DigitBrain, il cervello digitale europeo (e genovese) dedicato ai processi di produzione

Un “cervello digitale” per la replica dei processi di produzione che utilizza intelligenza artificiale e Big data: è questo l’ambito del progetto DIGITbrain che coinvolge 14 Stati dell’Unione Europea e ha un valore di quasi 10 milioni di euro. A guidarlo, per il Sud Europa, sarà Start 4.0, il Competence Center genovese

Pubblicato il 24 Lug 2020

digitbrain


Sviluppare un “cervello digitale”, tecnologico e modulabile a seconda del contesto, per consentire alle PMI manifatturiere di accedere a impianti di produzione avanzati per raccogliere e scambiare dati in massima sicurezza e velocità, al fine di acquisire e valutare i dati del ciclo di vita di un prodotto. È questo lo scopo del progetto DigitBrain, che coinvolge 14 Stati dell’Unione Europea e si è aggiudicato fondi di Horizon 2020 per un valore di 9,5 milioni di euro. A guidarlo, per il Sud Europa, sarà Start 4.0, il Competence Center genovese.

Start 4.0 è stato selezionato, assieme a organismi di spicco come il centro di ricerca tedesco Fraunhofer, come partner di un consorzio internazionale di 36 soggetti, capace di mettere insieme imprese e partenariati provenienti dall’Italia, Germania, Spagna, Ungheria, Repubblica Ceca, Olanda, Danimarca, Russia, Finlandia, Romania, Estonia, Austria e UK. Il centro di competenza genovese avrà il compito di supervisionare due progetti pilota, uno dedicato alla filiera del fashion di lusso, e l’altro dedicato al taglio laser e alla formatura di prodotti in alluminio. Progetti che permetteranno di creare una “copia digitale” dei processi di produzione e di ottimizzare le attività.

Un cervello digitale per le Pmi

I fondi a disposizione del progetto verranno utilizzati per condurre le attività di innovazione volte allo scale-up ed all’integrazione di una serie di piattaforme sviluppate durante progetti di innovazione precedenti, implementando il concetto di Digital Twin con un approccio innovativo, chiamato “Digital Product Brain” (DPB) e un modello di business intelligente chiamato “Manufacturing as-a-Service”(MaaS).

Questa impostazione permetterà di trattare la capacità manifatturiera come una “commodity plug-and-play”, come un software, grazie a uno strumento integrato che sfrutta sensori, dispositivi Internet of Things Industriali (IIoT), sistemi di produzione cyber-fisici (CPPS), dati, modelli e algoritmi.

Lo sviluppo di un DigitBrain, ispirato dai principi di innovazione tecnologica e sostenibilità della produzione a tutto tondo, è dedicato nel progetto al settore manifatturiero, ma per caratteristiche è applicabile in molti altri domini, a partire dalle infrastrutture complesse come un porto, un aeroporto, un viadotto autostradale.

Start 4.0 hub di riferimento per il Sud Europa

Il Centro di Competenza Start 4.0 avrà un ruolo strategico all’interno del progetto diventando uno dei 6 Digital Innovation Hub (DIH) europei, entità di accentramento e moltiplicazione dei risultati del progetto che puntano a creare il contesto nel quale tutti i soggetti coinvolti nel ciclo di vita di un prodotto possano dialogare, dalle PMI manifatturiere ai produttori di macchine, dai fornitori di tecnologia ai clienti finali.

Per il territorio del Sud Europa questo ruolo sarà svolto dal Centro di Competenza italiano Start 4.0. Tra i compiti, ci sono obiettivi che sono identitari per Start 4.0, come quello di attirare finanziamenti nazionali e regionali, promuovere e gestire il processo di Open Call, orientare le parti interessate del settore manifatturiero e contribuire alla creazione di un network di PMI per co-creare e sperimentare innovazioni digitali.

Fashion e taglio laser, ecco i primi due progetti sperimentali

Durante il progetto sono previsti 21 esperimenti, 7 dei quali saranno in svolgimento già alla partenza del progetto, per validare la soluzione DigitBrain e alimentare la piattaforma con informazioni provenienti da più aree del settore manifatturiero.

In questo ambito Start 4.0 avrà il compito di supervisionare e accompagnare i partner di due progetti pilota.

Il primo è Digital style e coinvolge la filiera del fashion di lusso, le aziende Porini e Domina e vede come end user Fratelli Piacenza, fornitore di tessuti per tutti i produttori di marchi di moda leader a livello mondiale (Zegna, Gucci, Prada, Louis Vuitton, Hermès tra gli altri). L’obiettivo dell’esperimento è principalmente quello di creare una copia digitale del processo di produzione (gemello digitale) che mostra tutti i parametri necessari per la sua elaborazione e analisi al fine di consentire un’ottimizzazione della pianificazione della produzione nei reparti di tessitura e finitura.

Il secondo è Digital Brain for Laser-Cutting and Forming of Aluminium e vede protagonista Gigant, una PMI manifatturiera che offre soluzioni complete e integrate per la lavorazione della lamiera. L’esperimento ha come obiettivo lo sviluppo e l’implementazione di soluzione di cervello digitale per uno dei sistemi di produzione, destinato al taglio laser e alla formatura di prodotti in alluminio.

La genovese Stam cuore del tecnologico di DigitBrain

Ad avere un ruolo importante in questo progetto sarà l’azienda genovese Stam Srl, società di ingegneria multidisciplinare, che fa parte del Centro di Competenza Start 4.0, che fornisce soluzioni high-tech nei settori Industria 4.0 e Robotica, Spazio e Difesa, Sicurezza e Trasporti, Energia e Bio-Economy.

Stam sarà il cuore tecnologico del progetto cervello digitale per quanto riguarda l’impatto ambientale dei processi manifatturieri e farà leva sulla propria esperienza nell’analisi e nella modellizzazione di prodotti e processi industriali per supportare lo sviluppo di modelli di sostenibilità ambientale ed i rispettivi algoritmi che saranno integrati all’interno del cervello digitale.

L’approfondimento con Cristina Battaglia

Con Cristina Battaglia, direttore del Competence Center Start 4.0, abbiamo fatto un approfondimento tecnologico per capire meglio gli aspetti tecnologici, i soggetti protagonisti e le tempistiche del progetto. Buon ascolto!

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Fabrizio Cerignale

Giornalista professionista, con in tasca un vecchio diploma da perito elettronico. Free lance e mobile journalist per vocazione, collabora da oltre trent’anni con agenzie di stampa e quotidiani, televisioni e siti web, realizzando, articoli, video, reportage fotografici. Giornalista generalista ma con una grande passione per la tecnologia a 360 gradi, da quella quotidiana, che aiuta a vivere meglio, alla robotica all’automazione.

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