Digital Transformation

Edge, AI e collaborazioni di filiera: così Gasparini si è trasformata da costruttore di macchine a esperta del processo di piegatura

Gasparini, storica azienda italiana nel settore delle macchine utensili, è riuscita a reinventarsi grazie a un percorso di trasformazione digitale di successo, trasformando le sue macchine da prodotti a piattaforme digitali, grazie alla collaborazione con BeanTech. Una trasformazione che ha portato l’azienda dall’essere costruttore di macchine a provider di servizi e che sottolinea i vantaggi dei nuovi modelli di business basati sui servizi.

Pubblicato il 26 Gen 2024

cyber 4.0

In uno scenario industriale sempre più digitale, dove i macchinari devono potersi facilmente adeguare ai cambiamenti delle necessità degli end-user e stare al passo con l’evoluzione tecnologica, i costruttori di macchine devono trovare nuovi modi per abilitare vantaggi competitivi e rispondere alle esigenze dei clienti.

Da un approccio collaborativo con partner tecnologici possono nascere nuovi modelli di business basati sui dati, in grado di arricchire l’offerta, a partire dai macchinari, con servizi in grado di creare nuove opportunità per generare valore.

È il caso di Gasparini, storica azienda italiana produttrice di macchine per la lavorazione della lamiera che, in risposta alle sfide poste dall’Industry 4.0, ha intrapreso un percorso di trasformazione radicale basato sulla trasformazione digitale.

Da semplice produttore e azienda monoprodotto, Gasparini si è evoluta in una realtà in grado di trasformare le sue macchine in piattaforme di servizi tecnologicamente avanzati, dando vita a G4Factory. Il risultato è la trasformazione da azienda esperta di macchine piegatrici a una realtà esperta nel processo di piegatura.

Un passaggio strategico che sottolinea l’importanza dell’innovazione digitale nel panorama industriale contemporaneo per i costruttori di macchine e che offre significativi vantaggi competitivi.

Gasparini: una nuova identità nell’era digitale

Nonostante una lunga esperienza nella progettazione di macchine per la lavorazione della lamiera e una posizione di mercato consolidata – con 48 anni di esperienza e oltre ottomila macchine realizzate – anche Gasparini, storica azienda italiana, si è trovata ad affrontare le sfide di un panorama industriale in costante evoluzione.

“Siamo un’azienda che ha scelto di evolvere per restare competitiva sul mercato, passando dal concetto di manufacturing al concetto di engineering. Le macchine che realizziamo sono basate su specifiche molto precise ed evidenze molto strette della nostra clientela”, spiega Alberto Fedalto, IT and Digital Transformation Manager di Gasparini.

“Negli ultimi anni abbiamo notato che sul mercato si è verificato una sorta di ‘appiattimento’ dell’offerta di produzione di macchine, anche perché lo sviluppo elettromeccanico ha raggiunto una certa soglia difficile da superare”, aggiunge.

L’azienda si è quindi trovata davanti a un dilemma: come evolvere la sua offerta in modo da potersi differenziare dalla concorrenza?

La risposta, anche per la natura di Gasperini, è ricaduta sul digitale. L’azienda ha quindi intrapreso, circa 6/7 anni fa, il suo percorso di digital transformation.

Rivoluzione digitale in Gasparini: da produttore di macchine a piattaforma di servizi

La rivoluzione digitale ha segnato un punto di svolta nella storia di Gasparini. Attraverso l’integrazione delle nuove tecnologie digitali nei propri processi produttivi e nella gestione dei dati, l’azienda è passata da essere un semplice produttore di macchine a proporre una piattaforma completa di servizi per l’industria manifatturiera.

“Ci siamo resi conto che, come molti altri produttori di macchine, eravamo profondi conoscitori delle nostre macchine ma non dei processi in cui venivano impiegate”, spiega Fedalto.

L’azienda ha quindi intrapreso un percorso di digitalizzazione graduale, passando da alcuni importanti step tecnologici: in primo luogo, ha iniziato a raccogliere e analizzare i dati provenienti dai sensori per monitorare il processo di piegatura (e non unicamente il macchinario).

Da questo punto di partenza, Gasparini ha capito che la sua evoluzione doveva essere improntata ad affrontare quella che sarebbe diventata una sfida sempre più cruciale per i suoi clienti: rispondere alla crescente mancanza di manodopera specializzata.

Da subito, sono stati evidenti i limiti delle tecnologie impiegate nell’azienda a quel tempo: la piattaforma che veniva impiegata per monitorare i dati provenienti dai macchinari era infatti chiusa, non scalabile, non personalizzabile e non offriva la possibilità di gestire sensoristica aggiuntiva. Era inoltre priva di un’interfaccia intuitiva.

“Quello di cui avevamo bisogno per la nuova piattaforma era un sistema scalabile, integrato ed autonomo, basato su componentistica industriale, sviluppato ad hoc e personalizzabile, che consentisse calcoli ed elaborazioni complesse on-edge, costantemente aggiornato e mantenuto”, aggiunge Fedalto.

Ripensare le macchine in ottica digitale

L’azienda ha quindi compreso il cambio di paradigma che doveva compiere: ripensare le sue macchine in ottica digitale.

“Abbiamo preso la nostra struttura, il nostro layout della tecnologia della macchina e abbiamo cominciato a integrarlo con sensori digitali, una parte Edge piuttosto complessa che permettesse quindi di gestire i dati, con al suo interno un cuore che si alimenta e cresce grazie ad algoritmi evoluti di intelligenza artificiale, con un’industrial HMI evoluta e integrata con quella del controllo numerico. I dati vengono anche trasmessi in Cloud per poter poi acquisire informazioni sul processo e crescere in parallelo alla crescita tecnologica della soluzione”. 

Tuttavia, non tutte le competenze necessarie a gestire questo cambio di paradigma erano presenti in azienda.

“La trasformazione digitale – prosegue Fedalto – passa dalle tecnologie, ma richiede ben più di un salto tecnologico. Richiede anche un cambio di mentalità e cultura e noi abbiamo capito che, come produttori di macchine, dovevamo affidarci a un partner tecnologico in grado di supportarci nelle competenze che si sarebbero rese necessarie ad attuare con successo questa trasformazione”.

Si avvia quindi la collaborazione con BeanTech, azienda specializzata nell’integrazione di soluzioni informatiche e nella ricerca connessa allo sviluppo software.

Questo cambiamento ha permesso a Gasparini di passare da un concetto di macchina a un concetto di piattaforma digitale, dove la macchina diventa un driver per offrire servizi ai clienti.

Un passaggio indispensabile alla competitività dell’azienda, in un settore dove sta diventando sempre più difficile differenziarsi unicamente sulla base dell’hardware offerto.

“Il digitale permette di passare a nuovi modelli organizzativi. Nel nostro caso, abbiamo adottato un nuovo modello che ci ha permesso di creare una partnership molto stretta con il partner tecnologico, il che ci ha permesso di dar vita a una soluzione che ha al centro il dato, che viene raccolto a bordo macchina, ma che rappresenta anche un sistema che è parallelo alla macchina e che può crescere indipendentemente dalla crescita e dall’obsolescenza della macchina“.

Da questa collaborazione, quindi, l’azienda è riuscita ad ottenere un prodotto che potesse evolvere più velocemente e rimanere al passo con le tecnologie: un concetto di una piattaforma digitale che permette di erogare servizi al cliente in termini di automazione evoluta, di fabbrica interconnessa, sistemi interconnessi mobile, dell’AI della robotica e di una control room.

G4Factory, una piattaforma per il controllo delle performance produttive e della manutenzione

Il primo frutto di questa collaborazione è G4Factory, una piattaforma digitale  per il controllo delle performance produttive e la gestione della manutenzione.

Questo questo sistema funziona come un MES: è una piattaforma che permette al cliente di monitorare i propri asset. Organizzando tutti i segnali e sensori all’interno della macchina permette di monitorare la produzione, l’avanzamento degli ordini sul ciclo e gestire anche tutta la parte di maintenance – quindi il controllo e monitoraggio delle prestazioni anche in termini predittivi –, grazie alla raccolta e l’analisi dei dati.

Attraverso l’analisi dei dati con algoritmi avanzati di intelligenza artificiale, la piattaforma abilita diversi vantaggi. Gasparini può così offrire ai suoi clienti una macchina compliance con la normativa e i requisiti di Industria 4.0, ma che è pronta anche al nuovo paradigma 5.0.

Inoltre, G4Factory è:

  • integrabile con i sistemi esistenti MES/ERP già in adozione presso le aziende
  • adattabile a contesti produttivi diversi
  • interamente configurabile dal cliente a seconda delle esigenze per creare alert e report
  • connessa a un sistema remoto di asset management

L’applicazione è divisa in tre moduli:

  1. G4Make, dedicato agli operatori. Si installa a bordo macchina per le macchine Gasparini e, grazie alla collaborazione con BeanTech, anche sulle macchine di altri produttori. A partire dai dati raccolti è possibile analizzare il processo produttivo e grazie ad algoritmi di AI si sopperisce alla mancanza di manodopera esperta
  2. G4Lead, dedicato ai responsabili dell’impianto, per la supervisione dell’impianto
  3. G4Care, venduto come servizio, che permette di abilitare la manutenzione predittiva della macchina. A partire da questo servizio, l’azienda sta pensando di offrire dei piani manutentivi ad hoc.
“Questo è il primo prodotto che portiamo sul mercato, ma grazie a questo cambio di paradigma stiamo pensando di portarne anche altri. Ad esempio, a partire dai dati che poi vengono analizzati da algoritmi di AI siamo in grado di poter controllare l’angolo di piega della lamiera senza l’ausilio di strumenti esterni”, conclude Fedalto. 

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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