È stato varato il provvedimento da parte del Direttore Generale del Ministero dello Sviluppo Economico che dà attuazione a quanto previsto nella Legge Finanziaria 2016 (quella approvata a fine 2015) per chi investe in beni strumentali innovativi nel Mezzogiorno d’Italia (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo).
La legge prevedeva, nell’ambito delle iniziative del Programma Operativo Nazionale (PON) Imprese e competitività 2014-2020 Fers (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale), un contributo complessivo, sotto forma di credito di imposta, per un totale compreso tra un minimo di 136 milioni di euro e un massimo di 306 milioni di euro.
A metà 2016 sono state assegnate con un primo Decreto Direttoriale risorse per un importo pari a 163 milioni di euro di cui 123 milioni destinati alle regioni “meno sviluppate” (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e 40 milioni destinati alle regioni “in transizione” (Abruzzo, Molise e Sardegna). Si tratta di fondi erogati in relazione ad “Aiuti per investimenti in macchinari, impianti e beni intangibili e accompagnamento dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale” (Asse III–Competitività PMI, Azione 3.1.1 del PON Imprese e competitività).
Con il nuovo decreto direttoriale del 4 gennaio 2017 si stabilisce che possono accedere alla valutazione di ammissibilità all’incentivo i progetti d’investimento presentati da PMI (escluse quelle che rientano nei settori agricoltura, silvicoltura e pesca) che hanno già ricevuto dall’Agenzia delle Entrate l’autorizzazione a fruire del credito d’imposta e che siano:
- non ultimati al momento della presentazione della Comunicazione trasmessa all’Agenzia delle Entrate
- di importo complessivo almeno pari a euro 500.000,00
- riconducibili agli ambiti applicativi previsti nella Strategia nazionale di specializzazione intelligente
- caratterizzati dalla presenza di immobilizzazioni innovative.