Un accordo da 38 milioni di euro che permetterà di trasformare, in circa 3 anni, gli spazi industriali di TNE, Torino Nuova Economia, l’area che ospitava gli stabilimenti della Mirafiori, nel punto di riferimento in Italia nel settore della manifattura avanzata. Con la firma dell’accordo tra Politecnico di Torino, Università di Torino, Regione Piemonte, Città di Torino e Camera di commercio, è stato, infatti, compiuto il primo passo ufficiale verso la nascita del Manufacturing Technology Center.
“Un progetto importante per il recupero urbano di un’area strategica della città – ha sottolineato il presidente della Regione, Sergio Chiamparino – che mette insieme manifattura e ricerca. Il gioco di squadra, quando si concretizza come in questo caso, è un bel risultato. Il progetto parte non solo nell’articolazione legata alla manifattura automotive, ma anche verso un settore anch’esso strategico per il sistema industriale piemontese come l’aerospazio, in un’area altrettanto importante”.
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Ecco i progetti per l’hub della manifattura avanzata
Il Politecnico di Torino, che ha in programma la realizzazione di due centri (oltre a quello sulla manifattura è previsto uno analogo per l’aerospazio), si insedierà stabilmente nei luoghi dove verranno istituiti. Il primo step da cui si dovrà partire è lo studio di fattibilità che il Politecnico si impegna a presentare alla Regione Piemonte entro i prossimi 9 mesi con l’indicazione definitiva delle aree individuate. Entro fine 2019, quindi, definita la progettazione, potranno essere avviati i bandi che si prevede di pubblicare nei primi mesi del 2020.
“Quando si riesce a fare massa critica tra formazione, servizi alle aziende e ricerca applicata all’innovazione – ha ricordato Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino – si crea l’ecosistema adatto perché nascano opportunità di insediamento di nuove imprese. È successo attorno alla nostra cittadella politecnica e oggi puntiamo a costituire altri poli, insieme alle istituzioni e all’Università, in particolare qui a Mirafiori aggregheremo risorse attorno ai temi della manifattura, sia ampliando la ricerca applicata che la didattica professionalizzante in un unico progetto che generi una sorta di ‘ingegnere pratico’ pronto ad entrare direttamente nel mondo delle imprese, soprattutto delle PMI”.
“Siamo qui insieme per ripartire dalla fabbrica – ricorda il rettore dell’Università di Torino, Gianmaria Ajani – in un luogo che ha una valenza simbolica e che in un unico spazio produce didattica legata alla tecnologia e ricerca insieme alle imprese. Riportare le aree a una nuova vocazione e riunire in un unico contesto le competenze tecnologie dei due atenei con il sistema industriale è un fatto particolarmente significativo”.
Il ruolo di TNE, Università si rafforza nell’ex Mirafiori
La firma dell’accordo di programma per la trasformazione delle aree di Mirafiori e l’insediamento del Competence Center, dei laboratori del Politecnico e della formazione professionalizzante in ambito Industria 4.0 rappresenta un passo fondamentale per il territorio e l’economia della Regione e per il futuro delle aree di Mirafiori. Torino Nuova Economia (TNE), società partecipata da Comune di Torino e Regione Piemonte per il mantenimento nell’area di Mirafiori di un polo di attività produttive e di ricerca, gestisce 300 mila metri quadrati.
L’accordo rappresenta la naturale evoluzione della presenza del Politecnico in Mirafiori. Nella Cittadella del Design di TNE il Politecnico, già dal 2011, eroga i corsi di Design Industriale e Automotive Engineering.
Il nuovo insediamento, auspicabilmente in evoluzione verso il più ampio progetto del Manufacturing Technology & Competence Center (MTCC), vedrà l’integrazione tra ricerca, innovazione e produzione; le aziende presenti beneficeranno della sinergia delle attività formative e di ricerca, di servizi finanziari, di fund raising e assistenza legale, laddove i docenti e allievi si avvantaggeranno della presenza di attività prototipali e produttive ad alto contenuto tecnologico.
Nasce la prima “Makers’ School” italiana
La Camera di commercio punta soprattutto a costituire un centro di formazione professionalizzante e altamente competitivo che consenta alla città di diventare un punto di richiamo per le imprese che qui troveranno una vera e propria “Makers’ School” unica in Italia, con personale già formato per le alte tecnologie.
“In questi spazi ci saranno muri flessibili – sottolinea il presidente di Camera di Commercio, Vincenzo Isotte – che metteranno in collegamento diretto scuola, università, centri di ricerca e aziende in un dialogo continuo ed estremamente proficuo, un solo luogo di riferimento per l’industria manifatturiera 4.0. Questo è quanto ci chiedono le imprese: sono obiettivi estremamente ambiziosi, ma raggiungibili grazie al lavoro comune delle amministrazioni pubbliche che firmano questo accordo.
La città è pronta a sostenere la sfida
La Città di Torino, per sua parte, si impegna, invece, a collaborare alla massima valorizzazione del progetto attraverso le politiche infrastrutturali e di sviluppo nei contesti nel quale si realizzerà, mentre l’Università di Torino metterà a disposizione proprie attrezzature e personale nei settori di competenza dei centri di innovazione.
“Siamo a un punto di svolta – ha sottolineato il sindaco, Chiara Appennino – e possiamo finalmente parlare dello sviluppo di un’area e non di recuperare dal fallimento una società. Sono le basi per dare una nuova vita al quartiere. Quest’area urbana verrà totalmente trasformata, anche grazie al lavoro che stiamo facendo su altre zone del quartiere, compreso il progetto della seconda linea della metropolitana.
I numeri dell’accordo: 38 milioni per guardare al futuro
L’accordo tra i cinque enti coinvolti vale complessivamente 38 milioni di euro: 30 milioni dalla Regione Piemonte per l’edificazione e la ristrutturazione degli immobili e 7,5 milioni dal Politecnico di Torino per l’acquisizione dei diritti edificatori, la progettazione e le opere di riqualificazione dei siti. Su quest’ultima voce di spesa partecipa finanziariamente anche la Camera di commercio di Torino con risorse aggiuntive pari a 500 mila euro. Ulteriori ed eventuali interventi economici saranno comunque possibili con successive integrazioni dell’accordo.
Le attività del Manufacturing Tecnhology Center, nonché dell’analogo centro per l’aerospazio, si realizzeranno attraverso i seguenti grandi filoni: ricerca applicata, formazione professionalizzante, innovazione e trasferimento tecnologico. Ci saranno quindi strutture per attività di ricerca collaborativa tra imprese e centri, dimostratori tecnologici, attività di formazione continua, laboratori per la realizzazione di prototipi “proof of concept”, funzionali a fornire servizi alle imprese.
Unione Industriali, Gallina: “Nasce la città della tecnologia”
Ad integrazione dell’accordo di programma, per la realizzazione di centri per l’innovazione e il trasferimento tecnologico, l’Unione Industriali di Torino ha sottoscritto un Protocollo d’intesa con i due Atenei torinesi relativo alla creazione e al supporto del Manufacturing Technology Centre. L’MTC, quindi, opererà come centro integrato per attività di innovazione e trasferimento tecnologico, per realizzare azioni di formazione continua, ricerca, trasferimento tecnologico e servizio alle imprese, anche mediante incubazione di start-up e insediamento di altri centri di ricerca e di piccole, medie e grandi imprese, creando – in questo modo – un campus di aggregazione della conoscenza.
“L’MTC è un’idea nata in Via Fanti – commenta Dario Gallina, Presidente dell’Unione Industriale – sulla base della consapevolezza che il nostro tessuto industriale, strutturato in filiere, è costituito da una maggioranza di aziende middle tech che, per essere competitive, devono crescere facendo proprie le opportunità offerte dalle tecnologie digitali. Il nostro intento è dare vita ad una vera e propria “Città della Tecnologia” della quale oggi abbiamo posto il primo indispensabile elemento sull’education. A partire da questo nucleo, vogliamo realizzare un significativo ampliamento, intervenendo su due direttrici, attraendo nuove imprese con i loro centri di ricerca e facendo, insediare, in collaborazione con gli atenei piemontesi, nuovi laboratori sui temi dell’auto elettrica, l’interazione uomo–macchina e i nuovi materiali”.