In occasione dell’evento “Le competenze manageriale per l’Industria 4.0”, promosso da Federmanager lo scorso 4 novembre, è stato affrontato il tema delle professionalità manageriali per la nuova industria digitale.
“Nella legge di Bilancio si utilizza la leva fiscale per spingere le imprese a investire su Industry 4.0. E questo va benissimo, ma non sarà sufficiente. Noi chiediamo agevolazioni per l’inserimento nelle nostre imprese di manager competenti in innovazione e digitale. Solo con il giusto mix di macchine e uomini vinceremo questa sfida”, ha dichiarato il presidente Federmanager Stefano Cuzzilla.
“Va costruita una squadra di contaminatori digitali, utilizzando manager formati e orientati alla digital transformation”, ha auspicato il direttore generale della federazione Mario Cardoni. “Forse c’è stato difetto di progettazione quando si è detto di puntare sui 3.000 futuri manager che usciranno dalle università e dai circuiti formativi. Per cogliere la sfida di Industry 4.0 bisogna essere rapidi e veloci e inserire subito nelle nostre Pm, anche in forma di temporary, quei manager di alto profilo che sono già disponibili sul mercato”.
“Questa rivoluzione ha complessità e tempi incredibili”, ha dichiarato Lorenzo Basso, deputato PD, Commissione Attività produttive. “Noi siamo abituati a tecnologie e crescita lineari, compatibili con la nostra tradizione industriale. Oggi bisogna conoscere e anticipare i processi di business e le tecnologie abilitanti per essere competitivi sui nuovi mercati. Crediamo nell’idea del manager dell’innovazione, come figura di raccordo tra il mondo dell’università e della ricerca applicata e quello delle piccole, medie e grandi imprese”.