È stata inaugurata lo scorso 19 luglio la nuova sede di LEF (www.lef-digital.com) a San Vito al Tagliamento (PN). L’ampliamento ha permesso all’azienda digitale modello di compiere il passo decisivo nel suo percorso evolutivo, qualificandosi come realtà di eccellenza a livello mondiale per l’innovazione 4.0. Gli oltre 100 digital use case presenti all’interno di LEF non riguardano solo la parte produttiva, ma anche molte altre funzioni aziendali (dallo sviluppo prodotto alle vendite, dagli acquisti alla supply chain ecc).
Indice degli argomenti
Origine ed evoluzione della LEF
Nata nel 2011 dalla joint venture tra Confindustria Altoadriatico e McKinsey & Company allo scopo di sostenere le imprese nel recuperare competitività a valle della crisi economica iniziata tre anni prima, LEF è stata la prima realtà a livello nazionale a mettere a disposizione delle aziende un ambiente esperienziale in cui poter applicare gli strumenti e le metodologie più all’avanguardia del lean manufacturing. Esercitandosi all’interno di una linea manifatturiera dotata di macchinari e strumenti reali, i partecipanti ai corsi di LEF possono mettere in pratica i concetti tecnici, gestionali e le soft skills necessarie per l’ottimizzazione del ciclo produttivo in un ambiente privo di rischio e con il supporto di personale competente, così da poter acquisire le conoscenze e poterle traferire presso i propri stabilimenti. I percorsi formativi offerti da LEF vanno ben oltre l’approccio teorico: i partecipanti sono chiamati ad osservare da vicino un flusso di lavoro simulato e identificare loro stessi il potenziale di miglioramento, individuando le strategie e le tecnologie più adatte e interagendo con professionisti esperti nelle vesti di operatori e manager di fabbrica.
Sull’onda dei successi raccolti, nel 2016 l’approccio lean è stato integrato con una digitalizzazione diffusa degli ambienti produttivi e oggi in LEF sono presenti le tecnologie 4.0 più avanzate sul mercato a disposizione delle imprese interessate a osservare, imparare e implementare un processo di trasformazione digitale.
Il network e le connessioni della LEF
Il progresso tecnologico è incalzante e per rimanere nella frontiera tecnologica è necessario presidiare network per trasferire conoscenze e know-how sempre “freschi” alle imprese.
In tal senso LEF è presente in diversi network: è capofila del Digital Innovation Hub Alto Adriatico e con tale ruolo appartiene all’iniziativa regionale Industry Platform 4 FVG guidata da Area Science Park e al network nazionale dei DIH di Confindustria.
LEF è anche socio dello SMACT Competence Center, uno degli otto competence center a livello nazionale, istituiti a seguito del piano Calenda. LEF è una delle live demo dello SMACT, che a livello del Triveneto sta sviluppando numerosi centri focalizzati su singole tematiche di industria 4.0. A livello regione FVG lo SMACT svilupperà dei digital use case riguardo il digital twin (gemello digitale). Alcuni sono già presenti in LEF e molti altri casi saranno sviluppati con aziende manifatturiere (Brovedani, Danieli Automation, Electrolux e Wartsila) e con le università del territorio (Università di Udine, Università di Trieste e SISSA).
La nuova LEF costituisce un autentico faro di innovazione italiano, un modello esemplare che si appresta ad essere esportato in tutto il mondo.
Le attività della LEF, l’ampliamento e l’impatto del Covid
L’attività di LEF non ha risentito nemmeno della recente crisi sanitaria. L’erogazione dei corsi, infatti, è stata organizzata da remoto, con strumenti professionali caratteristici di un vero e proprio studio televisivo (telecamere, microfoni, regia) e mantenendo inalterati i punti di forza dell’offerta formativa: esplorare, sperimentare e mettere in pratica.
Anche i lavori di costruzione del nuovo edificio non hanno subito alcuna battuta di arresto: grazie soprattutto all’impiego di tecnologie di ultima generazione (come la torre di controllo digitale utilizzata per seguire lo stato di avanzamento dei lavori, che ha consentito di risparmiare il 39% del tempo necessario) il cantiere è stato ultimato in soli 13 mesi.
Non si può però nascondere il fatto che in questi 18 mesi di pandemia molte cose sono cambiate: la maggioranza delle aziende ha sperimentato l’attività in smart working, con un’importante accelerazione nell’uso delle tecnologie e un nuovo approccio al lavoro. Si è amplificata l’attenzione ad aspetti legati alla sostenibilità non solo ambientale, ma anche a modelli organizzativi che sappiano mettere al centro le esigenze dei lavoratori. Nei propri digital use case e corsi LEF coniuga aspetti di efficienza, di digitalizzazione, di sostenibilità e di cambio modelli di business.
LEF: ambienti dimostrativi per supportare la trasformazione digitale
Qui di seguito si riportano alcune analisi che sono state svolte dall’osservatorio della LEF. Durante delle sessioni formative e dimostrative, mentre venivano presentati i diversi digital use case, ai partecipanti è stato chiesto di indicare per ogni singolo digital use case se tale caso era già stato implementato nella propria azienda e l’eventuale interesse nell’adottarlo. Le due figure di seguito riportate mostrano un’analisi che fa comprendere l’attuale livello di digitalizzazione delle imprese, ma soprattutto il potenziale interesse verso tali soluzioni. Nella seguente figura è possibile osservare come solo il 16% delle imprese hanno già adottato almeno una delle soluzioni dimostrate in LEF e ben il 54% appaiono essere interessati alle soluzioni mostrate. Solo il 30% dichiara di non essere interessato.
Rielaborando ulteriormente i dati di questa indagine è possibile osservare come solamente 9 aziende su 25 hanno sviluppato più di un caso d’uso digitale, mentre 15 aziende possono essere considerate beginner, nel senso che hanno implementato solo un digital use case.
Nella stessa maniera nella figura successiva di evidenzia un analogo risultato su un campione geografico differente.
In questo caso le applicazioni digitali sono state clusterizzate in sottogruppi, ma i risultati sono del tutto analoghi.
Ad esempio, il 75% delle aziende dichiara di essere interessate all’adozione di soluzioni di automazioni quali il cobot per assemblaggi e soluzioni avanzate di riconoscimento visuale (visual recognition) per efficientare i propri processi, migliorare il livello di servizio e la qualità. Solo il 21% dichiara di avere già adottato soluzioni di “interazione uomo macchina” dove sono stati presentati gli use case:
- Manutenzione da remoto
- Smart Performance Board
- Digital Standard Operating Procedures (SOP) e Advanced SOP grazie a visori di Augmented Reality (AR).
Entrambe le rilevazioni sopra descritte consentono di far comprendere l’efficacia di questi ambienti dimostrativi nell’ispirare gli imprenditori e manager all’adozione delle migliori soluzioni digitali e dimostrano la necessità di strutturare percorsi di trasferimento tecnologico e di formazione per l’adozione di tali tecnologie nelle imprese.
Perché un’azienda modello?
Le linee produttive della LEF possono essere riconfigurate: dalla configurazione non lean, a quella lean, a quella digital (con diverse wave/ondate di trasformazione digitale). Durante le sessioni formative, i partecipanti vengono guidati nell’introdurre le soluzioni digitali nelle linee produttive pilota. Dopo una prima sessione teorico introduttiva, ai partecipanti viene chiesto di trasformare la linea produttiva di LEF in linea digitalizzata. I partecipanti mostrano le diverse soluzioni proposte per il miglioramento della stessa. Solo successivamente LEF mostra ai partecipanti tutte le soluzioni che è possibile implementare.
Da alcune prime rilevazioni è possibile osservare come i partecipanti riescano a proporre solo un numero limitato di soluzioni digitali da applicare nella linea produttiva pilota, viceversa, quando vengono mostrate loro tutte le possibili soluzioni applicabili, i partecipanti manifestano l’interesse della gran parte delle soluzioni. Tale attività-test conferma di fatto l’importanza di possedere centri dimostrativi integrati con linee produttive per “far correre” l’immaginazione degli imprenditori e dei manager. Questi centri sono essenziali per far accelerare processi di formazione, trasferimento tecnologico e innovazione 4.0 all’interno delle imprese e far comprendere gli impatti gestionali, organizzativi e tecnologici intrinsechi della rivoluzione digitale.
Tali evidenze sono in linea con quanto sostenuto a livello più generale e globale. Da uno studio condotto da McKinsey&Co. risulta che circa il 70% delle aziende impegnate in progetti di innovazione 4.0 sta sperimentando attivamente tecnologie digitali con una prospettiva limitata alla singola macchina o al singolo processo e senza sostanziali ritorni economici. Al contrario, il 26% è riuscito a realizzare una digitalizzazione integrata tra i flussi di lavoro e i macchinari a livello di stabilimento e solo il 3% ha esteso l’integrazione a molteplici stabilimenti e a diversi settori della catena del valore con importanti guadagni in termini di fatturato e di efficienza operativa.
Le digital lighthouse di World Economic Forum
Un esempio virtuoso è rappresentato dalle 69 digital lighthouse del network di World Economic Forum, veri e propri punti di riferimento nella trasformazione digitale. I fattori abilitanti che hanno consentito loro di eccellere sono stati: una chiara strategia aziendale con obiettivi condivisi, un buon network di partner tecnologici costituito da start up, istituti di ricerca, grandi player del settore e, in primis, la capacità di attrarre e formare nuovi talenti con le skills adeguate a fronteggiare le sfide del digitale. L’esempio delle digital lighthouse, dunque, ci insegna l’importanza di coltivare costantemente nuove competenze per riuscire a emergere in un contesto di grande cambiamento come quello che stiamo attraversando. Per sostenere la ripartenza del nostro paese la priorità fondamentale è puntare sulla formazione e sul coinvolgimento dei giovani studenti, sulla riqualificazione dei lavoratori di qualunque settore, ruolo e seniority.
Per questo, attraverso il nuovo ampliamento, LEF punta innanzitutto a rafforzare il proprio core business rappresentato dai percorsi formativi, dall’attività di test bed su nuovi prodotti e dai percorsi di consulenza per progetti 4.0, rivolti non solo agli imprenditori e al personale aziendale, ma anche alla pubblica amministrazione agli studenti delle scuole superiori, ITS e universitari
Con l’ampliamento LEF diventa la più grande azienda digitale integrata al mondo, integrata lungo la catena del valore, dalla ricerca e sviluppo fino all’ufficio acquisti e il supporto post-vendita.
Conclusioni
Le tecnologie sono vettori di conoscenza, mentre le persone ne sono i principali produttori. Il ruolo delle persone in questa trasformazione digitale rimane centrale in quanto sono esse a dominare e cavalcare le potenzialità delle tecnologie. Ma le persone devono essere informate, formate e devono così saper cogliere le opportunità delle tecnologie per efficientare i processi e per immaginare le potenzialità di nuovi modelli di business. Ambienti come LEF possono essere abilitanti al successo della singola impresa così come dei singoli territori per innalzarne la competitività e il benessere che il digitale oggi ci mette a disposizione. Creare luoghi (definiti “ba” da Nonaka -1994) per la continua osmosi tra eccellenze manifatturiere, centri di ricerca e PMI per favorire le spirali di conoscenze di innovazione e di vantaggio competitivo delle imprese e dei territori è la ricetta di LEF alla trasformazione digitale.