1,5 miliardi di dollari in 5 anni, ovvero 1,4 miliardi di euro.
A tanto ammonta il piano di investimenti annunciato da Microsoft nel nostro Paese e che si configura, di fatto, come una sorta di rilancio del piano Ambizione Italia del 2018.
Un piano di investimenti, nel quale rientra in primo luogo l’apertura di una Region Data Center nel nostro Paese, che arriva in un momento di particolare criticità per l’Italia, che si trova ad affrontare gli effetti economici di un’emergenza sanitaria dalla quale non siamo ancora usciti, che vanno ad assommarsi ai ben noti ritardi strutturali di cui spesso si parla.
Indice degli argomenti
Digitalizzare per uscire dalla crisi
Non è un caso che alla presentazione dell’iniziativa, ribattezzata “Ambizione Italia #DigitalRestart”, abbiano preso parte oltre a Silvia Candiani, Amministratore Delegato di Microsoft Italia, e a Jean-Philippe Courtois, executive vice president and president, Microsoft Global Sales, Marketing and Operations, anche Paola Pisano, Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, e Stefano Patuanelli, Ministro per lo Sviluppo Economico.
Proprio il ministro Pisano ha ricordato come “non siamo ancora usciti dalla situazione critica, dalla quale tuttavia è nata una forza propulsiva verso il digitale. Una spinta che va governata, che non deve andare dispersa, ma fatta crescere e sviluppare nel framework del Paese”. Pisano ha ricordato anche come si tratti anche di una “sfida sociale, per aiutare con la tecnologia le persone anziane, gli studenti, che magari oggi non hanno connettività, e includere con tecnologie semplici e accessibili le persone svantaggiate”. Una sfida di consapevolezza, che consiste nel trovare il giusto bilanciamento tra rischi e opportunità.
Anche per Stefano Patuanelli l’emergenza sanitaria “ha messo in luce alcune fragilità del Paese, tra le quale la digitalizzazione e la disponibilità di adeguate infrastrutture digitali. Oggi è importante dare attenzione alle PMI che non hanno da sole la forza di avvicinarsi alla digitalizzazione e che hanno bisogno di una educazione al digitale”. Sempre Patuanelli ha sottolineato come dal digitale e dal cloud nascano opportunità di fornire nuovi servizi ai cittadini, di sviluppare una nuova Didattica a Distanza, monitorare la situazione sanitaria.
Ambizione Italia #DigitalRestart: una Region Datacenter e 5 pillar
Concretamente, il piano Ambizione Italia #DigitalRestart oltre all’apertura di una Region Datacenter nel nostro Paese partendo da Milano prevede un piano di supporto alla crescita economica del Paese, con l’ambizioso obiettivo di fare dell’Italia un “leader globale nell’innovazione”.
Se per il datacenter non vi sono al momento dati precisi né sulle tempistiche (“Stiamo sollecitando tutte le autorizzazioni dagli enti preposti” ha dichiarato Candiani in merito) né sul luogo in cui verrà realizzato (“Non sono informazioni che condividiamo anche per motivi di sicurezza”), il piano nel suo complesso prende il via immediatamente e si articola su 5 pillar ben definiti:
- Digital Skill
- Alleanza per lo smart working
- AI Hub
- Piano PMI
- Alleanza per la sostenibilità
Digital skill
Per quanto riguarda i digital skill è di fatto un progetto già partito: l’obiettivo è ridurre lo skill gap e formare 1,5 milioni di persone nel giro di 3 anni.
Un obiettivo che mira a colmare la mancanza di competenze proprio nel mondo del digitale, dove al momento si segnalano, secondo Candiani, “150.000 posti vacanti perché mancano le professionalità che servono”, puntando sì sulle giovani generazioni, ma anche con programmi di reskill della durata di tre mesi.
Alleanza per lo smart working
Alleanza per lo smart working, come è comprensibile, prende il via anche dall’esperienza di questi mesi di emergenza ed è uno degli ambiti nei quali già si sta manifestando la stretta collaborazione con i partner.
“Sono già 50 i nostri partner coinvolti nell’iniziativa Flexible Work. Il volano è già avviato. È importante capire che tutte queste iniziative sono aperte, sono inziaitive di ecosistema, nelle quali trovano spazio i partner, le startup, le università e i centri di ricerca e i nostri stessi clienti che sono loro stessi fonte primaria di ispirazione”.
A questo progetto prendono parte anche realtà come Borsa Italiana, Cariplo Factory, Confindustria, EY, OGR Tech, Politecnico di Milano, Poste Italiane, Sace, Unicredit e Vodafone Italia: l’obiettivo è toccare 500.00 pmi e startup nei prossimi tre anni con programmi e soluzioni digitali e un focus specifico sul cloud.
“In realtà – ha precisato Silvia Candiani – considerato il momento e le difficoltà attuali, questo programma è quello sul quale c’è una particolare accelerazione”.
AI Hub
Con AI Hub Microsoft intende invece dar vita a centri nei quali le imprese possano capire qual è il valore che deriva dall’infondere l’Artificial Intelligence nelle loro Operation. “Sono centri di competenza per il fast prototyping in ambiti quali il Made In Italy, lo Smart Manufacturing, settori verticali. Vogliamo dare l’opportunità a tutte le aziende di sperimentare l’AI. Gli Hub saranno una estensione degli experience center realizzati, ma soprattutto verranno realizzati anche con partner universitari o della ricerca”.
Piano PMI
Il Piano piccole e medie imprese è di fatto un piano di aiuti alla digitalizzazione, “soprattutto per quelle realtà che si trovano in difficoltà dopo l’emergenza Covid: vogliamo aiutarle a innovare e a digitalizzarsi, anche aprendo piattaforme nuove di e-commerce o di relazione con i loro clienti”.
L’ultimi pillar è di particolare importanza perché ha una stretta relazione con il Green Deal, come, non a caso, ha anche sottolineato il Presidente del Consiglio Conte in un messaggio inviato a Microsoft per l’occasione.
Alleanza per la sostenibilità
Alleanza per la sostenibilità ha come obiettivo lo studio di soluzioni tecnologiche per garantire efficienza e la riduzione dell’impatto ambientale.
“È un impegno globale per Microsoft”, ha spiegato Silvia Candiani, ricordando come la società si è impegnata a utilizzare il 100 per cento di energie rinnovabili entro i prossimi 5 anni e a diventare carbon negative entro il 2030. “Mi preme sottolineare anche come lo stesso passaggio al cloud ha un impatto positivo con un guadagno del 93% in termini di efficienza per le imprese che lo adottano.
A livello nazionale, nello specifico, Alleanza per la Sostenibilità contribuirà al New Green Deal dando vita a un ecosistema di open innovation per far fronte alle sfide climatiche e ambientali più urgenti.
Fondamentale, nel quadro di Ambizione Italia #DigitalRestart la costituzione di un advisory board, che avrà il compito di identificare le priorità, condividere le best practice e promuovere iniziative di formazione e di occupabilità.
Le opportunità dalla Region Datacenter
Per quanto riguarda invece la Region Datacenter, Silvia Candiani ha sottolineato come secondo una ricerca condotta dal Politecnico di Milano in collaborazione con la stessa Microsoft e che dovrebbe essere resa pubblica a breve, la creazione di una Regione Data Center nel nostro Paese può generare “più di 10.000 opportunità di lavoro e circa 9 miliardi di dollari di indotto diretto e indiretto entro la fine del 2024”, cui andranno ad aggiungersi anche “i vantaggi per le imprese e l’ecosistema tecnologico ulteriormente abilitati dalla Regione Data Center”.
Con Poste Italiane verso il cloud ibrido
L’ultimo tassello di questo complesso annuncio è rappresentato dal rinnovo della partnership strategica tra Microsoft e Poste Italiane, con l’obiettivo di sviluppare nuovi servizi cloud per le imprese e il settore pubblico.
Alla presenza dell’Amministratore Delegato di Poste Italiane Matteo Del Fante, il programma è stato delineato nei suoi asset portanti: la creazione di una Piattaforma di ecosistema per le PMI, che metterà a disposizione servizi congiunti da parte di Poste e Microsoft e programmi di formazione, e lo sviluppo di una Piattaforma Nazionale di Cloud Ibrido che unisce l’architettura DataCenter di Poste Italiane con le soluzioni cloud Microsoft Azure per dar vita a una offerta congiunta di servizi cloud ibridi per le piccole medie e grandi organizzazioni.
La collaborazione guarda anche all’organizzazione interna di Poste e dunque il piano guarda anche al prosieguo del processo di digital trasformation in Poste, con ampia adozione di cloud e smart working e programmi di formazione per i dipendenti.