La “4.0” non è più solo per l’industria che produce, ma anche per l’impresa che “crea valore aggiunto”. Il 1° ottobre 2020 è stata pubblicato il Rapporto Tecnico UNI/TR 11749:2020 “Tecnologie Abilitanti per Industry 4.0 – Integrazione ed interconnessione: aspetti principali ed esempi” (vd. link), aggiornamento della versione del 2019. È questo il primo passo fondamentale, dal punto di vista tecnico, per uscire dalla “fabbrica” e capire come allargare il bacino d’utenza dei benefici fiscali a tutte le tipologie di imprese, quindi ad esempio anche per la Sanità, i servizi, l’agricoltura e la zootecnia. Da Industria 4.0 a Transizione 4.0 insomma. Se per il settore della Sanità 4.0 era già stata pubblicata una specifica circolare del MiSE (n. 48610, 1° marzo 2019, vd. link) per la corretta classificazione di alcune apparecchiature (quali quelle per la diagnostica per immagini o per la radioterapia e radiochirurgia, i robot e i sistemi automatizzati da laboratorio) e dei software per la “cartella clinica elettronica”, per gli altri ambiti non era ancora stato fatto alcun passo formale.
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Da Industria 4.0 a Transizione 4.0; le modifiche apportate
All’interno del comitato tecnico UNINFO UNI/CT 519 (vd. link), coordinato in modo sempre efficiente dal Committee Manager Veronica Salsano e con il contributo fattivo del presidente Marco Belardi, si è quindi iniziato a ragionare su come modificare il Rapporto Tecnico relativo ai due concetti fondamentali della “4.0” di Integrazione e Interconnessione, alla luce delle aperture prospettate dal piano industriale “Transizione 4.0”, complice anche la trasformazione del beneficio fiscale per i beni 4.0, dal precedente “iperammortamento” al “credito d’imposta”. L’ultimo aspetto non è banale, in quanto l’incentivo del credito di imposta ha reso interessante dal punto di vista fiscale l’argomento 4.0 anche per tutte quelle imprese che non potevano godere dell’iperammortamento.
In qualità di relatori/project editor della precedente versione della UNI/TR 11749, a distanza di un solo anno, abbiamo quindi ripreso in mano l’intero progetto e abbiamo rivisto l’intero impianto, con alcuni passaggi fondamentali:
- allargamento del termine “Industria 4.0”;
- la “fabbrica” non solo come luogo di produzione, ma come insieme di attività integrate nella catena del valore;
- il “prodotto” che evolve verso il più generale “valore aggiunto”, non solo nei processi produttivi, ma anche nell’erogazione di servizi (sanitari, zootecnici, ecc.);
- la “trasformazione” si realizza non solo attraverso le macchine, ma anche attraverso sistemi che scambiano informazioni, “creando valore”;
- il “sistema informativo aziendale” è finalizzato alla gestione dei dati nei processi di creazione del valore;
- la rivisitazione conseguente di “interconnessione” e “integrazione”.
Nuove tabelle di verifica di interconnessione e integrazione
L’aggiornamento della UNI/TR 11749 riporta anche nuove tabelle di verifica di interconnessione e integrazione, utili per capire l’idoneità delle soluzioni approntate negli investimenti delle imprese, oltre ad integrare nuovi esempi applicativi proprio per i settori di Sanità 4.0, Agricoltura 4.0 e Zootecnia 4.0.
A questo proposito si segnala inoltre la prossima pubblicazione della prassi di riferimento UNI/PdR 91:2020 (Linee guida per l’interpretazione dei requisiti cui agli allegati A e B della legge 232/2016 per l’Agricoltura 4.0 e di Agricoltura di Precisione), dove questi concetti della UNI/TR 11749:2020 sono già stati recepiti e messi in pratica con numerosi esempi di classificazione e di adeguamento ai requisiti di Industria/Impresa/Transizione 4.0.
La “copertina della UNI/TR 11749:2020”