Con la nuova circolare 14/E del 17 maggio 2022 l’Agenzia delle Entrate interviene, con congruo anticipo, sui crediti di imposta previsti dalla scorsa legge di bilancio, a partire proprio dal rinnovo del piano Transizione 4.0 per il periodo 2023-2025, cioè dai crediti d’imposta per l’acquisto dei beni strumentali e per le attività di ricerca, sviluppo e innovazione.
Una delle novità più importanti è che il tetto per i crediti d’imposta per gli acquisti di beni strumentali, che dal tenore letterale delle norme scritte nella legge 30 dicembre 2021, n. 234 sembrerebbero essere limitati a un massimale di 20 milioni per l’intero triennio, vengono invece interpretati come tetti annuali.
Come si spiega questa interpretazione “estensiva”? Lo spiega la stessa Agenzia nell’introduzione, dove specifica che la circolare 17/E fornisce chiarimenti che “tengono conto della documentazione relativa ai lavori parlamentari, con particolare riguardo alle relazioni illustrativa e tecnica e ai Dossier della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica”. Ed è proprio nei documenti tecnici che emerge la volontà del legislatore di considerare quel limite per ciascuno degli anni che compongono il triennio di validità della misura.
“Depone in tal senso la relazione tecnica alla legge di bilancio 2022, nella quale gli effetti della proroga triennale e della rimodulazione del credito di imposta relativo agli investimenti de quibus sono stati illustrati in un’apposita tabella, indicando il limite massimo di 20 milioni di euro distintamente per ciascun anno interessato dalla proroga”, si legge nella circolare.
Indice degli argomenti
Il rinnovo del Piano Transizione 4.0
Ricordiamo qui che cosa prevede il rinnovo del piano Transizione 4.0 per quest’anno e che cosa cambia con il rinnovo per il periodo 2023-2025
Per le imprese che effettuano investimenti nei beni materiali 4.0 nel 2022 le aliquote sono
- 40% per investimenti fino a 2,5 milioni
- 20% per investimenti da 2,5 a 10 milioni
- 10% per investimenti da 10 a 20 milioni
Il rinnovo della misura fino a tutto il dicembre 2025, con consegna allungata fino al giugno 2026, prevede aliquote ridotte secondo questo schema:
- 20% per investimenti fino a 2,5 milioni
- 10% per investimenti da 2,5 a 10 milioni
- 5% per investimenti da 10 a 20 milioni
Décalage anche per i beni immateriali previsti dall’allegato B. Qui ricordiamo che per il 2021 e il 2022 l’aliquota è fissata al 20%. Il rinnovo prevede
- 20% per il 2023
- 15% per il 2024
- 10% per il 2025.
Non c’è invece il rinnovo dell’incentivo per l’acquisto di beni strumentali non 4.0 (ex superammortamento) che sono incentivati ancora per il 2022 al 6%, sia per i beni materiali che immateriali.
La proroga per il credito d’imposta per attività di Ricerca, sviluppo, innovazione e design
Rinnovo decennale, fino al 2031, per il credito d’imposta per le attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design.
Per il 2022 dunque le aliquote e i tetti sono i seguenti
- 20% per attività di ricerca e sviluppo con massimale di 4 milioni
- 10% per attività di innovazione o per attività di design e ideazione estetica con massimale di 2 milioni
- 15% per attività di innovazione con finalità orientate a un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0 con massimale di 2 milioni
Poi inizia il décalage. Nel caso delle attività di ricerca e sviluppo si va avanti fino al 2031; nel caso delle attività di innovazione e design fino al 2025. Ecco le aliquote
- 10% per attività di ricerca e sviluppo con massimale di 5 milioni
- 5% per attività di innovazione o per attività di design e ideazione estetica con massimale di 2 milioni
- 10% per attività di innovazione con finalità orientate a un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0 con massimale di 4 milioni
Il testo della circolare 14/E del 17 maggio 2022
Circolare 14 del 17_5_22 crediti d’imposta_