Le aziende industriali che non hanno ancora investito nelle nuove tecnologie digitali, non importa quale sia il settore e dimensione, devono sbrigarsi a farlo per restare competitive sui propri mercati di riferimento. Anche perché le tecnologie necessarie a una vera trasformazione sono già pronte, disponibili e, soprattutto, sono già state integrate con successo nei processi produttivi di molte aziende del comparto secondario. Questo il principale messaggio che arriva dalla prima giornata della Digital Automation Week organizzata da Siemens, un evento virtuale dedicato ai temi della trasformazione del settore industriale, che si concluderà il prossimo 4 dicembre, con oltre 1500 iscritti. Un evento che, ovviamente, cade nel bel mezzo della pandemia globale, che ha spinto ulteriormente molte imprese del settore industriale a cambiare la propria struttura organizzativa e produttiva. Un ulteriore impulso a questa trasformazione dovrebbe arrivare nel 2021 dal Piano Transizione 4.0, che prevede anche una serie di nuovi incentivi alla digitalizzazione del settore industriale, della durata biennale.
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La necessità di puntare sull’ecosistema
Un’occasione da non perdere, anche perché, come ha messo in luce Cedric Neike, Ceo di Siemens Digital Industries, “Le aziende più avanzate nella digitalizzazione sono più capaci di reagire in maniera flessibile, utilizzando tecnologie come intelligenza artificiale, edge e cloud e collaboration. Tutto questo è in grado di aumentare i benefici per tutti i membri della filiera industriale”. Proprio la parola ecosistema è risuonata più volte nel corso della prima giornata della Digital Automation Week, ad esempio nel corso dell’intervento di Claudio Picech, Amministratore delegato di Siemens Italia: “Quando si parla di digitalizzazione la prima cosa che viene in mente è la tecnologia, ma per Siemens questo concetto significa molto di più. Dietro la digitalizzazione c’è anche la capacità di un’azienda di lavorare in ecosistema, con partner, mettendo le piccole aziende allo stesso livello delle multinazionali. Infatti anche il nostro Cloud Mindsphere è stato costruito in una piena ottica di apertura e collaborazione”.
La tecnologia utile
L’obiettivo dichiarato di Siemens è dunque quello di sostenere la trasformazione digitale delle aziende industriali italiane, nella convinzione che questa porti con sé benefici quali velocità, un minore time to market, il miglioramento della qualità, efficienza energetica e attenzione all’ambiente e, naturalmente una riduzione dei costi. Contribuendo in definitiva alla risoluzione di quello che è il problema numero uno del Paese da diversi anni a questa parte, ossia la diminuzione della produttività. Come ha messo in evidenza Andrea Maffioli, General Manager Factory Automation di Siemens Italia, “La tecnologia non ha molto significato se non è correlata a un obiettivo, bisogna sempre pensare a uno scopo di utilizzo. Perché, ad esempio, le aziende guardano all’edge computing? Perché si tratta di un modo veloce ed efficiente per utilizzare i dati a disposizione. Non a caso l’edge è un nostro cavallo di battaglia, è una tecnologia che è capace di accelerare il passaggio tra azione e reazione, grazie all’elaborazione locale che abilita il real time”.
Un’offerta integrata hardware e software
L’offerta di Siemens rientra pienamente in questo obiettivo, come ha raccontato Giuliano Busetto, Head di Siemens Digital Industries Italia: “Siemens aveva capito già 10 anni fa l’importanza dell’unione dell’aspetto hardware con quello software. In questi anni, abbiamo investito più di 10 miliardi di dollari nell’acquisizione di società dell’industrial software, che sono andate a completare la nostra leadership nel mondo dell’automazione. È stata una scommessa vinta, che ci ha permesso di avere un’offerta che unisce mondo reale e virtuale. Per quali settori? Tutti: la digitalizzazione serve all’industria di processo, ma anche alla produzione discreta e ibrida”. Oltre a possedere un’offerta variegata ed estremamente ampia di prodotti hardware e software, Siemens può mettere sul piatto anche un Digital enterprise team, che svolge un’importante attività di consulenza e analisi che poggia su basi certe e sull’esperienza consolidata. Inoltre, Siemens in questi anni ha investito molto sul territorio nazionale, ad esempio nei tre Competence center creati in Italia per sviluppare cultura e progetti innovativi intorno alla trasformazione industriale. Oppure, sempre in una logica di ecosistema, la creazione dell’associazione Mindsphere world italia, che oggi conta 28 membri che lavorano insieme con l’obiettivo di rendere Mindsphere lo standard di riferimento per le applicazioni cloud industrial.
La trasformazione digitale non può attendere
Insomma, la trasformazione digitale che Siemens può progettare insieme ai partner produce il risultato finale di dare vita a macchine più intelligenti, team che collaborano meglio e costi minori per i clienti finali. Tutti questi benefici possono essere ottenuti soltanto in un modo: investendo. Eppure in molte aziende c’è ancora la convinzione che tecnologie digitali siano appannaggio soltanto delle grandi multinazionali, ma in realtà – come dimostrato all’Automation Week – sono già state sfruttate da molte aziende italiane di dimensioni medie. Il messaggio forte e chiaro che arriva da Siemens è perciò forte chiaro: le aziende industriali non possono permettere il lusso di aspettare e rinviare gli investimenti nella digitalizzazione. Anche perché la storia conferma che il successo non premia i follower ma i leader.