Competence Center promossi o “rimandati”? A un anno circa dall’inizio della loro operatività ne abbiamo parlato con il sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico Gian Paolo Manzella, in occasione del suo passaggio a Torino alla fiera A&T, dove si è tenuto un convegno dedicato proprio alle attività dei Competence Center italiani.
“I Competence Center per il Ministero sono perni essenziali della trasformazione digitale che deve vivere l’impresa italiana”, ha spiegato Manzella. “Per questo abbiamo promosso gli otto centri, che fanno una cosa semplice e fondamentale: prendono un’impresa e la avvicinano al mondo digitale. È un’operazione importante perché promuove il dialogo tra mondo della ricerca e mondo delle istituzioni“.
Manzella ha assicurato che “il Governo farà di tutto affinché i Competence Center crescano insieme”, e si è inoltre impegnato a rendere periodici gli incontri di coordinamento con essi, “aprendo questa esperienza anche alle amministrazioni regionali”.
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L’Atlante dei centri di trasferimento tecnologico italiani
Confermando quanto già annunciato dal ministro Stefano Patuanelli, Manzella conferma la volontà di realizzare una mappatura dei centri italiani che si occupano di trasferimento tecnologico, nell’ambito del nuovo piano industriale di lungo periodo che il Governo ha intenzione di approntare.
“Penso che questa sia la nostra sfida del futuro”, ha detto Manzella ai nostri microfoni in occasione del suo passaggio torinese alla fiera A&T, dove si svolgeva un convegno sui Competence Center, “nelle nostre università e nei nostri centri di ricerca abbiamo veri e propri patrimoni di sapere, di cultura, di creatività che molto spesso non hanno uno sbocco sul mercato. È utilissimo fare questo atlante dei centri di trasferimento tecnologico, perché nel nostro Paese ci sono modelli importanti, come la Fondazione Bruno Kessler, il Cefriel di Milano o l’Istituto Italiano di Tecnologia”.
“Bisogna fare rete”
Per il Ministero è quindi indispensabile mettere in comunicazione tra loro tutti i centri di ricerca e di innovazione tecnologica presenti sul territorio, compresi i Competence Center, protagonisti della tre giorni torinese di A&T.
“L’amministrazione deve aiutare la nostra impresa – ha continuato Manzella – a credere che nell’incontro con la ricerca c’è una possibilità di sviluppo. In questo percorso, un ruolo importante sarà rivestito dal Fondo Nazionale Innovazione, per stimolare i finanziatori ad andare nei nostri centri di ricerca, capire quali sono le idee che possono essere utilizzate per fare impresa e contribuire a questo processo di trasformazione”.
Il Fondo Nazionale Innovazione, gestito da Cassa Depositi e Prestiti, è stato avviato nell’agosto 2019. Si tratta di una misura da 1 miliardo euro di dotazione iniziale a sostegno di PMI e start up innovative nelle fasi di sperimentazione, costituzione, avvio dell’impresa e di sviluppo del prodotto.