Investire nel Metaverso conviene? La risposta è sì. Perché, se negli ultimi due anni i riflettori sono stati puntati prima sulla Blockchain e ora sull’AI, la tecnologia che crea esperienza in ambienti virtuali ha continuato ad avanzare. Secondo KPMG, con lo sviluppo della Realtà Estesa (Extended Reality XR) per un mondo 3D immersivo e interconnesso, entro il 2030, il Metaverso rivoluzionerà la vita quotidiana, diventando il principale ambiente per lavoro, socializzazione, istruzione e persino per eventi privati come i matrimoni. Le interfacce virtuali 3D trasformeranno l’istruzione e il lavoro, mentre riunioni e consigli di amministrazione si svolgeranno principalmente online. Gli spazi di lavoro tradizionali saranno sostituiti da ambienti virtuali, consentendo nuove forme di interazione. L’arrivo delle interfacce cervello-computer consentirà il tracciamento e la condivisione del pensiero umano, mentre i dati sintetici generati da mondi simulati guideranno i robot in lavori complessi, sostituendo gli esseri umani in contesti ad alto rischio.
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Metaverso, un trend tecnologico in ascesa
Che la strada sia questa lo confermano i numeri di Gartner: entro il 2026, il 25% delle persone trascorrerà almeno un’ora al giorno nel Metaverso per lavoro, shopping, istruzione, attività sociali e/o intrattenimento. Marty Resnick, vicepresidente della ricerca presso Gartner, afferma che i fornitori di tecnologica stanno già costruendo modi per consentire agli utenti di replicare la propria vita nei mondi digitali. Dalla frequentazione di aule virtuali all’acquisto di terreni digitali e alla costruzione di case in realtà aumentata, queste attività che attualmente vengono condotte in ambienti separati si svolgeranno in un unico ambiente – il Metaverso – con molteplici destinazioni attraverso tecnologie ed esperienze.
Con i consumatori trasportati quotidianamente nella dimensione virtuale, è da ritenersi che il Metaverso avrà un fortissimo impatto sulle imprese. Gartner prevede che, entro il 2026, il 30% delle organizzazioni nel mondo avrà prodotti e servizi pronti per il Metaverso.
Il Metaverso non rinnoverà solo il rapporto tra azienda e cliente, ma avrà un impatto anche sul modo in cui viene svolto il lavoro, dice sempre Gartner. Le aziende forniranno migliore interazione, collaborazione e connessione ai propri dipendenti attraverso spazi di lavoro coinvolgenti negli uffici virtuali, senza bisogno di un’infrastruttura fisica. Inoltre, gli eventi nel Metaverso offriranno opportunità di networking e workshop più collaborativi e coinvolgenti.
Investire nel Metaverso: le aziende italiane guardano al futuro
Guardando al nostro Paese, riferisce la ricerca dell’Osservatorio Realtà Aumentata & Metaverso della School of Management del Politecnico di Milano, quello dell’Extended Reality in Italia è un mercato ben avviato, con 231 progetti attivi dal 2020 ad oggi. Molte aziende stanno già utilizzando, nella gestione dei consumatori o nei processi aziendali, tecnologie in grado di arricchire il mondo reale con elementi digitali o di creare ambienti o esperienze virtuali. Il vero e proprio Metaverso è però ancora tutto da definire: oggi sono presenti 212 diversi mondi virtuali, ma non esiste ancora un universo digitale pienamente interoperabile.
Investire nel Metaverso, le competenze che servono alle aziende
Alla luce di quanto appena detto appare chiaro come oggi investire nel Metaverso possa essere strategico per le imprese che vogliono rimanere competitive nel mercato di riferimento da qui ai prossimi anni.
Investire nel Metaverso però non significa solo comprare tecnologia, ma anche avere a disposizione le competenze giuste. A indicarci le sette competenze più ricercate da chi ha scelto di investire in questa nuova tecnologia ci ha pensato l’indagine di Randstad Professionals sulle nuove frontiere professionali nei mondi virtuali.
Le 7 professioni più richieste nel Metaverso
1. Network Engineering: gestisce le reti aziendali e i flussi di dati, garantendo il corretto funzionamento del sistema informatico aziendale.
2. Cybersecurity Specialist: assicura la sicurezza delle reti e la protezione dei dati nel Metaverso, prevenendo attacchi informatici e frodi.
3. Blockchain Specialist: esperto della tecnologia blockchain, fondamentale nell’economia del Metaverso.
4. Virtual Reality Designer: crea mondi digitali immersivi, modellando interazioni e esperienze utente attraverso strumenti come la realtà virtuale, realtà aumentata e ologrammi.
5. Crypto Artist: realizza opere digitali utilizzando la tecnologia NFT, creando e vendendo opere su una piattaforma blockchain nel Metaverso.
6. Innovation Manager: specializzato nel Metaverso, supporta le aziende nella trasformazione digitale per migliorare la competitività.
7. Head of Metaverse: esperto del Metaverso con una profonda conoscenza dell’ecosistema del web3, responsabile di sviluppare strategie digitali per aumentare la presenza del brand nel Metaverso.
Acquisire le competenze per lavorare nel Metaverso
Acquisire le competenze strategiche giuste per lavorare nel Metaverso come Innovation Manager o come Head of Metaverse è oggi possibile prendendo parte al percorso Online Certification Program Metaverso: sfide e opportunità per la nuova frontiera del web di POLIMI Graduate School of Management.
Il percorso è stato studiato per formare professionisti esperti in grado di riconoscere le opportunità che il Metaverso può offrire e di governare in maniera consapevole una possibile introduzione nel contesto aziendale.
Rivolto a Manager e Specialist in ambito Innovation, Marketing, R&D, IT, professionisti del mondo della consulenza, imprenditori e startupper, il corso offre una formazione completa e specializzata nel Metaverso, integrando competenze tecniche, creative e manageriali. I partecipanti avranno modo di sviluppare senso critico, capacità decisionali, problem-solving e leadership e di acquisire una conoscenza approfondita della nuova tecnologia. Identificando e sfruttando le opportunità, saranno capaci di prendere decisioni strategiche su progetti basati su questa tecnologia.
Il percorso diventa quindi un’opportunità per lo sviluppo di un know how specialistico che potrà creare un reale differenziale competitivo nel futuro dell’impresa.
Articolo originariamente pubblicato il 13 Feb 2024