Innovazione industriale

Industria 4.0: il ruolo del Chief Financial Officer

Interconnessione vuol dire avere accesso ai dati delle macchine per analizzare gli indici di efficienza e poter verificare le performance dell’azienda anche sotto l’aspetto economico-finanziario. Con i dati raccolti si ottiene un aspetto intellegibile dell’interconnessione: avere a disposizione tutti gli elementi per condurre un’analisi finanziaria

Pubblicato il 26 Nov 2020

Stefano Massari

Amministratore delegato di DM Management & Consulting

chief financial officer


Interconnessione significa avere accesso ai dati delle macchine per analizzare gli indici di efficienza. Questi dati hanno la potenzialità di verificare le performance dell’azienda anche sotto l’aspetto economico-finanziario. Raccolti i dati, si tende a trascurare un aspetto intellegibile dell’interconnessione e cioè avere a disposizione tutti gli elementi per condurre un’analisi finanziaria. In tempo reale, è possibile osservare i costi nascosti e i ricavi sulla produttività della macchina. La digitalizzazione dell’impresa è la chiave della futura crescita economica e industriale. Grazie agli incentivi fiscali sono aumentati gli investimenti delle imprese per il proprio ammodernamento tecnologico. Parallelamente è nata anche una nuova consapevolezza circa l’importanza dell’analisi dei dati che l’impresa genera. Nel 2020, la maggior parte degli investimenti è stata sfruttata per acquistare software, database e strumenti per acquisire, elaborare, visualizzare e analizzare i dati. Queste informazioni, dati di produzione, commerciali e finanziari, grazie all’interconnessione delle macchine, arricchiscono il sistema valoriale che i Chief Financial Officer possono leggere in tempo reale, riducendo i tempi decisionali della direzione.

La nascita del digital Chief Financial Officer

Nell’era dell’Industria 4.0, il ruolo del CFO (Chief Financial Officer) è sempre più centrale nelle decisioni strategiche. I dati che le macchine comunicano in tempo reale, tra cui il tempo di lavoro, gli allarmi, le informazioni sulla manutenzione, diventano cruciali nell’analisi economico-finanziaria legata al miglioramento dell’efficienza aziendale. Le funzioni del CFO non si limitano più solo alla pianificazione finanziaria, al budget e alla rendicontazione ma si estendono al raggiungimento degli obiettivi di medio-lungo termine e alle operazioni che supportano la trasformazione dell’azienda.

La vera sfida è legata alla velocità di analisi dei report, in tempo reale, per supportare i processi decisionali. Da non sottovalutare anche l’analisi degli investimenti e il rapporto costi/benefici che consentono di capire se l’impresa sta producendo un utile e quali strategie finanziarie applicare per progettare la crescita dell’impresa.

Nasce così la figura del digital CFO, capace di utilizzare le nuove tecnologie, organizzare e analizzare le informazioni in tempo reale, ottimizzando i tempi decisionali. Per fare questo è necessario che il CFO analizzi e confronti i dati provenienti dai vari sistemi produttivi interconnessi con i valori di efficienza definiti dal CdA.

Si tratta di una rivoluzione tecnologica che comporta un radicale cambiamento dei modelli aziendali e della finanza d’impresa. Questa trasformazione digitale richiede la formazione continua del CFO al fine di conoscere e utilizzare il potenziale offerto dalle tecnologie abilitanti.

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L’approccio data-driven nella smart factory

Uno dei pilastri della smart factory è la raccolta e l’analisi di un grande numero di dati, provenienti da diverse fonti, a supporto dei processi decisionali: i big data.

I big data, così come l’intelligenza artificiale e il machine learning possono aiutare il CFO a districarsi tra i report, il monitoraggio del mercato ed il tracciamento delle inefficienze della supply chain. Si tratta di estrapolare i dati per generare vendite, aumentare la produttività e ridurre il tempo di produzione. I dati possono aiutare il CFO a prevedere costi, benefici e a definire un equilibrio tra cosa esternalizzare e cosa no.
Il problema principale tra i CFO risulta essere l’integrazione dei sistemi dai quali derivano le informazioni cruciali per prendere decisioni al momento giusto. Qui giunge in soccorso un altro elemento chiave: l’integrazione orizzontale e verticale dei sistemi informativi che creano un unico sistema integrato, costituito da tutti i reparti e funzioni aziendali. L’utilizzo di sistemi in grado di reperire, calcolare e analizzare i dati per costruire i KPI (Key Performance Indicator) aziendali consente di stilare report ed individuare criticità di efficienza. Questo continuo flusso di informazioni provenienti dalla fabbrica permette di estrapolare, in tempo reale, informazioni certe che i CFO possono analizzare rapidamente in modo da intervenire nell’immediato.

La mancanza di dati, da cui estrapolare informazioni coerenti sullo stato dell’impresa, spinge molte organizzazioni a perseguire sfrenatamente la riduzione dei costi fissi e di struttura senza preoccuparsi della redditività e della competitività attuale e futura dell’impresa.

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Chief Financial Officer e il controllo economico e finanziario

Se nel passato le funzioni principali erano prevalentemente rivolte al controllo e alla gestione del reparto amministrativo, oggi sono rivolte all’analisi dell’industria digitalizzata e del suo processo produttivo.

Un digital CFO deve potere creare un sistema di controllo in grado dialogare, in stretto contatto, con un sistema di KPI creati ad hoc sulla specifica azienda. L’impiego delle tecnologie offre la possibilità di un nuovo modello circolare di controllo economico e finanziario che coinvolge anche i reparti produttivi.

Nella sua definizione classica, il controllo di gestione è l’insieme di strumenti, processi e ruoli che aiutano ad indurre comportamenti sia individuali che organizzativi, tali da supportare il management nel raggiungimento degli obiettivi prefissati e nell’utilizzo efficiente ed efficace delle risorse.

La smart factory ha creato un nuovo modello di gestione, dove tutti i reparti operativi e strategici possono coordinarsi per analizzare i risultati economici, i margini reali e la redditività presente e futura dell’impresa. Consentire ai dirigenti di analizzare le informazioni ottenute dalla smart factory permette di osservare dove sono i costi nascosti che comportano sostanziali perdite economiche finanziarie, ad esempio: le inefficienze dei processi, le insoddisfazioni delle risorse umane, il sottoutilizzo dei sistemi produttivi.

È evidente l’enorme potenzialità dell’interconnessione dei dati nella verifica delle performance aziendali anche dal punto di vista economico-finanziario. Infatti, se il CFO può analizzare il MOL contribuisce al miglioramento continuo dell’impresa, evidenziando le aree di perdita ed incrementando temporaneamente i costi fissi con investimenti mirati sul medio-lungo periodo.

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Stefano Massari
Amministratore delegato di DM Management & Consulting

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