Lenovo Point of View

Lenovo: un approccio a tutto campo nell’intelligenza artificiale

La multinazionale ha annunciato un ulteriore investimento da 2 miliardi di dollari nella AI. L’obiettivo è sempre più quello di realizzare progetti concreti, anche in Italia

Aggiornato il 18 Lug 2023

Immagine di PopTika da Shutterstock

L’intelligenza artificiale, in questa prima parte di 2023, è stata senza dubbio la tecnologia maggiormente al centro dei mass media, in particolare per i nuovi annunci relativi alla generazione testuale che hanno coinvolto alcuni dei maggiori player dell’IT. Ma la vasta famiglia della AI è in grado di portare dei vantaggi che vanno ben al di là di questo tema di interesse contingente, investendo direttamente il modo con cui le aziende trattano e gestiscono i propri dati digitali.

In questo modo si sta muovendo ormai da diversi anni una multinazionale come Lenovo, che già oggi può vantare un fatturato annuale nelle soluzioni infrastrutturali di Intelligenza Artificiale superiore ai 2 miliardi di dollari. Recentemente Lenovo ha presentato una nuova fase della propria strategia di crescita nel settore, con un investimento aggiuntivo da 1 miliardo di dollari in tre anni che servirà ad accelerare l’implementazione dell’AI nelle aziende di tutto il mondo.

L’intento è quello di ampliare ulteriormente il portafoglio di dispositivi, soluzioni infrastrutturali e servizi intelligenti AI-ready, consentendo l’uso dell’AI generativa e fornendo funzionalità per le decisioni cognitive su larga scala da remoto in applicazioni per il settore finanziario, manufatturiero, sanitario, per il retail e per le smart city.

Il peso dell’hardware

“Proponiamo un approccio alla AI che può essere definito come 3 way strategy: innanzitutto stiamo cercando di utilizzare le nostre capacità legacy, ovvero la produzione hardware dedicata alla AI”, spiega Valerio Rizzo, EMEA Head of AI di Lenovo. In effetti la multinazionale può mettere sul piatto un portfolio completo di infrastrutture AI-ready composto da oltre 70 prodotti, caratterizzato da piattaforme server edge-to-cloud ottimizzate per l’intelligenza artificiale che consentono di affrontare qualsiasi carico di lavoro.

Lenovo sta inoltre collaborando con NVIDIA sul recente sistema NVIDIA OVX per la creazione e la gestione di mondi virtuali, offrendo solide prestazioni per i carichi di lavoro Omniverse Enterprise all’interno del data center. Ma l’intelligenza artificiale è implementata anche all’interno dei dispositivi Lenovo di più ampio utilizzo: i nuovi laptop Lenovo ThinkPad includono la nuova applicazione Lenovo View, che offre una tecnologia di visione computerizzata abilitata all’AIper una migliore qualità delle immagini e degli strumenti video.

Mentre le soluzioni Lenovo ThinkReality XR consentono agli utenti di accedere a simulazioni immersive, le workstation Lenovo ThinkStation e ThinkPad serie P per data science offrono il livello di prestazioni necessario per lo sviluppo di modelli AI mission-critical, la preparazione dei dati e le attività di formazione.

Tra i casi di successo nell’ambito hardware c’è quello dell’italiana The Edge Company, azienda specializzata nello sviluppo di AI per l’ambito aeroportuale e spaziale, che ha utilizzato i server Lenovo AI ThinkSystem SR650 per creare un’appliance ad alte prestazioni, consentendo agli aeroporti di tutto il mondo di proteggere il proprio spazio aereo in modo economicamente vantaggioso, assicurando al contempo il massimo livello di sicurezza per i viaggiatori.

Foto Stabilimento Lenovo Ungheria
Stabilimento produttivo Ullo, Ungheria – diritti immagine Lenovo
Stabilimento produttivo Lenovo, Ullo, Ungheria
Stabilimento produttivo Ullo, Ungheria – diritti immagine Lenovo

Il ruolo del software e delle partnership

Abbiamo iniziato a sviluppare delle offerte che vanno al di là del mondo hardware, che secondo me sono di prioritaria importanza per la AI. Una di queste, poco nota, è la produzione di software: si tratta di una caratteristica unica nel campo degli IT vendor, che di solito al massimo effettuano acquisizioni in tal senso. Lenovo ha invece sviluppato internamente un proprio software, che è una vera e propria machine learning operation platform”, spiega Rizzo. In particolare, Lenovo Intelligent Computing Orchestration (LiCO) semplifica l’uso delle infrastrutture di elaborazione in cluster per la gestione dei carichi di lavoro associati all’intelligenza artificiale.

“Il terzo pilastro della nostra strategia è il Lenovo AI Innovator Program, che riguarda partnership con aziende che sviluppano soluzioni di AI. Ora stiamo cercando di aumentare l’attenzione sul livello locale, perché c’è una forte richiesta da parte dei nostri clienti di avere interazioni con aziende che si occupano di sviluppo AI; dunque, stiamo creando un ecosistema per regioni, creando anche delle relazioni solide a livello di singole country. In particolare, ci interfacciamo con gli ISV, ovvero con realtà che ci possano permettere di sviluppare soluzioni AI ready, cioè di soluzioni certificate sui nostri hardware e già pronte all’installazione”.

Di fronte a questo panorama già consolidato, l’ulteriore investimento annunciato da Lenovo punta ad aumentare la leadership di mercato, grazie a delle linee di azione estremamente chiare: “Abbiamo la possibilità di raggiungere i nostri obiettivi nella AI grazie al nostro approccio a largo spettro nel mercato IT: l’idea è quella di avere un portfolio amplissimo, capace di intercettare esigenze eterogenee, da quelle dei cloud provider agli istituti di ricerca, sino al mondo enterprise, diventando un punto di riferimento per tutte le richieste applicative sia software che hardware. Nella ormai sempre più concreta convergenza tra AI e mondo della computer vision, possiamo così proporci come interlocutori unici sul mercato, fattore che credo possa spingere ulteriormente la nostra crescita”.

Gli impatti per l’Italia

Queste tendenze sono destinate a interessare da vicino anche un Paese come l’Italia: “Il nostro è un Paese in cui le realtà enterprise non sono certo paragonabili a quelle di altre nazioni, però stiamo osservando investimenti in forte crescita nel campo della intelligenza artificiale. L’obiettivo è arrivare alla realizzazione di casi concreti nel settore industriale: da tempo lavoriamo con realtà di eccellenza come Ducati e Dallara, ovvero aziende che già da anni utilizzano le soluzioni HPC tradizionali. Ci aspettiamo che nel prossimo futuro questi clienti HPC trasformino i propri processi interni attraverso l’impiego della AI, ad esempio nell’ambito della simulazione, così da ottenere risultati migliori e in tempi più veloci.

Per quanto riguarda invece le partnership con gli ISV nazionali, in Italia ci sono diverse realtà di grande rilevanza nel campo della AI, ma a volte però queste aziende faticano ad avere visibilità al di là del contesto nazionale. Anche perché lavorando sul contesto locale c’è la tendenza a veicolare messaggi in lingua italiana, rendendo difficile un passaggio a una dimensione più internazionale. Che invece può essere raggiunta grazie a una partnership con un attore multinazionale come Lenovo”, conclude Rizzo.

Articolo originariamente pubblicato il 18 Lug 2023

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Gianluigi Torchiani
Gianluigi Torchiani

Giornalista, si occupa da tredici anni di tecnologia per le imprese ed energia. Scrive per le testate del gruppo Digital360.

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