Il meccanismo messo a punto dal “Decreto Crescita 2.0”, varato nel 2012, per favorire l’accesso al credito per le startup innovative e gli incubatori certificati sta funzionando. Il decreto prevede per questa tipologia di azienda la possibilità di accedere in maniera semplificata e gratuita al Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese (FGPMI), il fondo governativo che concede garanzie sui prestiti bancari. La garanzia copre l’80% del prestito erogato da un istituto di credito a una startup innovativa, fino a un massimo di 2,5 milioni di euro, ed è concessa sulla base di criteri di accesso estremamente semplificati, con un’istruttoria che beneficia di un canale prioritario.
Il Ministero per lo Sviluppo Economico monitora periodicamente l’attuazione di questo decreto e il ricorso al fondo da parte delle aziende. Dall’ultimo rapporto, che fotografa la situazione al 30 settembre 2016, emerge un quadro incoraggiante: complessivamente sono stati erogati finanziamenti garantiti dal FGPMI verso le startup innovative per oltre 490 milioni di euro (l’importo garantito è pari a circa 384 milioni). In testa la Lombardia con 181 milioni finanziati, seguita da Emilia Romagna (56 milioni) e Veneto (42 milioni).
La buona notizia è che solo in 5 operazioni, pari allo 0,3% del totale, è stato effettivamente necessario attivare il fondo a copertura del credito concesso. Questo tasso di sofferenza risulta inferiore rispetto a quello rilevato presso tutte le imprese attive da non più di 3 anni (9%). In altre parole, la scommessa nell’innovazione sembra ripagare.
Per quanto riguarda gli incubatori certificati, l’importo totale dei finanziamenti garantiti dal FGPMI è stato di 11.610.000 euro con oltre 9 milioni di credito garantito. In nessun caso, al momento, è stato richiesto l’intervento effettivo del Fondo.