Più attenzione alla cultura d’impresa per cogliere le opportunità di industria 4.0

Pubblicato il 10 Set 2018

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Per cavalcare l’onda dell’industria 4.0, servono top manager attenti ai valori aziendali. Questa la riflessione di Exs, società di executive search di Gi Group, sorta alla luce dei dati della società di consulenza Ernst&Young, che hanno individuato come in Italia i progetti industria 4.0 siano cresciuti del 30% sul 2017. Dati confortati anche dal fatto che, tramite la progettazione e la commercializzazione di dispositivi smart e connessi, l’industria manifatturiera a livello globale potrebbe registrare un incremento di ricavi fino a 685 miliardi di dollari in termini di valore aggiunto entro il 2020 secondo i consulenti di Capgemini.

L’analisi di Exs

Alla luce di questi risultati, per Exs questo scenario rappresenta una grande opportunità anche per l’Italia che ha nel Manufacturing uno dei vessilli del Made in Italy, considerandone, però, con attenzione, nel cambio di passo necessario, le peculiarità di cultura organizzativa e imprenditoriale.

“In un tessuto caratterizzato da una forte presenza e tradizione imprenditoriale è cruciale un approccio basato sulla coerenza della cultura e dei valori aziendali con la strategia individuata per implementare con efficacia un piano di transformation 4.0 – ha sottolineato Pasquale Natella, Ad di Exs -. Un top manager deve valutare un periodo di transizione che favorisca un cambiamento graduale grazie a una grande capacità di ascolto dello specifico contesto culturale della media impresa italiana, rispettando il ruolo e la personalità dell’imprenditore”.

E ha aggiunto: “Orientato al nuovo, ma con un atteggiamento ibrido in bilanciamento con la tradizione aziendale, il leader deve sapere proporre obiettivi intermedi e risultati misurabili, avviando percorsi di cambiamento che combinino efficienza ed efficacia, abilitando la trasformazione delle architetture organizzative nel rispetto del DNA originale dell’impresa e favorendo processi di collaborazione interfunzionali fino anche allo sviluppo di partnership con soggetti esterni”.

I consigli di Exs ai manager moderni

Ai Top Manager del Manufacturing si chiede di favorire la trasformazione su 3 livelli. In primis, spostare il focus dal prodotto al cliente (sia B2C che B2B) e ai mercati, ovvero ascoltare di più i clienti attraverso i Big Data, confrontandosi anche con fonti informative esterne all’azienda come gli stakeholder, studiando i competitor ed espandendo le opzioni di produzione. Poi, di creare fiducia proprio grazie all’ascolto e all’interesse diretto a persone e contesti, ai bisogni e alle tendenze: il manager deve fare più domande, dedicare più tempo alle relazioni trasversali e riuscire a collegare le attività di ciascuno agli obiettivi aziendali energizzando le persone e creando un forte senso di appartenenza.

Al manager è chiesto anche di agire da investor nella ricerca di idee creative e approcci audaci: secondo un rischio sostenibile, deve sostenere internamente idee innovative (guidando lo start-up fino all’eventuale
integrazione con il business model attuale), riuscire ad automatizzare e ridurre il delivery time, decentralizzare le decisioni con autonomia di budget, tollerare i possibili errori (anche i propri), quando si sperimenta utilizzandoli come spunti di miglioramento.

“Riuscire a compiere questi shift con gradualità, ma anche attenzione ai primi risultati praticabili – conclude Natella – permette di ottenere fiducia e committment dalla proprietà per mantenere la rotta sull’innovazione e sugli obiettivi di lungo termine per la competitività”.

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Nicoletta Pisanu

Giornalista, collabora da anni con testate nazionali e locali. Laureata in Linguaggi dei Media e in Scienze sociali applicate all'Università Cattolica di Milano, è specializzata in cronaca.

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