La situazione senza precedenti che stiamo vivendo ha portato a gravi ripercussioni per le supply chain, sempre più lunghe, complesse e che coinvolgono pluralità di attori. Ciò ha reso difficile per le aziende consegnare i prodotti in tempo e soddisfare le esigenze dei clienti. Nel nuovo scenario diventa quindi sempre più importante essere in grado di fornire i prodotti di cui il cliente ha bisogno in tempi rapidi, costruire nuove relazioni con fornitori, mitigare i rischi. E i responsabili della supply chain hanno il compito di soddisfare tutte queste esigenze, anche di fronte a una pandemia globale.
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La necessità di supply chain snelle ed efficienti
Il coronavirus ha puntato i riflettori sull’importanza di supply chain snelle ed efficienti, evidenziando la necessità di flessibilità nella distribuzione anche in tempi incerti. Quando abbiamo avviato la nostra ricerca con Oxford Economics intervistando oltre 1.000 executive in tutto il mondo con funzioni di business legate alla gestione della supply chain, il coronavirus non si era ancora esteso ai livelli che conosciamo, ma i dati emersi da questa analisi mettono in luce alcuni principi fondamentali della gestione della catena di approvvigionamento che potranno aiutare le imprese a superare le incertezze future.
Attraverso lo studio abbiamo identificato un piccolo gruppo di aziende, i supply chain leader, che stanno gestendo con successo i loro processi e grazie alla loro esperienza abbiamo individuato i vantaggi di supply chain ben avviate in linea con gli obiettivi di business.
La nostra ricerca dimostra che le aziende con strategie incentrate sui clienti, con una maggiore visibilità, sostenibilità e uso di tecnologie intelligenti, stanno ottenendo risultati migliori rispetto alla media del campione in termini di efficacia e robustezza della supply chain e risultati finanziari.
Chi sono i “supply chain leader”
Questo gruppo, che rappresenta circa il 12% del campione, lavora in organizzazioni che investono molto nella value chain, garantendo che la catena di approvvigionamento e le funzioni correlate siano pienamente integrate con la strategia organizzativa.
I supply chain leader basano la maggior parte delle proprie decisioni sulle esigenze dei clienti e tengono conto della sostenibilità in tutte le fasi: dalla progettazione del prodotto fino alla consegna. Accedono a informazioni in tempo reale e su queste basano le loro azioni, spesso utilizzando l’intelligenza artificiale o l’analisi predittiva e implementano tecnologie avanzate su ampia scala all’interno delle loro organizzazioni.
I leader lavorano in aziende che mettono la supply chain al centro dell’organizzazione: l’86% afferma infatti che si tratta di un differenziatore competitivo, rispetto al 71% del campione. Inoltre, i tratti che rendono tale un supply chain leader – focus sul cliente, impegno per la sostenibilità – stanno influenzando anche le altre funzioni dell’organizzazione, come dichiarato dai tre quarti dei leader.
Concentrarsi sulla resilienza della supply chain
La ricerca, partita all’inizio del 2020, evidenzia che il 39% degli intervistati ha affrontato un evento di rischio negativo in un punto della propria supply chain negli ultimi tre anni. Una percentuale simile – il 40% – afferma che, nello stesso periodo di tempo, è aumentata la loro esposizione ai rischi della catena di approvvigionamento. Tuttavia, se osserviamo il campione dei supply chain leader, solo un quarto dichiara di aver subito un evento di rischio negativo e il 31% afferma che la propria esposizione al rischio è aumentata.
Le aziende leader si identificano per alcuni aspetti distintivi: il 76% è d’accordo sul fatto che i propri dipendenti siano flessibili, abituati al cambiamento e che possono reagire a eventi imprevisti (rispetto al 52% degli altri intervistati) e segnalano livelli elevati di collaborazione con le funzioni di gestione rischi e conformità, 75% contro il 63%.
Inoltre, hanno livelli significativamente più elevati di visibilità sulle loro supply chain e hanno eliminato con successo i silos all’interno delle loro organizzazioni. Questi fattori – dipendenti agili, collaborazione con le altre funzioni e una struttura organizzativa più piatta – sembrano contribuire a rendere le catene di approvvigionamento più solide.
Sebbene nessuna supply chain possa mai essere completamente preparata e protetta dagli shock globali, una cultura aziendale altamente collaborativa con una buona visibilità su tutti gli aspetti del processo di approvvigionamento, compresi fornitori e subfornitori, può costruire resilienza e agilità per ridurre l’impatto degli eventi di rischio.
Il cliente al centro dell’organizzazione e dei processi
La soddisfazione del cliente è un obiettivo strategico fondamentale per molte delle organizzazioni intervistate, in tutti i paesi e settori: il 33% degli intervistati afferma che l’aumento della customer satisfaction è uno dei tre obiettivi strategici per le loro attività generali, insieme all’ aumento della produttività (34%).
Soddisfare le richieste dei clienti è impegnativo, dalla progettazione o personalizzazione dei prodotti alla produzione di prodotti in modo più sostenibile, dalla consegna puntuale dei prodotti, all’assistenza post vendita. Quando è stato chiesto di selezionare i fattori più importanti per raggiungere la soddisfazione del cliente, i non leader sono stati attratti dai soliti aspetti: qualità del prodotto e del servizio, prezzo, velocità dell’esperienza di acquisto.
Questi punti sono molto importanti anche per i leader, ovviamente, ma la ricerca dimostra che quest’ultimi stanno andando ben oltre gli approcci convenzionali, creando un collegamento cruciale tra sostenibilità e centralità del cliente e continuando a interagire con i clienti dopo che il prodotto è stato venduto e consegnato.
Come evidenzia il colosso Unilever, l’innovazione è fondamentale per avere clienti soddisfatti. Secondo Ana Lopez, vicepresidente manufacturing di Unilever per il Nord America: “non è possibile essere innovativi senza essere molto vicini ai clienti e a ciò che vogliono. E a volte non sanno nemmeno cosa vogliono. Ma bisogna essere sensibili a quali interessi sono in cima ai loro bisogni e come possiamo soddisfarli”.
L’attenzione al cliente nelle organizzazioni leader le porta anche a migliorare in altre aree. Due terzi affermano che le richieste dei clienti stanno influenzando la maggior parte delle loro iniziative di sostenibilità, rispetto a poco più della metà degli altri intervistati.
L’importanza dei dati in tempo reale
I supply chain leader sono in grado di acquisire informazioni in tempo reale e agire prontamente (49%) e utilizzare l’intelligenza artificiale e gli analytics predittivi (51%), rispetto al 41% del campione. Questo consente ai leader di reagire in tempi molto veloci alle mutevoli condizioni del mercato, sia che si tratti di problemi su vasta scala che del reclamo di un singolo cliente.
Il vantaggio di disporre di dati in tempo reale si traduce in una maggiore resilienza, centralità del cliente, ed efficienza operativa, in una visibilità superiore sull’intera supply chain e una collaborazione sinergica con altre divisioni, partner e fornitori.
L’84% dei leader ha affermato di essere riuscito a rimuovere i silos organizzativi lungo l’intera value chain del prodotto, rispetto ai due terzi degli altri intervistati. Questo consente una collaborazione decisamente più efficace con le altre funzioni interne e quindi processi decisionali e piani di azione più snelli. Ad esempio in GSK, il percorso della catena farmaceutica per diventare una supply chain centrica ha reso molto più rapido il flusso di informazioni tra le diverse aree aziendali, togliendo alcuni livelli organizzativi. Questo ha permesso a GSK di muoversi rapidamente per affrontare problemi imprevisti nella supply chain e di velocizzare sensibilmente le decisioni.
La sostenibilità è uno dei principali obiettivi
Nei prossimi anni, la sostenibilità sarà un obiettivo sempre più importante per le organizzazioni di tutti i settori. La maggior parte dei nostri intervistati afferma che le proprie organizzazioni hanno un piano per ridurre le emissioni di anidride carbonica (71%). I leader sono ancora più in sintonia con l’importanza della sostenibilità: l’86% dichiara che una supply chain sostenibile è un differenziatore competitivo, rispetto al 68% degli altri intervistati.
Essere un supply chain leader significa sperimentare per trovare soluzioni innovative e indicare la rotta per una produzione e un approvvigionamento sostenibili, anche se queste soluzioni nel breve termine possono sembrare vicoli ciechi o andare a scapito della redditività. La grande maggioranza dei leader sta affrontando problemi di sostenibilità nella produzione, progettazione e consegna di alcuni prodotti; oltre i due terzi (69%) afferma di aver già implementato in questi ambiti pratiche sostenibili su larga scala.
L’attenzione al cliente delle aziende leader alimenta anche la loro guida sulla sostenibilità; il 59% sostiene che i clienti sono sempre più sensibili a questi temi (rispetto al 49% degli altri intervistati); e il 69% afferma che le richieste dei clienti stanno guidando la maggior parte delle loro iniziative di sostenibilità (rispetto al 51%).
Secondo lo studio, la sostenibilità è l’area più impegnativa per i supply chain leader. I leader evidenziano i tempi di implementazione (59%) e la richiesta dei clienti di velocità e convenienza (49%) come ostacoli principali alla sostenibilità, affermando che realizzare prodotti sostenibili (44% contro il 27% del campione) e trovare materie prime sostenibili (50% contro 24%) è diventato più difficile negli ultimi tre anni.
Il ruolo delle tecnologie intelligenti
Gestire la complessità della moderna supply chain richiede pensiero strategico, flessibilità e dipendenti coinvolti. Molte organizzazioni si concentrano sull’implementazione di tecnologie intelligenti come automazione, machine learning e intelligenza artificiale, per semplificare i processi e automatizzare le attività di routine.
Alla domanda sui loro principali obiettivi, i leader hanno evidenziato in modo chiaro “l’utilizzo dell’automazione per eseguire attività di routine” (45% vs. 26% del campione).
Le organizzazioni data-driven possono reagire rapidamente a un evento imprevisto o a un cambiamento del mercato e avere una maggiore visibilità dell’intera catena di approvvigionamento. Man mano che le tecnologie intelligenti maturano, potrebbero andare oltre gli insight predittivi per anticipare le soluzioni ai problemi.
Il viaggio per diventare un supply chain leader non sarà facile per molte organizzazioni poiché implica una grande attenzione alle funzioni che spesso lavorano nel background, un delicato equilibrio tra le richieste dei clienti, una grande attenzione ai temi di sostenibilità, uno spiccato senso per il business, oltre a una conoscenza delle tecnologie più innovative.Innovazione