Capgemini Point of View

L’intelligenza di una Control Tower per l’Intelligent supply chain di Iveco Group

Una roadmap di sviluppo destinata a garantire visibilità su tutte le dimensioni della catena di fornitura, con una serie di vantaggi che vanno dalla ricerca di nuove forme di efficienza alla riduzione degli sprechi, dalla precisione nelle consegne alla ottimizzazione degli asset produttivi per arrivare, in prospettiva, alla capacità di abilitare una gestione basata su smart decision. La collaborazione tra Capgemini e Amazon Web Services (AWS) alla base del progetto.

Aggiornato il 13 Giu 2023

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Customer experience, resilienza, sostenibilità e possibilità di abilitare forme di gestione globale: i principali benefici di una Intelligent supply chain possono essere ricondotti nel perimetro di queste quattro grandi dimensioni con la consapevolezza che il valore della digital trasformation si concretizza anche nella scoperta continua di nuove aree di miglioramento e sviluppo.

Il percorso avviato da Iveco Group, con la collaborazione di Capgemini e AWS, nel ripensamento e digitalizzazione della propria catena di fornitura, ha uno dei suoi punti di riferimento nella creazione di una vera e propria “Control Tower” che rappresenta, sia in termini funzionali, sia dal punto di vista simbolico, la possibilità di garantire una visibilità e un controllo completi su tutta la supply chain.

Grazie alla centralizzazione delle informazioni relative a tutti gli impianti, la “torre di controllo” mette anche a disposizione una intelligence che, grazie alla disponibilità di metriche e KPI di valutazione su tutta la supply chain, accelera la possibilità di assumere decisioni sempre più affidabili e precise.

Una digital supply chain come percorso per creare nuovo valore

Per Iveco Group il punto qualificante di questa sfida è stato rappresentato dalla scelta di passare da una supply chain di tipo tradizionale a una digital supply chain. Un paradigma, quello della digitalizzazione di tutte le componenti della catena di fornitura, che permette di creare nuovo valore proprio grazie alla raccolta, all’analisi e alla condivisione di dati e conoscenza. Questa challenge si è concretizzata prima di tutto nell’obiettivo di dare vita, nell’ambito di una realtà importante e articolata come Iveco Group, a una supply chain end to end visibility. Visibilità e trasparenza su tutta la catena del valore come presupposto per esercitare nuove forme di gestione guardando a tre grandi obiettivi:

  1. Un controllo strategico a livello di progettazione dell’intera catena di approvvigionamento globale
  2. Una pianificazione sempre più proattiva del procurement, delle operations e della distribuzione in funzione delle variabili legate al mercato
  3. Una vista operativa sempre più dettagliata e precisa in grado di portare le logiche e i vantaggi del real time in tutte le aree della supply chain

La portata strategica di questa sfida non può essere correttamente valutata se non si considerano le straordinarie dimensioni della supply chain coinvolta. Iveco Group è infatti una realtà che conta 26 impianti di produzione, 29 centri di ricerca e sviluppo, 8 grandi marchi globali con oltre 5.200 brevetti sui quali sono impegnati quotidianamente oltre 35 mila dipendenti. Un potenziale produttivo, distributivo e di servizi che spazia dai veicoli commerciali di diverse dimensioni al mondo powertrain, dai mezzi destinati ai servizi pubblici ai veicoli speciali per arrivare alle aree dei servizi finanziari.

Un mondo dunque estremamente articolato, caratterizzato da una parte da importantissime potenzialità e, dal punto di vista della supply chain, da una altrettanto importante eterogeneità, nei processi, nelle piattaforme tecnologiche, nelle scelte tecnologico-operative determinate anche da partnership e acquisizioni che si sono succedute nel corso del tempo.

“..dalla nascita di Iveco Group, a gennaio 2022, abbiamo investito 6-8 mesi per acquisire la giusta consapevolezza di come applicare la trasformazione digitale nella nostra supply chain: siamo partiti praticamente da zero,  facendo interviste,   partecipando a seminari e summit di vario tipo, ascoltando proposte da players globali, fornitori, aziende di altri segmenti e competitors, abbiamo intervistato colleghi Iveco Group che avevano già intrapreso la sfida della digital transformation, – racconta Federico Baiocco, Head of logistics Iveco Group – e dopo questa fase estremamente illuminante, abbiamo capito che per concretizzare la “vision” strategica sulla digital supply chain di Iveco Group, avremmo dovuto intraprendere un percorso di crescita progressiva e consapevole della transizione, dare forma graduale alla Digital Control Tower e lavorare con questo spirito insieme a partners in grado di accompagnarci e sostenerci lungo il percorso dal punto di vista della sfida tecnologica e del cambio dei paradigmi di business. Per questo, ma non solo, è nata questa cooperazione strategica con AWS e Capgemini”

Una Control Tower in grado di garantire una “vista” completa su tutti i processi

La risposta alla necessità di garantire visibilità su tutti i processi è stata chiaramente indirizzata con la progettazione e con la realizzazione di una “Torre di controllo” dalla quale osservare e controllare tutti i processi che governano la catena di approvvigionamento. Un “torre intelligente” che grazie a una serie di “viste” e con diverse modalità di collaborazione, permette all’azienda di “alzare lo sguardo” anche verso l’esterno, verso i fornitori e i partner garantendo una migliore efficienza, una capacità predittiva e una riduzione dei fattori di rischio.

Dal punto di vista operativo il progetto ha fatto leva anche sulla capacità di recuperare dati e intelligenza nelle fasi più delicate di una supply chain tanto vasta e complessa. Il valore dei dati che convergono centralmente nella Control Tower è poi amplificato da un lavoro di definizione di metriche specifiche che hanno il compito di permettere una misurabilità continua dei processi, una creazione di precisi punti di riferimento, per garantire un processo decisionale che conta così sull’interconnessione intelligente tra aree funzionali anche molto diverse e distanti.

La scelta di centralizzare dati, strumenti di gestione e processi è stata poi bilanciata con la decisione di garantire diverse forme di autonomia controllata, nella gestione di quegli impianti e di quei servizi a livello locale caratterizzati da specifiche necessità.

Un tema questo che riporta l’attenzione sulla gestione dell’eterogeneità, con un lavoro di integrazione che ha visto convergere e ottimizzare dati, processi di misurazione e gestione di indicatori anche “fuori standard”. La risposta all’esigenza primaria della centralizzazione e della gestione di “forme di autonomia” è arrivata grazie a soluzioni tecnologiche e organizzative in grado di garantire sia la “vista completa” sia una lettura omogenea, in termini di metriche di valutazione e di KPI, su tutti i processi, anche su quelli che arrivano appunto da percorsi e logiche diverse.

Peraltro, il valore strategico della visibilità globale su tutti i processi non si è “fermato” ai confini della supply chain Iveco Group, ma si è allargato al coinvolgimento anche di partner esterni, come i fornitori e come i trasportatori. A questi attori, l’Intelligent supply chain, mette a disposizione strumenti di gestione pensati per essere utilizzati nella loro operatività quotidiana con Iveco in un percorso che punta a semplificare il più possibile la loro integrazione nei processi, anche dal punto di vista della generazione e condivisione di informazioni.

Supplier e OEM dispongono di strumenti di collaboration che permettono di raggiungere una serie di benefici reciproci, come evitare i costi associati ai “colli di bottiglia” nelle operations, come la gestione degli early warning, come l’ottimizzazione in real time dell’inventory e un conseguente miglioramento nelle previsioni e nell’allocazione delle attività.

“Gli ultimi anni hanno evidenziato la necessità per le organizzazioni di costruire catene di fornitura agili e resilienti per rimanere all’avanguardia soprattutto dal punto di vista della sostenibilità”, commenta Eraldo Federici, Manufacturing, Aerospace, Life Sciences Director di Capgemini Italia. “È chiaro che non esiste un’unica soluzione, ma un’ Intelligent supply chain, scalabile e sostenibile raccoglierà significativi ritorni in termini di creazione di valore aziendale e raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.”

Tracciabilità completa in chiave E2E e Supplier arbitration

E2E Inbound traceability e Supplier arbitration rappresentano i primi due use case di riferimento del progetto. Il primo risponde alla necessità di garantire il tracking completo in chiave end to end nell’inbound. Grazie alla digital supply chain e alla Control Tower con questo use case si mette a disposizione una tracciabilità e un monitoraggio in tempo reale di tutte le spedizioni, con una valutazione dell’ETA (estimated time of arrival) sempre più precisa e sistemi di alert per minimizzare rischi e inconvenienti che possono incidere sulle operations. A tutto questo si aggiunge il valore di una capacità di intelligence per Iveco Group che, grazie alla disponibilità di dati, di analisi e di specifici KPI sulle performance, permette di predisporre piani di miglioramento continuo.

Grazie alla Supplier Arbitration si ottimizza la ricezione Inbound delle parti provenienti dai fornitori esterni. Una razionalizzazione delle attività che, ad esempio a fronte di una capacità di fornitura limitata, come è accaduto in particolare in tempi Covid, permette di ottenere una massimizzazione del valore e minimizzazione dei rischi per Iveco. La supplier arbitration indirizza in particolare la pianificazione di lungo-medio periodo, prima che il trasporto parta effettivamente e si va a integrare con la parte di Dock Scheduling e Yard management.

“Iveco Group, grazie al supporto di Capgemini, ha costruito una soluzione robusta e resiliente fondata sui servizi AWS appartenenti al framework AWS supply chain.
Il cuore della control tower di Iveco Group è Amazon Redshift, il servizio AWS completamente gestito che offre il miglior rapporto prezzo/prestazioni per il data warehousing in cloud. Grazie a tale servizio i nostri clienti possono eseguire query complesse su raccolte massive di dati strutturati in modo sicuro e affidabile.
La control tower è inoltre costituita da una componente di data ingestion serverless per interfacciare sorgenti eterogenee; tale componente è basata sul servizio Amazon Kinesis per semplificare la raccolta, elaborazione e analisi di flussi di dati in tempo reale in modo efficiente e scalabile.
L’utente può poi visualizzare i KPI identificati da Iveco Group direttamente in Amazon Quicksight, il servizio di Business Intelligence (BI) cloud native che scala automaticamente senza la necessità di configurare o gestire i propri server. Con Amazon Quicksight Iveco Group può accelerare le sue decisioni data-driven facendo leva su servizi di AI/ML come Amazon Quicksight ML Insights e Amazon Sagemaker.”  Antonio D’Ortenzio, Senior Manager Solutions Architecture Amanzon Web Services (AWS)

La flessibilità e la scalabilità del Cloud

La scelta tecnologica per lo sviluppo e la implementazione della Digital supply chain è stata basata su AWS Cloud e ha consentito la creazione di una data platform abilitata all’utilizzo di una ricca serie di soluzioni di Intelligenza Artificiale e Machine Learning in forma integrata con tutto l’ecosistema Iveco Group. In particolare, la scelta legata all’infrastruttura ha fatto riferimento agli use case e alle best practices AWS for manufacturing in diverse fasi come smart manufacturing, supply chain, smart product & services e sustainability.

Il ruolo del cloud per un progetto con questa complessità e con questa articolazione è direttamente collegato anche con la necessità di Iveco Group di impostare un piano di sviluppo incrementale, sia per quanto riguarda il rilascio di use case sia per quanto attiene gli impianti e i servizi coinvolti. L’approccio adottato punta a favorire una adozione in grado di valorizzare al massimo la generazione di valore in funzione delle priorità aziendali e della disponibilità di dati che arriva dagli use case stessi.

La roadmap nella quale si collocano la End to End Inbound traceability e la End to End Supplier arbitration comprende uno use case dedicato agli obiettivi di Sustainability e use case “specifici” come “Yard & Dock Management” che concentra l’attenzione sulla gestione ottimizzata dei piazzali e delle banchine.

Il valore del progetto risiede inoltre nella capacità di disporre di dati e conoscenza per alzare il livello di attenzione anche su “nuovi use case”, ovvero su attività che possono essere ottimizzate e riviste grazie alla intelligence che arriva della Control Tower. Un esempio è rappresentato dai vantaggi in termini di efficienza nella gestione delle risorse relative agli Urgent Freight. La disponibilità di dati da tutti gli impianti e la conoscenza precisa legata all’inventory permette di rivedere e ottimizzare in modo significativo le scelte che portano a utilizzare il trasporto urgente in favore di soluzioni alternative meno costose più efficaci e sostenibili.

Articolo originariamente pubblicato il 13 Giu 2023

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Mauro Bellini

Ha seguito la ideazione e il lancio di ESG360 e Agrifood.Tech di cui è attualmente Direttore Responsabile. Si occupa di innovazione digitale, di sostenibilità, ESG e agrifood e dei temi legati alla trasformazione industriale, energetica e sociale.

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