SparkFabrik Point of View

Addio al legacy: come fare Application Modernization nell’Industria

L’obsolescenza tecnologica diventa un limite nel cogliere i vantaggi dell’Industria 4.0. Ecco perché, secondo SparkFabrik, serve modernizzare le applicazioni

Aggiornato il 07 Set 2023

Immagine di LALAKA da Shutterstock

Per cogliere appieno le opportunità della digital transformation, l’Industria deve evolvere le tecnologie in essere e intraprendere la strada dell’Application Modernization. Ma quali sono le sfide del legacy e come procedere all’aggiornamento del software aziendale?

Rispondono Paolo Mainardi, Chief Technology Officer, e Annalisa Gennaro, Head of Marketing and Communication di SparkFabrik, società milanese specializzata nello sviluppo cloud-native.

I sistemi legacy: un limite alla Rivoluzione 4.0

“La trasformazione digitale – dichiara Annalisa Gennaro – sta impattando anche il comparto manifatturiero, che oggi beneficia di soluzioni IT avanzate con vantaggi in termini di efficienza, produttività e qualità dei prodotti. Internet Of Things, intelligenza artificiale e stampa 3D sono solo alcuni esempi di tecnologie innovative, che sfruttando i dati in grandi volumi, permettono di accelerare, ottimizzare e automatizzare i processi industriali”.

Come aggiunge Paolo Mainardi, il cloud rappresenta l’abilitatore per eccellenza dello Smart Manufacturing, perché garantisce la raccolta e l’analisi di enormi quantità di informazioni, fornendo la capacità di storage e la potenza di calcolo necessarie.

“Tuttavia – prosegue il CTO – la Rivoluzione 4.0 trova un limite nella presenza di sistemi e applicazioni legacy, che faticano a integrarsi con le nuove tecnologie digitali perché difettano di capacità e funzioni, oltre a soffrire di obsolescenza. Chiaramente, l’impossibilità di scambiare i dati tra soluzioni eterogenee non permette di concretizzare i benefici della trasformazione, come la visibilità sui processi e l’efficienza operativa. Insomma, se le macchine all’interno della fabbrica non sono in grado di connettersi ai sistemi analitici, inviando e ricevendo informazioni, non potranno godere delle funzionalità avanzate di artificial intelligence e automazione”.

Inoltre, i sistemi legacy possono rappresentare un rischio per la cybersecurity. “Spesso – puntualizza Mainardi – le soluzioni più datate hanno raggiunto il fine supporto o comunque non ricevono dal fornitore aggiornamenti regolari, diventando vulnerabili”.

Ad ogni modo, come sottolinea il CTO, anche al netto dell’obsolescenza tecnologica, la sicurezza rimane il grande tema dello Smart Manufacturing. La commistione di tecnologie informative (IT) e operative (OT), infatti, espone la fabbrica alle minacce cyber. Con l’introduzione del digitale, lo stabilimento produttivo, da mondo tradizionalmente chiuso, diventa comunicante con l’esterno: così si aprono nuovi varchi e si amplia la superficie di attacco. Sostanzialmente, ogni dispositivo connesso rappresenta un potenziale rischio.

Perché procedere all’Application Modernization

Per uscire dall’impasse, l’Industria deve procedere a una profonda revisione delle tecnologie in essere, a partire dalla modernizzazione del parco software, ovvero dalla riprogettazione degli applicativi secondo le più moderne architetture e logiche di sviluppo.

“In ambito manifatturiero – dichiara Gennaro – l’Application Modernization diventa necessaria per sfruttare al massimo i benefici della trasformazione digitale e dovrebbe coinvolgere tutte le tipologie di soluzioni del mondo produttivo, dai Manufacturing Execution Systems alle piattaforme di Enterprise Resource Planning fino ai programmi di Supply Chain Management, Performance Monitoring, Advanced Analytics e Artificial Intelligence”.

Ma quali sono i benefici ottenuti dalla modernizzazione applicativa? “Innanzitutto – spiega Mainardi – si ottengono vantaggi in termini di efficienza, accelerando i tempi di elaborazione ed eliminando eventuali difettosità. Ottimizzando il codice, implementando algoritmi più efficaci e adottando architetture moderne, infatti, viene garantito un funzionamento più fluido e veloce delle applicazioni. I software moderni inoltre permettono di sfruttare funzionalità innovative (ad esempio, in ambito IoT e analitica avanzata), aprendo la strada a nuovi prodotti e modelli di business”.

“Infine – sostiene Mainardi – le applicazioni moderne sono progettate per essere intrinsecamente sicure e per garantire scalabilità e flessibilità, sfruttando architetture cloud-based. Rispetto alle soluzioni legacy, che spesso presentano bachi e richiedono aggiornamenti costosi, sono meno soggette a errori e garantiscono una riduzione delle spese di manutenzione a lungo termine”.

Come eseguire l’Application Modernization nell’industria

A fronte di tanti vantaggi, per procedere all’Application Modernization e acquisirne i vantaggi, occorre effettuare un percorso oculato che include diversi metodi e passaggi.

“Innanzitutto – dichiara Mainardi – bisogna partire da una valutazione approfondita del parco applicativo esistente, in merito a funzionalità, prestazioni, tecnologie utilizzate ed eventuali lacune. L’analisi iniziale permette di definire le applicazioni che richiedono un aggiornamento prioritario e gli obiettivi da conseguire con l’intervento”.

Tra i passi più comuni della modernization, bisogna annoverare la migrazione sulla nuvola (riprogettando le applicazioni esistenti oppure sviluppando ex-novo su piattaforma cloud) allo scopo di migliorare flessibilità, scalabilità e riduzione dei costi.

“L’adozione dell’architettura a microservizi – prosegue Mainardi – è un’altra pietra miliare dell’Application Modernization. Le soluzioni monolitiche vengono scomposte in entità funzionali più piccole, indipendenti e scalabili, che possono essere combinate tra loro e modificate singolarmente senza impattare sul funzionamento dell’intero sistema”.

Anche la containerizzazione è una tecnica ormai molto popolare: le applicazioni vengono eseguite su container, ovvero istanze virtuali dell’ambiente di runtime, che vengono gestiti da orchestratori come Docker o Kubernetes. Così l’applicazione viene disaccoppiata dall’infrastruttura sottostante, migliorandone la portabilità in sistemi eterogenei e semplificandone la distribuzione.

“Le applicazioni moderne – continua Mainardi – implicano un cambio di passo anche a livello organizzativo e nelle procedure di development. Si prediligono infatti gli approcci Agile e DevOps, che prevedono cicli di rilascio brevi e iterati, nonché la stretta collaborazione tra sviluppatori e Operations. I vantaggi includono un’accelerazione del time-to-maket e la migliore qualità del software”.

L’automazione dei processi di test e rilascio, attraverso l’utillizzo di appositi strumenti, è un altro elemento tipico delle modern application, per ridurre gli errori del codice e accelerare la distribuzione di nuove versioni del software.

La cybersecurity come priorità

La sicurezza infine deve rappresentare un punto di attenzione cardine per le applicazioni moderne. L’approccio deve essere “by-design” ovvero le caratteristiche di sicurezza devono essere connaturate all’applicazione, ovvero progettate già in fase di sviluppo. Garantire la protezione delle applicazioni significa adottare un concorso di strumenti e buone pratiche dall’autenticazione multi-fattore alla crittografia dei dati fino al monitoraggio continuo delle vulnerabilità.

Particolarmente importante, come evidenzia Mainardi, è il concetto di Software Supply Chain Security, ovvero un approccio che, combinando le best practice in materia di sicurezza informatica e gestione del rischio, punta a proteggere la catena di distribuzione applicativa, considerando tutti gli attori, le risorse e i processi coinvolti nell’intero ciclo di vita dello sviluppo, dalla progettazione alla implementazione.

“Oggi – chiarisce il CTO – le applicazioni sono spesso costruite attraverso la combinazione di artefatti software (componenti open-source o di terze parti) e diventa difficile ottenere il controllo su ogni singolo pezzo di codice, verificandone la qualità e la regolarità degli aggiornamenti. Così aumentano i rischi di vulnerabilità del software e di mancata protezione dalle minacce. Ecco perché, quando si procede al rinnovamento del parco applicativo, diventano fondamentali approcci come il DevSecOps, che concepisce la sicurezza come responsabilità condivisa all’interno della catena del valore, prescrive approcci di “security-by-design” e ricorrono a strumenti di automazione per garantire una manutenzione corretta e non invasiva”.

SparkFabrik a fianco delle imprese manifatturiere

Implementare correttamente un percorso di Application Modernization nell’industria è un percorso complesso, che richiede competenze e strategie specifiche. “SparkFabrik – dichiara Mainardi – può supportare le imprese del settore attraverso una vasta gamma di servizi e un approccio consolidato. Innanzitutto, il nostro team di specialisti può condurre un assessment del parco software aziendale, identificando le opportunità e stabilendo una roadmap per la modernizzazione”.

Come spiega il CTO, SparkFabrik ha maturato skill ed esperienza sulle ultime e più avanzate tecniche di sviluppo, dalle soluzioni cloud-based a microservizi e container. “Possiamo supportare le aziende manifatturiere – asserisce Mainardi – nella progettazione di nuove applicazioni moderne oppure nell’aggiornamento del parco esistente perché vengano soddisfatti i requisiti del settore, in termini di efficienza, scalabilità, performance e sicurezza. Attraverso il ricorso alle metodologie Agile e alle pratiche DevOps, siamo in grado di fornire software di qualità e di accelerare i tempi di delivery”. “Infine – aggiunge Gennaro – forniamo aiuto alle aziende manifatturiere che intendono avviare o stanno vivendo il processo di Cloud Transformation. Offriamo infatti consulenza per valutare le applicazioni da migrare e per pianificare la roadmap, nonché assistenza nella fase esecutiva per il trasferimento dei carichi di lavoro in modo sicuro ed efficiente”.

Tra gli altri servizi offerti, SparkFabrik fornisce supporto per l’integrazione di sistemi e applicazioni, con l’obiettivo di costruire un’infrastruttura IT coesa e connessa, migliorando la collaborazione tra funzioni e ottimizzando i processi operativi. “Inoltre – racconta Mainardi – mettiamo in atto strategie di sicurezza delle applicazioni in prospettiva DevSecOps, per garantire la massima protezione delle applicazioni da minacce e vulnerabilità. Il nostro approccio include l’implementazione di controlli di sicurezza, l’autenticazione, la crittografia dei dati e il monitoraggio delle attività sospette”.

“Chiaramente – conclude Gennaro -, a valle dell’implementazione software, forniamo supporto e manutenzione continuativi per garantire che le applicazioni rimangano aggiornate, performanti e sicure nel tempo. Così le aziende manifatturiere possono conseguire vantaggi competitivi duraturi e vincere le sfide dell’Industria 4.0”.

Articolo originariamente pubblicato il 07 Set 2023

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Arianna Leonardi

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