Transizione 4.0, quale dicitura va messa in fattura?

Dall’obbligo della perizia asseverata per gli investimenti che superano i 300.000 euro alla necessità di apporre nella causale della fattura l’espresso riferimento ai commi della legge di bilancio: ecco tutti gli oneri a carico delle imprese che vogliono fruire dei crediti d’imposta previsti dal piano Transizione 4.0.

Pubblicato il 04 Gen 2021

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Anche nella nuova edizione del Piano Transizione 4.0 introdotta con la legge di bilancio 2021 (legge 178 del 30/12/2020) e valida per acquisti effettuati dal 16/11/2020 fino al 31/12/2022 sono stati confermati alcuni oneri a carico di chi intende fruire delle agevolazioni che, lo ricordiamo, sono dei crediti d’imposta che si maturano, in misura diversa a seconda della tipologia, con l’acquisto di beni strumentali.

La comunicazione degli investimenti effettuati

Il primo onere è previsto dal comma 1059:

Al solo fine di consentire al Ministero dello sviluppo economico di acquisire le informazioni necessarie per valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative introdotte dai commi 1056, 1057 e 1058, le imprese che si avvalgono di tali misure effettuano una comunicazione al Ministero dello sviluppo economico. Con apposito decreto direttoriale del Ministero dello sviluppo economico sono stabiliti il modello, il contenuto, le modalità e i termini di invio della comunicazione in relazione a ciascun periodo d’imposta agevolabile.

Si tratta di un obbligo di comunicazione del tutto analogo a quello previsto dalla legge 160 del 30/12/2019.

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha già chiarito che l’eventuale inosservanza dell’obbligo non è causa di decadenza del beneficio.

Il modello per gli investimenti è ancora pubblicato a fine 2021 e potete trovarlo qui.

La dicitura da indicare in fattura

Il secondo onere è citato dal comma 1062 ed è il seguente

Le fatture e gli altri documenti relativi all’acquisizione dei beni agevolati devono contenere l’espresso riferimento alle disposizioni dei commi da 1054 a 1058

In pratica occorrerà chiedere al fornitore di scrivere nella causale della fattura una dicitura come questa: “Beni agevolabili ai sensi dell’articolo 1, commi 1054-1058 della legge 178 del 30/12/2020 e successive modifiche”.

Sottolineiamo che questa dicitura è valida anche per gli acquisti effettuati nel 2022, per i quali la norma di riferimento resta quella indicata. Con la dicitura “e successive modifiche” andiamo a comprendere anche le variazioni delle aliquote previste successivamente, in particolare per quanto riguarda i beni immateriali 4.0 il cui beneficio è stato aumentato al 50% dal Decreto-legge 50/2022.

Come sanare le fatture che non riportano la dicitura

Ricordiamo che, nel caso in cui il fornitore omettesse la causale o la dicitura fosse scorretta, l’errore materiale può essere sanato.

La correzione va fatta seguendo le indicazioni offerte dall’Agenzia delle Entrate e che vi abbiamo spiegato in questo articolo (in pratica materializzando la fattura e correggendo a penna).

La perizia

Il terzo onere, sempre previsto dal comma 1062, è l’obbligo di una

perizia asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli negli elenchi di cui agli allegati A e B annessi alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

Questo onere è obbligatorio per i beni il cui costo di acquisizione supera i 300 mila euro. Per i beni di valore inferiore

l’onere documentale di cui al periodo precedente può essere adempiuto attraverso una dichiarazione resa dal legale rappresentante

Ricordiamo a questo proposito che rivolgersi a un professionista è anche un modo per tutelarsi. Noi consigliamo infatti alle imprese di avvalersi di perizie o attestazioni di conformità anche per investimenti di importo inferiore.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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