Sostenere progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale delle piccole e medie imprese della Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia coerenti con le aree tematiche della Strategia nazionale di specializzazione intelligente: è questo l’obiettivo di “scoperta imprenditoriale”, intervento, realizzato per sostenere progetti di ricerca e sviluppo nelle regioni meno sviluppate.
Lo strumento, che può contare su uno stanziamento di 300 milioni di euro, rientra nell’ambito del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività 2021-27.
A seguito del decreto del 13 luglio firmato dal ministro Urso, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha fissato i termini di apertura e le modalità di presentazione delle domande. Le imprese potranno presentare domanda a partire dal 24 gennaio, mentre l’apertura dello sportello è fissata al 7 febbraio 2024.
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Scoperta imprenditoriale, a chi si rivolge
Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di qualsiasi dimensione con almeno due bilanci approvati al momento della presentazione della domanda di agevolazioni, che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria (attività di cui all’art. 2195 del codice civile, numeri 1, 3 e 5), e i Centri di ricerca.
Gli organismi di ricerca possono essere co-proponenti di un progetto congiunto con i citati soggetti.
I progetti finanziabili
I progetti devono riguardare attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali (KETs) nell’ambito delle aree tematiche e delle traiettorie di sviluppo definite dalla Strategia nazionale di specializzazione intelligente ovvero nell’ambito di altre aree tematiche e traiettorie di sviluppo non rientranti nella predetta Strategia, al fine di contribuire ad alimentare il processo di scoperta imprenditoriale e il conseguente adattamento evolutivo della stessa.
I progetti devono essere realizzati nei territori delle regioni meno sviluppate, prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 1 milione di euro e non superiore a 5 milioni di euro ed avere una durata non inferiore a 18 mesi e non superiore a 36 mesi.
L’avvio delle attività progettuali deve avvenire successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione e comunque entro 3 mesi dalla concessione delle stesse.
I progetti di ricerca e sviluppo devono essere realizzati in forma collaborativa, secondo in alternativa una delle seguenti modalità:
- progetto realizzato congiuntamente, che preveda: un massimo di tre soggetti proponenti, ivi compresa l’impresa capofila; almeno una micro, piccola o media impresa tra i soggetti proponenti; che ciascuno dei soggetti proponenti sostenga almeno il 10 per cento dei costi ammissibili; il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione
- progetto realizzato da una micro, piccola o media impresa ovvero da una piccola impresa a media capitalizzazione, che preveda la partecipazione di uno o più soggetti esterni all’impresa, indipendenti dalla stessa, che concorrano alle attività del progetto attraverso servizi di ricerca, prestazioni di consulenza alla ricerca e sviluppo e/o ricerca contrattuale, il cui valore sia almeno pari al 10 per cento dei costi complessivi ammissibili del progetto
Le agevolazioni
Le agevolazioni sono concesse, nei limiti delle intensità massime di aiuto e delle soglie di notifica individuali stabilite, rispettivamente, dall’articolo 25 e dall’articolo 4 del regolamento GBER e possono essere concesse nella forma del finanziamento agevolato, per una percentuale nominale pari al 50% dei costi e delle spese ammissibili, oppure nella forma del contributo diretto alla spesa.
In questo secondo caso, la percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili articolata come segue:
- 35% per le imprese di piccola dimensione
- 30% per le imprese di media dimensione;
- 25 per cento per le imprese di grande dimensione.
Per gli organismi di ricerca, le agevolazioni sono concesse esclusivamente nella forma di contributo diretto alla spesa, per una percentuale nominale pari al 60% dei costi e delle spese ammissibili per attività di ricerca industriale e pari al 40% dei costi e delle spese ammissibili di sviluppo sperimentale.
Come presentare domanda
Dal 7 febbraio, le imprese che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e i Centri di ricerca, potranno inviare le istanze per l’accesso agli incentivi allo sportello online di Mediocredito centrale, gestore della misura per conto del Ministero.
Già a partire dal 24 gennaio i soggetti interessati potranno precompilare le domande tramite la procedura informatica disponibile al link https://fondocrescitasostenibile.mcc.it/mise-fcs/.