Lighthouse Plant: ABB e il Piano di R&S della fabbrica di Dalmine

L’assessment realizzato nell’ambito della filiera delle fabbriche Lighthouse di ABB diventa un momento di pianificazione per il futuro di modo da realizzare una produzione industriale ancor più automatizzata e interconnessa, e creare una digital supply chain dinamica e collaborativa

Pubblicato il 16 Lug 2020

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Valutare il livello di maturità digitale dell’intera filiera e individuare le linee di intervento al fine di creare un ecosistema integrato per aumentare ulteriormente la competitività e l’affidabilità delle proprie attività produttive. Era questo l’obiettivo dell’awareness assessment della filiera dei fornitori della fabbrica ABB di Dalmine.

Una ricerca che si inserisce nel quadro del Piano Transizione 4.0 promosso dal MISE, e che ABB Italia, recentemente riconosciuta come Lighthouse Plant per il suo impegno nella digitalizzazione in ambito manifatturiero, ha presentato nel corso di un webinar alla presenza del mondo Confindustriale, del Digital Innovation Hub Lombardia e UBI Banca.

Di fatto, i Lighthouse Plant sono grandi fabbriche destinate a dimostrare, anche a beneficio delle PMI (di filiera e non), che certe applicazioni industriali sono tanto necessarie quanto sostenibili per affrontare le sfide della competizione globale.

“Nell’ambito di una più ampia strategia digitale, ABB in Italia è impegnata con investimenti in competenze e tecnologie nelle fabbriche di Dalmine, Frosinone e Santa Palomba, che già oggi rappresentano delle best practice a livello internazionale e che hanno ottenuto il riconoscimento di Lighthouse del MISE” dichiara Gian Luca Lilli Amministratore Delegato di ABB Italia “Abbiamo previsto un programma di ricerca che porterà, nel breve-medio termine, alla realizzazione di una produzione industriale ancor più automatizzata e interconnessa, nonché alla creazione di una Digital Supply Chain dinamica e collaborativa”.

La metodologia

L’assessment è stato realizzato su un campione di 17 fornitori ubicati in Lombardia, Veneto e Lazio e costituito da PMI di 5 differenti categorie merceologiche, classificate in 5 gruppi a seconda del livello di maturità digitale (1. Iniziale – 2. Gestito – 3. Definito 4. – Integrato e Interoperabile – 5. Orientato alla digitalizzazione). Parallelamente sono stati valutati i rapporti dei singoli fornitori con la capo filiera ABB. La metodologia adottata è il tool “TEST4.0” del Politecnico di Milano/Assoconsult. L’elaborazione degli assessment di filiera è avvenuta anche con il contributo di 3 tesisti dell’Università di Bergamo.

Gli elementi analizzati hanno coperto 4 dimensioni che hanno prodotto informazioni sui processi (monitoraggio/controllo ed esecuzione), sulle tecnologie a supporto dei processi e sull’organizzazione, o meglio, la struttura organizzativa che sottende l’esecuzione dei processi. A questi si aggiungono 8 macroprocessi (R&D, Produzione, Qualità, Manutenzione, Marketing, Logistica, Supply Chain, HR) anche questi soggetti all’analisi della maturità.

I risultati

In entrambi i casi (dimensioni e macroprocessi), gli indici assegnati alle aziende della filiera ABB, confrontati con un campione di oltre 700 imprese valutate tramite la rete nazionale dei DIH di Confindustria (utilizzando la stessa metodologia sopra menzionata), risultano più alti della media nazionale, segno di un percorso di integrazione e allineamento avviato nell’ultimo decennio da ABB con i propri fornitori strategici.

Ricerca & Sviluppo e Produzione risultano due ambiti evoluti a dimostrazione del lavoro congiunto svolto sinora, con attività di co-design in ambito progettazione, mentre sul fronte produzione si è dimostrata vincente la selezione di fornitori strutturati ed efficienti con solido know how di processo con i quali è stato possibile avviare, prima ancora di un percorso di trasformazione digitale, un lavoro puntuale di allineamento ai principi del lean manufacturing.

“I risultati mettono in evidenza da una parte l’importanza dell’ecosistema di innovazione digitale bergamasco e dall’altra offre spunti interessanti per progetti futuri finalizzati a rendere la filiera ABB più resiliente, integrata e digitalizzata” dichiara Gianluigi Viscardi, Presidente del DIH Lombardia.

Le aree di miglioramento

Le aree sulle quali sono state individuati potenziali di miglioramento afferiscono a logistica e gestione delle risorse umane. Se nella logistica si ritiene importante aumentare il livello di integrazione digitale lungo tutta la filiera, per quanto attiene al tema HR vanno incrementati specifici programmi di formazione per sviluppare le competenze digitali.

Per il miglioramento della digitalizzazione della filiera occorrono: l’avvio di processi di open innovation in R&D e l’intensificazione della condivisione della pianificazione e delle informazioni sulla capacità produttiva per una gestione puntuale dei livelli delle scorte. A queste azioni si affiancano quelle a supporto dei piani di sviluppo delle competenze del personale impegnato presso i fornitori.

Tra le azioni già intraprese:

  • una APP per il monitoraggio della qualità e della produttività che consente al fornitore di conoscere in tempo reale lo stato della linea di produzione e di accedere a statistiche sui livelli di difettosità per un immediato intervento correttivo, riducendo le difettosità da valori percentuali a parti per milione;
  • l’ottimizzazione del lay out di fabbrica del fornitore per incrementare la tracciabilità del materiale permettendo una riduzione del 30% dell’area occupata e flussi più coordinati grazie anche all’introduzione di TAG o RFID per identificare i materiali.

Immagine fornita da Shutterstock.

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