, fino alla revoca delle concessioni autostradali. Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, a Genova per partecipare all’assemblea aperta degli industriali del capoluogo ligure, affronta i molti temi caldi dell’attualità e propone soluzioni.

Bene cuneo fiscale, ora piano inclusione donne e giovani nel mondo del lavoro

Per il presidente di Confindustria l’intervento sul cuneo fiscale è “un primo passo importante. Siamo stati i primi insieme ai sindacati a porre la questione del cuneo fiscale nel Patto per la fabbrica e, prima ancora, nelle assise di Confindustria a febbraio 2018 e a Verona, in cui le parole chiave erano lavoro, crescita e debito”, ha detto Boccia. “Ora andiamo avanti in un grande piano di inclusione di giovani e donne nel mondo del lavoro e per costruire le condizioni della crescita, a partire da una dotazione infrastrutturale del Paese, avendo una grande attenzione al debito pubblico, che chiaramente non deve crescere”.

Siamo la “boutique” delle imprese ma bisogna investire sulla formazione

La crescita – dice Boccia – deve partire anche dall’innovazione, dalle imprese, come Esaote, l’azienda specializzata nel biomedicale che ha ospitato l’assemblea degli industriali, in grado di esprimere un altissimo valore di innovazione. “Dobbiamo andare avanti su Industria 4.0 – ha sottolineato Boccia – che è l’evoluzione dell’industria italiana. Noi saremo la boutique dell’industria del mondo, i mercati globali sono mercati di nicchia, sui quali dobbiamo spingere. Abbiamo molte aziende di eccellenza nel paese, circa un 20%, ma abbiamo un 60% ancora in fase di transizione. Devono essere accompagnate, sia per le scelte degli imprenditori che per una politica economica che veda un’industria italiana con alta intensità di investimenti, di produttività e di valore aggiunto”.

Per riuscirci, però, bisogna giocare una carta molto importante, che è quella della formazione. “Per quanto riguarda gli incentivi alle imprese – prosegue Boccia – alcune cose, come l’impianto di incentivi per il 4.0, sono state confermate. Bisogna, però, andare oltre affrontando anche il percorso della formazione, visto che i fattori di produzione sono capitale, conoscenza, informazione e lavoro, la maggior parte dei quali danno una centralità della persona che è determinante. Dobbiamo, quindi, aprire un grande fronte della formazione, con università, scuola, impresa e alternanza scuola e lavoro. Anche perché abbiamo un deficit quantitativo per quanto riguarda gli istituti tecnici specializzati: in Italia abbiamo circa 8.000 studenti che escono da questi istituti ogni anno, in Germania sono circa 800.000. Un gap che dobbiamo colmare quanto prima”.

Ponte di Genova: “Un esempio virtuoso, ma Autostrade non diventi caso politico”

Le infrastrutture diventano uno dei temi centrali, sopratutto in un territorio che ha una forte necessità di collegamenti. “Genova e la Liguria sono lo specchio del paese – ha detto Boccia – e devono investire nelle infrastrutture. Non dobbiamo, però, aspettare traumi per reagire. L’esempio del Ponte Morandi è virtuoso perché permette di capire quanto tempo ci mettiamo a fare le cose che diciamo. Attiviamo cantieri e usiamo le risorse disponibili nel paese non solo per attuare una politica anticiclica, che serve al paese anche in chiave europea, ma anche perché le infrastrutture sono un’idea di società, perché collegano territori e includono persone”.

E Boccia, rispondendo proprio a una domanda sull’azione del Governo sulle infrastrutture, in particolare riguardo all’attesa di un Commissario per il Terzo Valico ferroviario Genova-Milano e i dubbi sulla Gronda autostradale di Genova, ha detto: “Alcune cose sono state fatte, c’è una grande attenzione da parte del ministro De Micheli. Stiamo indicando al governo che questo non può essere solo nell’attenzione di un ministro ma deve essere un grande progetto paese e la grande priorità del governo”. E anche sul tema delle concessioni autostradali Boccia fa chiarezza. “Stiamo parlando di una società quotata – spiega – occorre entrare nel merito delle questione economiche e delle penali. Le sentenze vanno fatte dalla magistratura e la questione Autostrade non può e non deve diventare un caso politico per l’immagine del Paese nel mondo”.

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Fabrizio Cerignale

Giornalista professionista, con in tasca un vecchio diploma da perito elettronico. Free lance e mobile journalist per vocazione, collabora da oltre trent’anni con agenzie di stampa e quotidiani, televisioni e siti web, realizzando, articoli, video, reportage fotografici. Giornalista generalista ma con una grande passione per la tecnologia a 360 gradi, da quella quotidiana, che aiuta a vivere meglio, alla robotica all’automazione.

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