Nella locomotiva del Nord Est quasi un’azienda su due ha utilizzato – o intende farlo – gli incentivi previsti dal Piano Nazionale Industria 4.0. Una buona notizia che però nasconde una realtà meno rosea: solo il 15% infatti ha già approfittato dell’opportunità e quasi il 54% delle imprese non lo ha fatto né intende farlo. Dato ancora più sorprendente: un’azienda su cinque non conosce gli incentivi.
Sono le cifre principali contenute nell’Opinion Panel realizzato da Fondazione Nord Est su un campione di 619 imprenditori e manager del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e del Trentino Alto Adige, interpellati nel corso del mese di giugno 2017 su alcune questioni di attualità sociale ed economica.
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I dati
Torniamo ai dati: il 15,3% delle imprese del Nord Est ha approfittato degli incentivi previsti dal piano Industria 4.0, mentre il 31% intende farlo entro la scadenza. Se si considerano le imprese con più di 50 addetti le percentuali salgono al 24,1% (imprese che hanno già approfittato) e 37,9% (imprese che ne approfitteranno).
La scelta di non investire
Ecco le motivazioni più ricorrenti che ha spinto le imprese del Nord Est a non utilizzare le misure previste dal piano industria 4.0:
- Per quasi il 39% degli intervistati vengono incentivate tecnologie che non risultano interessanti per l’azienda.
- Quasi un quinto delle imprese (19%) dichiara di non essere a conoscenza degli incentivi.
- Il 16,3% non ha investimenti in programma a causa delle capacità produttiva già inutilizzata.
- Il 15,4% non ha i mezzi finanziari per affrontare gli investimenti.
- L’11,4% dichiara che la legge è troppo complicata.
- L’11,1 che ha già fatto investimenti “4.0” in passato.
Se la prima motivazione pare comprensibile alla luce del fatto che lo strumento dell’iperammortamento è fondamentalmente pensato per le aziende del comparto manifatturiero, sorprende invece il dato sulla non conoscenza degli incentivi: secondo i dati dell’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano solo il 16% delle imprese italiane a fine 2016 non conosceva le misure del piano. Davvero curioso che in un territorio a marcata vocazione manifatturiera il dato sia – a giugno – del 19%, considerato anche che nei primi sei mesi del 2017 non c’è stato giorno che radio e giornali (non solo specializzati) abbiano parlato di questo tema.
Le scelte di chi ha investito
L’iperammortamento è la modalità di gran lunga più scelta dalle imprese che hanno già effettuato investimenti o che lo intendono fare a breve. Il 72,1% delle imprese ha utilizzato tale strumento (79,6% tra le imprese con più di 50 addetti). La “Nuova Sabatini” è stata utilizzata dal 46% delle imprese, 49,4% tra quelle di dimensioni minori. Il credito d’imposta sugli investimenti in Ricerca e Sviluppo (R&S) ha incontrato i favori del 38% delle aziende nordestine e risulta particolarmente utilizzato tra le imprese con più di 50 addetti (57,4%). Tra le altre misure seguono il “Patent Box”, 8,4% ma 24,1% tra le grandi e le misure per start up e PMI innovative (3,1%).
Robot, additive manufacturing e simulazione
In che tipo di tecnologie hanno investito le imprese? Il 35,3% delle imprese del Nord Est che ha utilizzato lo strumento dell’iperammortamento ha investito in robot, il 26,6% in stampanti 3D per l’additive manufacturing, il 22,7% in sistemi di simulazione tra macchine interconnesse per ottimizzare i processi.
Competence center e risorse umane
Rispetto all’iniziativa condotta dalle Università del Nord Est di associarsi per costituire un competence center il 41,4% delle imprese dichiara di non esserne a conoscenza mentre il 36,4 lo considera un comportamento condivisibile. L’8,4% delle imprese la considera un’attività tardiva, che andava fatta prima.
Gli imprenditori e i manager del Nord Est valutano importante (72,6%) se non decisiva (11,8%, 18,6% tra le imprese di dimensioni maggiori) la riqualificazione dei lavoratori in chiave “industria 4.0”.