Se già sviluppare un dimostratore robotico in grado di giocare a ping pong con i visitatori non è un gioco da ragazzi, quello che Omron ha realizzato per la Hannover Messe 2017 è un esperimento ancora più complesso. Forpheus – questo il nome della “mostruosa” creatura, che giunge quest’anno alla sua terza incarnazione – è un robot del tipo “delta” con 3 bracci dotato di due telecamere. Una serve per tracciare la pallina, l’altra invece per “studiare” l’avversario. A seconda del livello di gioco dell’umano, che Forpheus apprende con tecniche di machine learning, studiando postura e movimenti, il robot adegua il proprio livello di gioco da principiante ad avanzato, in modo da offrire all’uomo un’esperienza d’uso adeguata al proprio livello. In altre parole, non è un avversario, ma un compagno di gioco perfetto che, al posto di cervello e muscoli, sfrutta tecniche di intelligenza artificiale e azionamenti.
La collaborazione è infatti la filosofia che è alla base di questo concept e che, nella visione di Omron, caratterizza questa era industriale. Omron conta infatti tre fasi nella relazione tra esseri umani e macchine. La prima è quella della “sostituzione”: le macchine si fanno carico di compiti che non possono essere svolti dagli esseri umani (è lo stadio dell’automazione). La seconda è la “collaborazione” tra gli esseri umani e le macchine, ed è quella attualmente in corso, con linee di produzione dove gli esseri umani e i robot lavorano insieme, ognuno svolgendo il compito più adatto per aumentare la produttività. Il futuro però è la terza fase, quella dell’”armonia” tra esseri umani e macchine, in grado di ampliare le capacità umane. Dato che le macchine diventano sempre più parte integrante della società, gli esseri umani potranno godere del supporto delle macchine in modi nuovi e sempre diversi che estenderanno il potenziale dell’uomo, proprio come nel caso di Forpheus.
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L’intelligenza artificiale sul controller
Omron ha anche ufficialmente annunciato che entro l’anno renderà disponibile una versione dei suoi controllori di macchina con intelligenza artificiale on-board. Normalmente l’elaborazione degli algoritmi di IA risiede in server dedicati (o sul cloud). Questa rappresenta quindi un’innovazione di grande interesse, che porterà di fatto una grande capacità di analisi sull’“edge”, cioè vicino alla sorgente del dato, in modo da poter generare risposte basate su analisi dei dati in tempi significativamente ridotti.
L’obiettivo è aiutare i propri clienti a realizzare processi di produzione che “non producono difetti e non si fermano” utilizzando dispositivi IoT dotati di Intelligenza Artificiale per monitorare lo stato delle apparecchiature e dei processi.
L’isola robotizzata
In grande evidenza anche un’area dello stand dove Omron ha presentato un’applicazione 4.0 a tutti gli effetti. Attraverso una console il visitatore inseriva l’ordine di produzione (una combinazione di mattoncini di diversi colori), che veniva trasmesso al sistema logistico. Il sorter preparava il giusto “vassoio” di componenti e lo metteva a disposizione di uno dei due robot mobili, che si facevano carico di portarli alla stazione di lavorazione. Qui i pezzi venivano identificati e conseguentemente lavorati, inviando poi al sistema logistico un feedback sui componenti utilizzati e, di conseguenza, da mettere nuovamente in ordine.
Qui di seguito due video: nel primo potete vedere l’isola in funzione. Nel secondo Matteo Recalcati spiega i tre pilastri della demo: integrazione orizzontale e verticale, mobile robots e smart data.