Oil & Gas al centro di un cambiamento tattico e strategico finalizzato a presidiare meglio i processi ma anche a rivedere le modalità di gestione degli asset.
Al di là delle quotazioni al ribasso del prezzo del petrolio al barile o della decisione dell’OPEC di ridurre la produzione, i player stanno ragionando nel medio e nel lungo termine per fronteggiare l’impatto della green economy che continua a promuovere a livello internazionale una sempre più spinta diversificazione delle fonti di energia.
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Oil & Gas sotto la lente degli analisti
Il comparto dell’Oil & Gas, infatti, non solo sta riallineando il portafoglio dell’offerta ma sta anche rivedendo le modalità produttive per gestire, in parallelo, la transizione verso l’energia ricavata da fonti di combustibile non fossile per definire una strategia più elastica e resiliente.
A livello globale, le spese relative alle estrazioni sono diminuite di oltre il 60%, passando da un massimo di 153 miliardi di dollari nel 2014 a circa 58 miliardi di dollari nel 2017 (Fonte: Oil & Gas Trends 2018-19 – PwC 2018).
In questo momento c’è poca fiducia nei grandi progetti con forte dispendio di capitali, soprattutto per quanto riguarda le estrazioni in acque profonde e le sabbie bituminose, anche se le previsioni stimano un recupero modesto nel breve termine con un tasso di crescita annuo composto del 7%.
È di questi giorni la conferma che nell’eurozona il comparto petrolifero abbia fatto un piccolo salto in avanti dello 0,46%, portandosi a 344, 84 punti.
Un sondaggio sulla spesa del settore Oil & Gas condotto da Barclays ha previsto che le spese per la produzione aumenteranno del 9% a livello mondiale. Il che significa ragionare molto bene su come rendere più efficiente l’operatività di tutte le filiere, primarie e derivate.Gli analisti sottolineano come a tutti i produttori serva del tempo per affrontare i capricci di un mercato sovra o sotto rifornito.
Negli ultimi due anni, infatti, il prezzo del barile ha oscillato tra i 40 e i 50 e, anche se in questi giorni il greggio ha superato il 70 dollari, i dati non devono fuorviare dagli obiettivi. Nel breve termine, tutti i player dovranno proteggere il loro capitale e concentrarsi sui miglioramenti della produttività grazie all’adozione di nuove tecnologie.
Nel lungo termine, i protagonisti dell’Oil & Gas dovranno cercare di rendere i loro portafogli quanto più redditizi possibili. Rendere a prova di futuro il portafoglio complessivo e renderlo sicuro nella transizione verso un mondo a basse emissioni di carbonio non è facile e non è banale.
Ottimizzare la gestione degli asset grazie al digitale
Le aziende di raffinazione e le industrie petrolchimiche sanno molto bene che il focus della governance deve focalizzarsi sull’ottimizzazione delle prestazioni ma anche sul miglioramento della manutenzione per aumentare i rendimenti degli asset.
È in questo modo che le aziende che operano nell’Oil & Gas potranno essere in grado di adeguarsi rapidamente alla volatilità dei prezzi del greggio, mantenendo un crack spread sano.
Per il successo del business sarà fondamentale per tutti ragionare di ottimizzazione per migliorare le performance di tutti gli asset legati alla gestione degli impianti di estrazione, delle piattaforme ma anche di tutti i beni strumentali accessori come terminali, impianti di trasferimento, rotaie e veicoli ferroviari e altri asset critici. Per garantire la massima affidabilità di macchinari e impianti, assicurando la sicurezza e la compliance normativa è necessario mantenere gli asset in condizioni perfette.
È qui che entrano in gioco le tecnologie digitali che, grazie all’uso di una sensoristica e di una robotica avanzata, consentono alle filiere dell’Oil & Gas di presidiare al meglio tutta la filiera, a monte e a valle. In che modo?
Attraverso un’automazione più intelligente che, attraverso un modello di Enterprise Asset Management (EAM) evoluto, associato a una maggiore connettività garantita dalle tecnologie IOT, consenta alle aziende del petrolchimico di:
- anticipare problemi e guasti a macchinari e impianti, consentendo così di intervenire non solo in modalità reattiva ma anche preventiva, vale a dire mediante una pianificazione della manutenzione prestabilita che evita in caso di guasto o anomalia l’impatto sulla continuità operativa.
- analizzare flussi di dati pertinenti e contestuali, che aiutano a capire meglio come risolvere colli di bottiglia e inefficienze a livello funzionale e operativo, migliorando tutti i processi decisionali
- garantire a tutti gli ambienti di produzione e logistica regimi di sicurezza elevati all’interno di un ecosistema di dispositivi e macchinari capaci di lavorare in maniera integrata e massimamente efficiente
- valutare al meglio consumi energetici e costi di servizio per stabilire i criteri più opportuni a seconda dell’area organizzativa coinvolta
Rifocalizzare gli investimenti e gli sforzi per la manutenzione degli asset in questo momento dovrebbe essere quanto mai prioritario per le aziende dell’Oil & Gas. Come sottolineano gli analisti di PwC, con l’attuale aumento dei prezzi del petrolio le aziende saranno tentate a stressare gli impianti per aumentare la produzione. Il problema è che, data l’età di molti asset, bisogna evitare interruzioni impreviste per cui è fondamentale garantire risorse adeguate a mantenere in buone condizioni le infrastrutture di approvvigionamento. Ciò è particolarmente vero per le aziende che hanno posticipato la manutenzione a partire dal 2014. Pertanto, la manutenzione programmata dovrebbe essere in cima alle agende. Per il comparto dell’Oil & Gas, dunque, dopo anni complicati investire nelle tecnologie giuste, prendendo in considerazione un sistema EAM basato sul cloud, è l’occasione giusta per aumentare le performance, ridurre i rischi e aumentare l’efficienza e i profitti. Gli operatori, infatti, devono mettersi in discussione e costruire nuove partnerhip con aziende best-in-class finalizzate a generare un nuovo ecosistema di competenze.
Questo passaggio aiuterà l’Oil & Gas a sostituire i costi fissi con costi variabili. Una trasformazione digitale di questo tipo, infatti, consente alle compagnie petrolifere e del gas di adeguarsi e di evolvere, potendo cogliere tutte le opportunità del mercato.
Articolo originariamente pubblicato il 18 Apr 2019