Il Competence Center genovese Start 4.0 presenta i primi risultati: 30 progetti e formazione per i manager

Concluso il primo bando per il competence center Start 4.0: sono trenta i progetti presentati. Temi fondamentali per il centro sono il digital twin del porto e la formazione per manager sui temi dell’industria 4.0

Pubblicato il 14 Feb 2020

Porto di genova


Trenta progetti che hanno coinvolto un centinaio di aziende: è questo il bilancio del primo bando che Start 4.0, il centro di competenza genovese che ha il focus sulle infrastrutture strategiche e la sicurezza, ha elaborato per supportare le imprese. Progetti per la messa a punto di tecnologie innovative o migliorare tecnologie già esistenti per porto, energia, trasporti, sistemi idrici e sistemi produttivi che saranno selezionati a breve e che avranno un contributo massimo di 200 mila euro.

A fare il punto della situazione il general manager di Start 4.0, Cristina Battaglia, che ha presentato i risultati nel corso di una tavola rotonda, che ha coinvolto tutti i Competence Center italiani, in occasione della fiera A&T di Torino e che ha permesso di conoscere i risultati a un anno dalla loro costituzione.

In primavera i risultati del primo bando

“Siamo già operativi”, spiega Battaglia. “Il bando si è chiuso e abbiamo ricevuto 30 progetti che coinvolgono quasi un centinaio di aziende. Per noi è un risultato importantissimo, impiegheremo poco tempo a fare la valutazione e in primavera avremo certamente i risultati. Nel frattempo sono partite anche le altre attività di Start 4.0: un corso di formazione con relatori internazionali di assoluto prestigio e stanno partendo anche tutte le progettazioni per gli investimenti che saranno poi caratterizzanti le nostre attività. In particolare il gemello digitale del porto che servirà per simulare tecnologie 4.0, presumibilmente nel porto di Genova, e che sarà una un oggetto di assoluta eccellenza internazionale”.

Un digital twin per rendere i porti più sicuri

Il progetto caratterizzante di Start 4.0, quindi, resta quello del digital twin del porto di Genova, sul quale si sta lavorando secondo programmi. “Abbiamo delle tempistiche che sono stabilite dal progetto, e le stiamo rispettando – spiega Battaglia – e questo lo diciamo perché non è semplice, in questo tipo di iniziative che mettono insieme tanti soggetti e tanti interessi, riuscire ad avere una tempistica così accelerata. Avere un un’infrastruttura di questo tipo è certamente interessante perché significa occuparsi non solo degli aspetti tecnologici ma anche della sicurezza sul lavoro, e quindi di un tema importantissimo per il nostro paese e per i nostri porti.

“E poi significa preoccuparsi di un ammodernamento generale delle infrastrutture del nostro paese. Abbiamo un obiettivo importante – prosegue Battaglia – davvero sfidante, perché se è vero che i competence center devono avere un ruolo di sostegno all’innovazione dell’industria in italia noi abbiamo scelto dei temi che in questo senso ci connotano e ci danno una grande speranza di poter essere utili, soprattutto alle piccole e molto piccole imprese”.

Formazione, la transizione verso il 4.0 parte dai manager

Altro tema su cui i competence center si stanno attivando è quello della formazione. Genova, in questo caso ha scelto un approccio particolare: “Abbiamo scelto di rivolgerci in primis ai manager delle aziende per poi creare un contesto di forte consapevolezza rispetto alla transizione industriale 4.0 nei livelli alti delle aziende. Perché è evidente, e i dati lo dicono, che da lì si deve partire per poi introdurre tutte quelle competenze che sono fondamentali per organizzare questa transizione e per sostenere l’azienda”.

L’attività di formazione – prosegue Battaglia – sta riscontrando una buona partecipazione. “Siamo molto contenti anche perché i relatori sono di prestigio e di grande rilevanza. Tra l’altro la cosa che ci piace è che ad ogni sessione del corso, che è molto modulare, il numero dei partecipanti cresce e questo significa che si sta anche creando un certo interesse e un passaparola positivo rispetto a questa iniziativa”.

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Fabrizio Cerignale

Giornalista professionista, con in tasca un vecchio diploma da perito elettronico. Free lance e mobile journalist per vocazione, collabora da oltre trent’anni con agenzie di stampa e quotidiani, televisioni e siti web, realizzando, articoli, video, reportage fotografici. Giornalista generalista ma con una grande passione per la tecnologia a 360 gradi, da quella quotidiana, che aiuta a vivere meglio, alla robotica all’automazione.

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