La trasformazione digitale sta cambiando, anche radicalmente, tanti settori, ma pochi stanno vivendo questa trasformazione come il mondo Pharma. Per le imprese del settore farmaceutico i temi della digital transformation si sovrappongono a quelli di una trasformazione più ampia che tocca gli ambiti della qualità, del Risk Management, della sicurezza e di una innovazione che porta verso la medicina di precisione senza trascurare compliance normativa e standardizzazione.
Uno dei messaggi più forti che meglio esprime questo potenziale di innovazione è quello che arriva da Farmindustria: “Dal 1951 a oggi: 3 mesi di vita in più ogni anno, 6 ore al giorno”. L’impatto di questa industria, nella forma di farmaci e prodotti per la salute, si concretizza in risultati che incidono direttamente sulla qualità della vita delle persone. Negli ultimi 50 anni questi risultati si sono concretamente tradotti in una diminuzione della mortalità e in un contributo all’allungamento della vita media. Ma l’attenzione oggi ci deve spingere a capire e valutare le prospettive future di questo mondo e al ruolo sempre più importante che il Pharma può trovare nella collaborazione con l’innovazione digitale.
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La trasformazione in atto nel mondo farmaceutico verso un Pharma 4.0
Il settore farmaceutico in Italia, dai dati del report 2019 di Farmindustria, è a sua volta in grande trasformazione e nello stesso tempo in sviluppo, tanto che negli ultimi 10 anni (2008-2018) ha segnato una crescita del 117% superando in termini di performance la media europea e altri paesi continentali. Il settore nel nostro paese conta qualcosa come 66.500 addetti di cui 6.600 persone concentrate nella ricerca e sviluppo. Sono oltre 32,2 i miliardi di euro di produzione, di cui una quota assolutamente rilevante pari all’80% destinati all’export. Il profilo di questo settore si completa con i 3 miliardi di euro di investimenti in generale di cui 1,3 miliardi per la produzione e 1,7 per la ricerca e sviluppo, in un sostegno concreto di imprese che nel 59% dei casi sono a capitale estero e nel 41% con capitale italiano.
Perché conviene sempre di più investire in salute in un percorso Pharma 4.0
L’altro messaggio chiave che arriva da Farmindustria e che permette di capire il valore delle potenzialità di sviluppo di questo mercato e dei fenomeni che lo stanno accompagnando è che “La salute costa, ma la malattia costa di più”: lo sguardo con cui persone, cittadini, pubbliche amministrazioni e le imprese stesse guardano alle prospettive dell’industria farmaceutica è nello stesso tempo etico e pragmatico, di attenzione alla salute e al benessere e di attenzione ai rischi, anche economici, che si corrono nel momento in cui non si presta la dovuta attenzione alla qualità della salute delle persone.
E questo tema si deve a sua volta collegare con il punto, centrale anche nel mondo farmaceutico, della sostenibilità in quella che può essere definita come la missione di interpretare il valore e l’obiettivo della salute come un grande e complesso ecosistema, dove al mondo Pharma è affidato un ruolo chiave.
Due dati su tutti per capire il valore di questa trasformazione prendendo come riferimento lo scenario di Farmindustria: 1 Euro per la vaccinazione è in grado di far risparmiare alla collettività qualcosa come 16 euro per le cure necessarie a chi si ammala. A questo valore si aggiungono, secondo le stime di Farmindustria, altri 28 Euro di risparmio su altre attività necessarie per il sostegno alla salute. Non solo, e non è certo meno importante, ma grazie ai farmaci si può aumentare la qualità della vita delle persone, si possono ridurre le spese di assistenza e si può garantire alle persone affette da patologie una vita più attiva.
Il digitale e il paradigma 4.0 al servizio del Pharma
Ed è qui in particolare che acquista valore il tema dell’innovazione digitale. Gli operatori del Pharma 4.0 non sono più solo fornitori di farmaci, ma diventano un componente centrale di un più ampio processo di innovazione che ha come obiettivo la salute e la qualità della vita e che si concretizza in forme di collaborazione tra l’innovazione che arriva dai farmaci a tanti altri fenomeni come la disponibilità di device innovativi, di wearable per i pazienti, di soluzioni digitali a supporto e integrazione della diagnostica.
Questa trasformazione riguarda anche l’innovazione a livello di visione e gestione generale delle cure, come già anticipato, la cura non è più e non deve più essere una semplice erogazione o assunzione di un prodotto, la “medicina”, ma è un percorso anche di tipo terapeutico, che conta sulla capacità allargata e ampliata di innovazione che arriva dal mondo Pharma. In questo senso come sottolinea Farmindustria aumentano le sinergie tra il mondo farmaceutico e il mondo digital tanto da considerare il settore farmaceutico uno degli ambiti a più alto tasso di utilizzo di Big Data (leggi a questo proposito il servizio: Come Big Data e Data Science cambiano il Pharma e quali prospettive apre per la Medicina di Precisione ).
Dal Pharma al Pharma 4.0: un percorso trascinato dall’innovazione
Nei numeri siamo davanti a un mercato che secondo l’analisi dell’IQVIA Institute of Human Data Science dovrebbe superare gli 1,5 trilioni di dollari a livello mondiale entro il 2023 con una crescita media annuale tra il 3 e il 6% dai 1,2 trilioni di dollari del 2018. Un trend, quello che emerge dalla ricerca, che è sostenuto e spinto dalla crescita della spesa generale dedicata al mondo della salute e alla medicina in particolare che è a sua volta destinato a crescere del 50% entro il 2023. Questo sviluppo è anche l’effetto di una serie di “motori di sviluppo” che la ricerca IQVIA evidenzia in alcuni punti chiave:
- L’innovazione a livello di biotecnologie
- L’accessibilità della nuova generazione di bioterapie
- Le terapie basate sull’uso intensivo di dati provenienti da strumenti digitali
- La collaborazione tra industrie farmaceutiche
- L’adozione di soluzioni di Intelligenza Artificiale
- Lo sviluppo di nuovi trattamenti basati sulla disponibilità di nuove forme di conoscenza sui pazienti
La ricerca Pharma è una sempre più una ricerca con forme di collaborazione a Rete
In questo senso è anche molto cambiata la modalità di fare ricerca e innovazione e la gestione stessa della conoscenza. Farmindustria sottolinea a questo proposito che “Dalla network innovation sta arrivando il Rinascimento della ricerca biofarmaceutica”. Ed ecosistema significa che l’80% di questo nuovo modo di fare innovazione arriva dalla collaborazione in Rete, attraverso forme di partnership tra le imprese private e pubbliche amministrazioni con un ruolo sempre più importante per le università, per tutto il mondo delle startup e delle PMI del biotech, ma anche per le associazioni e per gli enti no-profit, che portano nuove forme di conoscenza sui bisogni e sul nuovo valore dell’innovazione farmaceutica.
In questo network di ricerca e di innovazione il nostro paese sta assumendo una maggiore importanza rispetto al passato e la sfida più importante per conquistare e mantenere questo ruolo si gioca sulla capacità di sviluppare una forma di governance tra tutti i fattori che concorrono a generale un nuovo valore di mercato, ma che prima di tutto e soprattutto concorrono a migliorare la qualità della vita delle persone.
Sul tema della Precision Medicine e della Personalized Medicine suggeriamo la lettura dell’articolo Cos’è la Precision Medicine e come permette di realizzare la Precision Care grazie alla Data Science
Sul tema dell’innovazione per il mondo farmaceutico leggi il servizio Farmaceutico 4.0: verso le filiere collaborative, con l’innovazione tecnologica e di processo
Articolo aggiornato da Mauro Bellini il 3 Dicembre 2019
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