Su questo sito parliamo costantemente di Industria 4.0, sottolineandone gli elementi di interdisciplinarietà tecnologica e il grande ruolo che hanno anche i fattori non tecnologici, come ad esempio la formazione. Lo sforzo divulgativo di Innovation Post, che speriamo i nostri lettori apprezzino, incontra il limite del mezzo – quello del portale internet – che ben si presta alla condivisione, ma ahimè poco alla riflessione e all’approfondimento per i quali nulla può sostituire la lettura di un libro. Non so se fossero queste le intenzioni di chi, a Pisa, ha avuto l’idea brillante di dedicare a questi temi un mini-libro intitolato “Industria 4.0 senza slogan”, un opuscolo informativo e divulgativo che ho scaricato e letto prima di scrivere queste righe.
Realizzato da un pool di borsisti e ricercatori – Gloria Cervelli, Leonello Trivelli, Simona Pira – coordinati dal professor Gualtiero Fantoni dell’Università di Pisa, il libro è una vera e propria “guida” a Industria 4.0, che cerca di rispondere in maniera organizzata a una serie di domande comuni relative ai costi e benefici, all’impatto sulle diverse aree funzionali dell’azienda, senza tralasciare una rassegna (quasi) completa delle tecnologie abilitanti, dall’RFID ai Cobot e un cenno al tema delle competenze.
Nella presentazione del libro pubblicata sul sito dell’Università di Pisa si legge che il libro nasce da una provocazione che la Regione Toscana ha lanciato nel corso degli Incontri di Artimino nel novembre 2016 in merito alla grande attività di divulgazione che il tema Industria 4.0 richiede per raggiungere capillarmente tutte le imprese: “l’Università si occupa di ricerca e di alta formazione, ma è capace di fare divulgazione?”. Ecco quindi che questo pool di ricercatori ha avviato un ciclo di interviste a professori ed ex studenti dell’ateneo pisano e non solo, da cui scaturiscono i contenuti del volume. La lista dei contributor è disponibile qui.
Personalmente ho trovato il volumetto ben pensato e realizzato. Lo sforzo di fornire definizioni chiare ed esempi concreti è sicuramente riuscito. In questo senso il “senza slogan” presente nel titolo del volume è… uno slogan che mantiene le promesse.
Il libro può essere scaricato gratuitamente (non però senza “donare” una email alla causa) in formato PDF sul sito dedicato all’iniziativa.